| Dignità
CITAZIONE Sbiaditi frammenti di felicità, Questo verso è terribile perché tremendamente vero, questa effimera felicità, spezzata in questi frammenti che non combaciano, non si possono ricomporre, rimarranno pezzi inanimati nell’animo di chi li cela. Ma non basta che la felicità sia ridotta in mille pezzi, no, sono anche schegge sbiadite, non si scorgono con precisione; quella felicità è quindi nebbia invisibile dissipata per sempre e il tempo scorre lento e inesorabile, quei cocci che prendiamo in mano si consumano, ci feriscono nell’anima perché siamo consapevoli che rimarranno sempre confusi…
CITAZIONE perduti in ricordi di purezza, … ma ci basta, perché in una vita fatta di sofferenza e morte, anche quei vaghi ricordi ci tengono sulla terra, continuano a farci camminare, a farci andare avanti. E il tutto si fa più triste, perché quei cocci non più componibili in quella felicità affievolitasi col tempo, sono del tutto perduti, annegati nel mare dei ricordi in cui l’innocenza è il candore avvolgevano il cuore, quando si era fanciulli su un altalena. Ma ora, le sbiadite schegge…
CITAZIONE svaniscono alla luce dell’alba scompaiono con la luce, quando tutto è avvolto dalla consapevolezza che la realtà è dura, terribile, fatta di dolore e morte, non c’è spazio per i sogni, non c’è spazio per la felicità, e questo Severus Piton, lo sa fin troppo bene. Neanche nella solitudine e nell’oscurità dei Sotterranei gli è concesso sognare o ricordare quegli attimi di felicità, seppur sbiadita e difficile da scorgere pienamente. No, tra le ombre solamente gl’incubi affiorano, nient’altro, gli’incubi di un passato sbagliato, di un presente in cui la vita è vissuta a metà, di un futuro… quale futuro? Non c’è futuro per Severus, non c’è speranza, non c’è felicità
CITAZIONE Occhi di nero, lucente diamante osservano immoti dallo specchio nel viso pallido e imperscrutabile. Cosa c’è di più prezioso dei suoi occhi, le sue nere iridi che tutto celano e tutto mostrano per chi sa guardarli a fondo, per chi sa andare al di là del velo. Dal suo viso non traspare nulla, le sue espressioni non tradiscono nessuna emozione, tutto è nascosto, ma i suoi occhi… i suoi occhi parlano per chi sa ascoltare cosa dicono, sussurrano le sofferenze del suo cuore e i dolori che attanagliano la sua anima, sapientemente occultati dalla maschera che…
CITAZIONE E la maschera cala, ogni giorno gelida e marmorea, tremenda, e cela labirinti di dolore. … “alla luce dell’alba” aspetta di essere indossata nuovamente sul “viso pallido e imperscrutabile”, d’altronde è il suo dovere, il suo maledetto e doloroso dovere, dovere d’espiazione di colpe passate. Non c’è spazio per le sofferenze di Severus, a nessuno importa se vivi di rimpianti e rimorsi, la vita è dura per tutti e lui merita la vita che ha. Parafrasando Leoncavallo (non me ne voglia) Tramuta in freddezza lo spasmo ed il pianto; in ironia il singhiozzo e 'l dolor. Ah! Ridi Pagliaccio, sul tuo amore infranto! Ridi del duol che t'avvelena il cor! Della serie lo spettacolo deve continuare, indossa la maschera, Severus, si va in scena
CITAZIONE Rosea alba, crepuscolo di vita, rovente tramonto, rosso di sangue, porti il dovere d’un lampo verde; Bellissimi questi versi in cui ha giocato splendidamente coi colori, quel rosa, quasi candido e delicato si addensa e diventa rosso, rosso sanguigno che arde. Tre versi in cui un’immagine, quasi un quadro si è formata davanti i miei occhi, quest’alba rosea in cui il giorno ha inizio, il sole fa capolino colorando delicatamente la natura, a tutto questo si contrappone il “crepuscolo di vita”. Alba, crepuscolo. Inizio, fine. Con la luce del giorno, di quel maledetto giorno, sai che la sua vita finirà per sempre, e tu ne sarai l’artefice, sarei l’artefice della rottura definitiva della tua anima, già da tempo macchiata dal sangue di molti innocenti, in quel cielo “rosso di sangue”, rosso di morte, sangue già sgorgato che osserva la vita che sta per essere spezzata, per dovere. L’essere ligio al dovere non ha risparmiato neppure quel lampo verde, il dovere di adempiere ad una promessa fatta ad un amico, il dovere di mantenere un patto, il dovere di proteggere l’animo di un ragazzo ancora non macchiato dal sangue e dalle colpe.
