| Crush
Perché pensi non sappia di poesia? Il credo che poesia sia quello che uno ha dentro, e il modo in cui si mettono in parole i propri pensieri è del tutto soggettivo, certo può piacere o meno, ma questi sono gusti personalissimi. Comunque trovo che il ripetere della parola “crush” doni durezza al componimento, poi io parlo per sensazioni mie personali, e il ripetersi della parola sottolinea ancora di più la sofferenza che traspare da questa poesia. Tutto va in frantumi, l’anima, il cuore, una vita che non è degna di essere chiamata tale, tutto spezzato, dove tra i frammenti conficcati nella carne e il sangue che scorre, c’è spazio solo per dolore e rimorso, il rimorso di colpe passate che portano soltanto a sofferenze, a lacrime solitarie e silenziose. Tutto ciò che rimane è un atroce incubo che manda in frantumi una vita intera. Poesia è anche andare fuori dagli schemi, no, quindi credo sia poesia anche questa.
Esistenza solitaria
Triste, triste, tristissima poesia .
CITAZIONE Esistenza solitaria si cela tacita in quell'offuscato diamante colmo di ricordi, soli frammenti dell'eterno dolore mai svanito. Cosa c’è di più triste di un’esistenza solitaria? Viverla immersi nel ricordi e nel dolore che essi provocano, e questo Severus Piton lo sa fin troppo bene In tutta la sua vita ha dovuto contare su nient’altro che se stesso, nascondersi dietro un’impenetrabile maschera, nessun sentimento e nessuna emozione dovevano trapelare dai suoi occhi scuri. Ma che nessuno guardasse a fondo la vera essenza di Severus Piton.
CITAZIONE E lacrime fredde solcano il viso nel suo eterno incubo plumbeo, dove occhi cremisi attendono l'anima, sicché compia il dovere sanguineo. Bella l’immagine di queste lacrime fredde, perché non c’è calore per Severus, solo freddo, solo ghiaccio che si addensa in lui, perché nell’incubo che si ripete ogni notte c’è spazio solo per il freddo dolore, perché un caldo tepore sarebbe come un abbraccio, un abbraccio che non crede di meritarsi. Eh, quegli occhi cremisi e lui non può esimersi dall’andare dal mostro assetato di sangue, perché è suo dovere, doloroso dovere, perché per dimostrare la sua più totale fedeltà deve uccidere, indossare la maschera del gelido assassino e andare avanti. E infatti…
CITAZIONE Ed ella s'innalza, e con dignità sceglie la lenta sofferenza, anziché la morte del padre tanto ambito. … quell’anima si alza fiera, preferendo soffrire egli stesso piuttosto che uccidere Albus Silente, preferisce morire dentro egli stesso, lentamente, anziché uccidere la persona che più di altri è stata un padre per lui. Triste, veramente triste esistenza votata agli altri e mai a se stesso. Per concludere, la poesia mi è veramente piaciuta, anche se mi stona un pochino quel “sicché” all’ottavo verso, credo ci sarebbe stato meglio un “affinché” o simili. Non è una critica eh, solo una piccola osservazione da lettrice profana, magari ho sbagliato interpretazione e se è questo il caso, mi scuso e fai come se non ti avessi detto nulla.
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