Il Calderone di Severus

Misslegolas86 - Una strana richiesta, Genere: Introspettivo - Altro Genere: Nessuno Avvertimenti: Nessuno - Epoca: HP 6^ anno - Pairing: Severus/Lily - Personaggi: Silente - Altri Personaggi: Lily

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view post Posted on 26/5/2017, 15:06
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I ♥ Severus


Potion Master

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Da un dolce sogno d'amore!

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Titolo: Una strana richiesta
Autore: Misslegolas86
Data: 09/12/2011
Beta-reader: Ida59
Tipologia: one-shot
Rating: Per tutti
Genere: Introspettivo
Personaggi: Piton, Silente, Lily
Pairing: Severus/Lily
Epoca: HP 6 anno
Avvertimenti; nessuno
Riassunto: Il Natale per Severus si presenta con una richiesta davvero particolare da parte del Preside. E ancora una volta non potrà rifiutarsi.
Note: Scritta per la ff n.12 Il Segreto di Babbo Natale (http://magiesinister.forumcommunity.net/?t=48723864) del Magie Sinister Forum (http://magiesinister.forumcommunity.net/)
Disclaimer: I personaggi ed i luoghi presenti in questa storia non appartengono a me bensì, prevalentemente, a J.K. Rowling e a chi ne detiene i diritti. I personaggi e i luoghi non inventati da J.K. Rowling e la trama di questa storia sono invece di mia proprietà ed occorre il mio esplicito e preventivo consenso per pubblicare/tradurre altrove questa storia o una citazione da essa.
Questa storia non è stata scritta a scopo di lucro, ma per puro divertimento, nessuna violazione del copyright è pertanto intesa.




UNA STRANA RICHIESTA



“Vieni, Severus.”
Lo studio era avvolto dalle ombre mentre le poche candele non riuscivano a rischiarare l’immensità dello spazio. Silente, seduto sul suo trono dorato, appariva stanco, la mano carbonizzata poggiata sul piano della scrivania. Severus Piton, avvolto nelle sue vesti nere come la notte, prese posto davanti a lui: una sensazione di disagio gli formicolava nell’anima. Negli ultimi tempi il Preside non aveva fatto altro che impartirgli ordini e richiedere favori che a chiunque sarebbero sembrati impossibili, l’ultimo dei quali quello di ucciderlo. Ed ora era ancora lì, in quello studio, su quella stessa sedia, temendo in cuor suo quello che Silente gli avrebbe chiesto e che lui non avrebbe potuto rifiutare di compiere.
“So che nell’ultimo periodo sto abusando del tuo servizio, Severus. Ti ho chiesto molto e so quanto significhi per te.”
Era incredibile come quel vecchio riuscisse a capirlo senza neanche bisogno della Legilimanzia.
“Eppure, mi vedo costretto a chiederti un altro favore.”
Il cuore di Piton sprofondò di una spanna temendo che ulteriori torture e omicidi gli venissero richiesti.
“Il mio carissimo amico Babbo Natale, quest’anno ha avuto una brutta stagione e ha deciso che per questo Natale non ha intenzione di girare il mondo intero su quella fredda slitta per portare regali. Dunque, milioni di bambini quest’anno non troveranno nessun giocattolo a meno che… qualcuno non lo sostituisca.
Lo sguardo luminoso del Preside era fisso sul volto del giovane mago.
“Ora vedi, Severus, con piacere provvederei io stesso, come d’altronde ho spesso fatto in questi anni, ma, al momento, sono, come dire… invalido” e sollevò con cortesia la mano annerita. “ Dubito che nelle mie condizioni riuscirei anche solo a sollevare un leggero sacco di regali. Dunque, non ho che te. Vuoi essere, per quest’anno, Babbo Natale, Severus?”
“Che cosa?” chiese scattando in piedi.
“Sì, Severus. Vuoi provvedere tu a distribuire balocchi per questo Natale? E’ l’unica soluzione, credo.”
Lui, Babbo Natale? Volare su una slitta adorna di campanelle e guidata dalle renne in giro per il mondo? Vestirsi con un ridicolo vestito rosso e il pancione? L’idea era semplicemente folle.