CITAZIONE cala il nero incubo notturno a cancellare il bianco candore dell’innocenza da tempo perduta. Ed ecco che scende la notte, portatrice di incubi che rinnovano la sofferenza di Severus. Durante la notte si dovrebbe dare libero sfogo ai propri sogni, ma nel silenzio dell’oscurità si riflette, si pensa, i pensieri viaggiano liberi e si rimestano in testa cercando di trovare un ordine. Ma Severus no, le sue notti non sono costellate di stelle, ma di incubi, le immagini delle colpe commesse, degli orrori compiuti in nome di uno stupido ideale di orgoglio, gli scorrono davanti gli occhi a ricordargli l’uomo che in realtà è, a ricordargli che “il bianco candore dell’innocenza” non esiste più. Severus è un mostro e la notte serve solo a ricordarglielo
CITAZIONE Resta il coraggio della dignità: brilla nelle tenebre dei tuoi occhi e arde furioso nel dolore della
tua anima solitaria, Severus; è l’amaro prezzo delle tue colpe, il valore vero dei tuoi rimorsi. Ed ecco che alla fine di tutto rimane solo la dignità, la dignità di un uomo che nonostante tutto si alza, nella fierezza affronta colpe e rimorsi, combatte dolori, sofferenze, in un doppio gioco vissuto costantemente sul filo di una lama affilatissima, un errore e la morte arriva inesorabile. Finché quella fiamme arderanno impetuose “nelle tenebre dei tuoi occhi” nessuno riuscirà a spezzare il coraggio che l’accompagna ad ogni passo, perché nessuno lo ucciderà completamente se potrà sempre vivere nei nostri cuori e nei nostri sogni.
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Diamanti
CITAZIONE Acuminati frammenti straziano con crudele pietà l’anima tua e accendono gl’incubi del rimorso. Leggendo questa prima strofa mi sono fermata a riflettere per un istante su queste due parole: crudele e pietà. Non so se è stato un gioco di parole voluto o no, ma lo trovo splendido perché in questi due parole ho ritrovato il concetto della pietas latina, del mio adorato Catullo Comunque tornando a noi, se la si considera come pietà nell’accezione del termine che ne facciamo oggi stride parecchio con crudele, perché la pietà non può essere crudele, è una cosa benevola, simbolo di grande umanità per chi la elargisce. Associata a crudele crea un contrasto enorme, la pietà non può essere crudele di per se, ma lo diventa per Severus se la si considera come pietas latina, ovvero la virtù di chi adempie scrupolosamente ai propri doveri (che possono essere di disparato tipo, doveri verso la famiglia, verso l’amante, verso la patria, ma pur sempre doveri importanti come importanti erano per i latini le cose che ho citato). E quanta crudeltà nella pietas di Severus, un dovere che lo rende solo, sgradito a tutti (non a noi fortunatamente ), costretto a vivere nel rimorso di ciò che ha fatto e anche nel rimpianto di aver intrapreso una strada anziché l’altra chiedendosi cosa ci sarebbe stato per lui dall’altra parte (tipo, cosa sarebbe successo se Lily lo avesse perdonato per quelle parole? Mmm, chissà, ma questo è solo un esempio e io continuo a divagare ). Severus non accetterebbe mai la pietà, perché la dignità di essere uomo non glielo permetterebbe, perché per un uomo come Severus Piton, l’orgoglio fatto persona con sentimenti che gli altri nemmeno immaginano, ricevere pietà da qualcuno sarebbe ben peggiore di una lama conficcata nel petto. Che esistenza infelice, povero Severus la sua povera anima lacerata da colpe e rimorsi che si conficcano in essa e la fanno sanguinare, e ad ogni incubo tutto peggiora, precipita in un buco nero di desolazione e dolore dal quale però riemerge, sofferente ma sempre a testa alta
CITAZIONE Spenta è la vita negli occhi neri, ma ricucite le lacerazioni son dall’opera del pietoso sarto. Ma che bella questa strofa, delicata, ma triste, anche qui ritorna la pietà, la dualità di quel “pietoso”, un sarto che benevolo ha ricucito quegli strappi così tremendi, e come è doloroso ricucirli, sia per il sarto che per chi li possiede . Com’è triste leggere che la vita si è spenta nei suoi occhi, quegli occhi che invece sanno parlare anche lontano, sanno far comprendere ciò che celano per chi sa guardare. Gli occhi sono così importanti, da uno sguardo si scoprono molte cose di una persona, e il suo sguardo spalanca un mondo fantastico a chi sa aprire quella finestra.
