| Un giorno normale
Tutte molto belle le descrizioni della stanza con la luce, via, via diversa, che entra dalle finestre dai vetri smerigliati e attraverso le stalattiti di ghiaccio creando preziosi giochi di luce che, dall’arcobaleno iniziale, mutano nei toni dorati e cangianti del sole morente, per passare al rosso della passione d’amore e, infine, a quelli notturni del blu: la degna coreografia che segna i tempi di questa bella storia! La storia si apre con un Severus che indossa anche con se stesso la maschera del cinismo e il freddo della sua stanza, sempre con il camino spento, si riflette nella cupa amarezza di un uomo che, non avendo mai potuto amare, cerca in apparenza di convincersi che vada bene così. Poi i riflessi colorati si rifrangono nei suoi occhi neri, quasi incanto di luce a risvegliare i ricordi – suo unico tesoro - e, con loro, i suoi sentimenti mai sopiti. Finalmente riconosco il “mio” Severus, la sua calda essenza così profondamente diversa dalla fredda apparenza distaccata dell’inizio della storia. Ora il rimpianto lo assale con forza e deve così ammettere che
CITAZIONE Non era per quello che si era scordato che non voleva più vivere quel giorno! Era per ciò che ricordava! Ogni sentimento era vivo e così bruciante che trovava più facile non soffrire facendo finta che non esistesse! Con l’ammissione della verità torna il dolore che deve nascondere al mondo, ogni singolo istante della sua vita:
CITAZIONE Era consapevole che quella data non era altro che un giorno come un altro all'interno della sua esistenza, perché dava il suo tributo all'amore ogni giorno, una notte dietro l'altra, un'ora dietro l'altra. Abbattuto l’argine protettivo, il dolore dilaga nel suo cuore (e nel mio…) accendendo il rimorso, così che è costretto a stringere
CITAZIONE le palpebre per non permettere alle lacrime, regalo d'amore bruciante e disperato, di valicare il confine delle ciglia brune. Che senso aveva farsi ancora del male? Il suo cuore sentiva! Era vivo e pulsante dentro quella corazza scura che era divenuta il suo petto! Ogni giorno incideva quel nome, breve e leggiadro, sulla superficie palpitante del suo immenso dolore. C'era un motivo in più per farlo a San Valentino? Insieme ai rimorsi e al desiderio lacerante di aver compiuto ben diverse azioni nel passato, c’è il rimpianto straziato per tutto ciò che non ha mai avuto, per tutto l’amore che non ha mai potuto donare, fino alla cupa e amara conclusione che è stato solo lui l’artefice della sua vita e che l’attuale dolore e solitudine sono il giusto prezzo delle sue colpe:
CITAZIONE Sapeva che stava sentendo esattamente ciò che si meritava: una crudele, cocente sofferenza. Ogni stilla di caustico dolore gli spettava, era ciò che doveva provare! Aveva ucciso, provocato dolore, tradito e cosa avrebbe sempre voluto in cambio? Una vita? Infine, nell’ultimo raggio del sole morente, nei suoi dorati riflessi cangianti, nasce la splendida magia del sogno e dell’amore:
CITAZIONE vide il pulviscolo dorato del sole che tramontava trasformarsi nella sagoma sinuosa di una donna, sensualmente avvolta da un leggero vestito con lunghi capelli mossi da un vento invisibile. Bellissima l’apparizione, nessuna donna… eppure tutte! Un’idea sublime: lo spirito di S. Valentino che impersona l’amore! Tutto il brano è molto bello e dolcissimo e le parole dell’apparizione sono le “nostre” parole d’amore e di perdono per l’amato Severus, il “nostro” desiderio di renderlo felice. Così mi sono trovata a pregare ardentemente che Severus credesse nel sogno e cogliesse l’opportunità di tornare a vivere, finalmente perdonandosi! Quel bacio, poi, aaah… che bello! Il sogno finisce e, stupendo, Severus cerca di nuovo il calore di quell’abbraccio per ritrovare una serenità mai provata prima, una tranquilla armonia di appagamento e pace, una speranza di futuro che, finalmente, vuole cogliere!
Ehiii… ma questa storia esige una continuazione! Edited by chiara53 - 25/6/2015, 18:41
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