“Lily hai portato quel pipistrello con la camicia a fiori a casa!”
La voce di Petunia era risuonata chiara e forte nel piccolo ingresso di casa Evans non appena Lily e Severus erano entrati.
“Taci, Tunia!” Aveva risposto piccata la bambina “ Vieni, Sev, andiamo in camera mia.”
Il piccolo Severus la seguì su per le scale con il viso in fiamme cercando di nascondere con il suo lungo cappotto la camicia troppo grande che portava.
La stanza di Lily era piccola ma piena di colori. Peluche adornavano le mensole e foto della piccola Lily erano appese al muro dipinto con una gradevole tonalità di giallo.
“Sev, non stare lì impalato! Siediti sul letto; io prendo carta e penna.”
Guardandosi attorno stordito, pensando alla sua triste stanza di Spinner’s End, Severus le chiese:
“A chi dobbiamo scrivere?”
“Ma come a chi? Te l’ho già detto: a Babbo Natale!”
Si vergognava per quello che stava per dire, ma non potendo più fingere confessò “ Scusa, Lily, ma chi è questo Babbo Natale?”
Lily lasciò cadere carta e penna sul pavimento voltandosi e trafiggendolo con il suo sguardo di smeraldo
“Non stai scherzando, vero, Sev? Veramente non sai chi è?”
Severus fece di no con la testa sentendosi uno stupido. Ma in un attimo Lily gli era già accanto e lo aveva preso per le mani sedendosi accanto sul letto.
“Oh Sev, non ti preoccupare, te lo spiego io! Io non so niente del mondo dei maghi, almeno adesso ho anche io qualcosa da insegnarti.”gli disse comprensiva con un sorriso radioso. Severus non poté far a meno di sorriderle a sua volta.
“Allora, vediamo.” Disse prendendo una cartolina natalizia dal suo scrittoio. “Questo è Babbo Natale” spiegò indicando un vecchio tutto vestito di rosso, barba bianca e un enorme pancione. Lily spiegò ogni cosa a Severus dalle renne ai folletti e alla fine, quando ebbe finito, chiese all’amico:
“Allora che ne pensi, Sev?”
“Ha un aspetto davvero ridicolo.”
Insieme scoppiarono a ridere. Ma Severus finalmente aveva capito da dove arrivava quel regalo solitario che ogni anno trovava ai piedi del letto il giorno di Natale insieme ad un libro di scuola di sua madre. Ecco chi ogni anno gli regalava qualcosa.
“Hai visto, Sev. Babbo Natale si ricorda di tutti i bambini del mondo. E quest’anno puoi finalmente chiedergli quello che vuoi, direttamente.”
“E la lettera arriverà a destinazione?”
“Certo. Questa è una specie di magia del mondo Babbano. Ogni tanto anche qui ne fanno qualcuna. Allora, che cosa desideri?”
Severus rifletté a fondo. Quello che più desiderava era che sua madre e suo padre andassero d’accordo, ma sapeva che Babbo Natale non avrebbe mai potuto portare la pace in casa sua. Lì ci sarebbe voluto un miracolo. Perciò pensò e ripensò, ma non gli venne in mente nulla da chiedere a parte, forse, qualche libro.
“Ma come, Sev, un libro? Io ero certa che avresti chiesto una bilancia per le pozioni. Non ripeti da mesi che ne vuoi una per preparare i tuoi infusi?”
Tirandosi una pacca sulla fronte Severus esclamò:
“E’ vero, la bilancia! Come ho fatto a non pensarci!”
Scrissero insieme la lettera. Poi corsero mano nella mano alla buca della posta all’angolo della strada e, emozionati, lasciarono cadere la lettera nel contenitore.

“Severus, allora che ne pensi?”
Accettò la proposta annuendo con il capo e aggiunse “ Ma niente vestito rosso né pancione, Silente. Sarò me stesso.”
“Non avevo dubbi che avresti accettato, così come ero certo che non ti avrei visto in rosso, anche se devo dire ci avevo sperato.” Aggiunse ridacchiando il Preside.
Di ritorno dallo studio di Silente, Severus si diresse spedito verso l’armadio all’angolo del suo studio. La bilancia di ottone, dono di Babbo Natale, era conservata là insieme al set di fiale che Lily gli aveva regalato per completare il suo armamentario per preparare pozioni. Aveva conservato quei doni per tutta la vita continuando ad usarli ogni volta che doveva preparare infusi.
Sfiorò con le dita il piatto della bilancia pensando a quanto era stato stupido da ragazzo. Perso nei suoi sogni folli di gloria e potere, non si era nemmeno accorto che Babbo Natale non gli aveva più portato nessun regalo. Aveva rimosso, senza nemmeno accorgersene, quella dolce presenza che almeno una volta l’anno lo faceva sentire importante per qualcuno.
Ecco il motivo per cui aveva accettato la proposta di Silente.
Quanti bambini al mondo aspettavano la notte di Natale per ricevere un regalo e sentirsi amati e felici, almeno per un giorno. Non avrebbe potuto provocare tanto dolore, proprio lui, che nel grigiore di Spinner’s End, aveva sentito grazie a quell’unico regalo l’esistenza di una persona amica nel mondo.
Per questo avrebbe viaggiato la notte di Natale visitando la casa di ogni bambino. Ma non avrebbe indossato quell’orrendo vestito rosso.
“L’ho sempre detto che aveva un aspetto ridicolo” mormorò tra sé “Ma ha sempre fatto tanto bene nel mondo… e a me.”
 
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