CITAZIONE Solo dignità e dovere ardon ancora nella notte del tuo cuore, puro diamante nel dolor temprato. Eh già, solo quello attente Severus, solo il maledetto dovere d’espiazione di colpe, ma lui lo fa con dignità, passo dopo passo percorre la strada della sua vita, così dismessa, solo, senza nessuno che gli prenda una mano e lo accompagni in questo percorso così tortuoso e doloroso Ma questo è ciò che lo rende l’uomo meraviglioso che è, la dignità di adempiere a quel dovere, la fides che gli impone di rispettare i patti, quel vincolo morale sancito su di un colle ai piedi di un uomo ai quali chiedeva aiuto, e qui tutto si collega a ciò che muove Severus: l’amore (e qui torniamo all’eccezione Catulliana di pietas e fides, in maniera riduttiva e complicata da spiegare e io mi vado sempre ad impelagare in ragionamenti contorti e sto di nuovo divagando pardon, continuo a ragionare “a voce alta” ). Torno di nuovo alla poesia… Bella la comparazione del cuore con un diamante, bello è terribile perché il “suo” diamante è stato forgiato dal dolore, ma splendido perché il diamante è una gemma preziosa, lucente, niente la può scalfire se non un altro diamante, ma trovarne un altro come quello di Severus, mi sembra un’impresa difficile, anzi difficilissima Perché lui è unico e vivrà nei nostri cuori per sempre... come un diamante
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Frammenti di diamante
Oh qui invece prendono forza e importanza i suoi occhi, a differenza della precedente lirica nei suoi occhi la vita non è spenta, c’è e come, arde furiosa di impetuose fiamme (ti cito perché come le descrivi tu quelle fiamme… eeeeeehhhh *sospirone* ). È sempre bello vedere associati gli occhi di Severus a delle pietre preziose, ma a differenza di esse non sono inanimati, ma sono splendidi diamanti che si oscurano e rifulgono, il nero dolore funesta gli incubi trascinandolo nell’ombra, ma la lucente dignità li riaccende spingendolo a compiere il dovere. Componimento breve, ma intenso.
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Frammenti
Come è triste quando i frammenti d’una vita ti scorrono davanti gli occhi, diapositive di tutto quello che è stato, è come tirare le somme di tutta un’esistenza, la realtà ti viene sbattuta in faccia nuda e cruda, senza inganni e falsità, perché puoi ingannare gli altri finché vuoi, ma non puoi ingannare te stesso. E rivedere quei frammenti è dura da sopportare, è dura cercare un sogno nella notte, quando non si hanno soltanto che incubi, è dura cercare un po’ di felicità quando si vive solo nella sofferenza, è dura cercare una luce quando tutto intorno c’è solo buio. Ma forze quella luce ce l’abbiamo dentro e ci spinge ad affrontare ciò che ci riserva la vita con assoluta dignità, perché la meta ultima del dovere ci renderà lucenti anche all’esterno. E Severus brilla, e come se brilla, e i suoi occhi poi… aaaah se sfolgorano nella notte, neri sì, ma sono pur sempre diamanti e i diamanti risplendono e fanno risplendere ciò che li circonda. Breve, ma intensa anche questa
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