Il Calderone di Severus

"Come un rito" di Misslegolas86, Storia consigliata Agosto/Settembre 2011 (one-shot)

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Ale85LeoSign
icon11  view post Posted on 3/8/2011, 09:17







Come un rito di Misslegolas86 - Sezione HP Severus


Riassunto: Il giorno di San Valentino: Severus sapeva perfettamente cosa fare. Erano anni ormai che ripeteva ogni quattordici febbraio le stesse cose. Come un rito, un appuntamento cui non poteva mancare.
Categoria: HP :Severus - Rating: Per Tutti - Tipologia: One Shot ( 500) - Genere: Introspettivo - Altro Genere: drammatico/romantico
Avvertimenti: Nessuno - Epoca: HP 2^ anno - Pairing: Severus/Lily - Personaggi: Severus - Altri Personaggi: Lily


Edited by Ida59 - 22/10/2017, 11:45
 
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view post Posted on 4/8/2011, 11:37
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I ♥ Severus


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Da un dolce sogno d'amore!

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Le storie di MissLegolas mi piacciono, mi piacciono da morire! Perché scrive ciò che io stessa scrivo, quindi ciò che amo leggere, e il suo Severus talvolta si sovrappone perfettamente al mio: sono quindi molto felice che abbia cominciato a scrivere, così posso deliziarmi a leggerla!

Già la breve one-shot, scritta per la sfida di San Valentino lanciata da MagieSinisterForum, parte molto bene, con quel richiamo alla notte insonne, fortunatamente solo per preparare un antidoto: certo molto meglio delle sue solite notti funestate da incubi e rimorsi a pesare sulla sua coscienza come tu hai saputo ben ricordare. Mah… chissà perché nelle nostre fic Severus non riesce mai a riposare bene? O a mangiare con appetito?
Questo inizio cupo stride volutamente con l’atmosfera da “cuoricini rosa” che pervade la Sala Grande e serve a introdurre il “rito” di cui al titolo.
Ho scorso veloce le prime pagine con il battibecco con l’insidioso Allock, godendomi le velenose occhiate di Severus che poi sfugge alla terribile serata (e mi sa che Minerva lo invidia assai) grazie alla comprensione di Silente, ben tratteggiato in poche righe come figura paterna.
Mi sono tuffata nel passato, nel tenerissimo ricordo del giovane Severus, la sua invidia e gelosia per chi ha il coraggio di consegnare i cioccolatini a Lily, i suoi San Valentino trascorsi in silenzio con la persona amata: che tenerezza scoprire che nel dormitorio anche lui ogni anno ne ha una scatola per lei! E che bello scoprire poi quel suo piccolo momento di gloria, invidiato da tutti i Grifondoro, perché si portava sempre Lily alla festa di S. Valentino di Lumacorno: tutte piccole cose che rendono tangibile questo giovane e scontroso Severus.

Poi si torna al presente ed ecco che arriva il meglio della storia, il punto focale in cui l’autrice può sfoderare tutto il suo “sadismo” nella particolare accezione del Sadi-Club. La storia comincia a farsi cupa e dolorosa e si addentra nella prima tappa del rito evocato dal titolo: rivedere i luoghi dei ricordi più belli per rinnovare il lacerante dolore, il rimpianto e il rimorso delle colpe commesse.
Ah… quale romantica tristezza, questa storia per S. Valentino, ma è proprio nella dolce e tormentosa tristezza la sua intrinseca bellezza, in quella “lenta tortura che trasformava il dolce in amaro”, in quel suo rassegnato sapere che “non poteva crogiolarsi in dolci ricordi senza patire il dolore delle sue colpe.”. E poi, diciamocelo, c’è un cupo e tragico romanticismo in quella “ombra più oscura della notte stessa, (che) si tormentava l’animo sentendo il sapore del rimpianto, così familiare ormai, salirgli in gola.”.

CITAZIONE
Ma la notte non era ancora finita.
Mancava ancora una tappa necessaria e piena di amarezza.

Qui, lo ammetto, ho “sadicamente” sorriso, in attesa di nuovo dolore per Severus, perché non mi bastava il suo raffinato voler dolorosamente espiare le proprie colpe riportando “alla memoria quei ricordi piacevoli, proprio in quel luogo di sofferenza”, così da togliere loro ogni sfumatura di piacere lasciando solo il rammarico della perdita e del rimorso.
L’autrice non mi ha delusa e mi ha offerto ancora, su un piatto d’argento, un altro spaccato della sofferenza del mio adorato Severus in questa ultima, straziante tappa del rito che ogni anno celebra a San Valentino sull’altare del suo amore perduto. E qui ritrovo in maniera forte e totale l’essenza del mio adorato Severus, in tutte le sfumature della sua devastante sofferenza, della vita spesa a pagare per le colpe commesse, sommerso da rimorsi e rimpianti, avvolto solo dal gelo della solitudine.

CITAZIONE
Si arrestò al piccolo cancello afferrando con la mano il freddo ferro della sbarra. Lo strinse costringendo la carne a subire il dolore del gelo.
Non l’avrebbe oltrepassato, come sempre.
Quello era il limite massimo che uno come lui poteva raggiungere.
Non sarebbe entrato. La sua ombra di assassino non avrebbe macchiato il sonno eterno di tante anime innocenti e integre.

Ecco, questo è proprio terribile, struggente, una punizione tremenda che solo un uomo come Severus può lucidamente infliggersi per tutta la vita. E qui è nato spontaneo il mio invito all’autrice di volersi presentare al Noviziato delle Sadiche Fanwriter, perché questa storia lo merita proprio.
Il brano continua con il torrente dei rimorsi che travolge Severus, ma la sua sofferta decisione come ogni anno rimane incrollabile, crudele condanna autoinflitta:

CITAZIONE
Ma non avrebbe corrotto anche il luogo dell’estremo riposo di Lily. Non avrebbe imposto la sua presenza. La sua ombra non avrebbe oscurato la sua pietra, la sua ultima dimora, dai raggi della luna.
Sarebbe rimasto fuori da quel luogo.

Poi c’è il brano finale, assolutamente sublime, che giustamente inserisco sotto spoiler invitandovi a leggere la storia, prima, per non rovinarvi l’intenso, commovente e straziante conclusione di questo rito in cui, in effetti, si consacra l’intera vita di Severus:

Sollevò lo sguardo fissandolo su un punto preciso del cimitero, incurante della neve che sempre più fitta cadeva e che già gli aveva bagnato la veste e i capelli, la mano stretta al cancello così forte da essere quasi insensibile mentre le nocche sbiancavano. Le fitte di gelo gli trafiggevano la carne, ma erano nulla rispetto ai mille invisibili pugnali, crudeli armi della colpa, che costringeva a lacerargli il cuore, in un’infinita e costante tortura senza tregua. Poteva sentirli mentre riaprivano ferite mai rimarginate.
Non avrebbe mai permesso che si chiudessero e non sanguinassero più. Questo avrebbe significato che si era concesso un perdono che né i vivi né i morti potevano accordargli.
Un perdono che lui stesso si negava.

“Ti amo e ti amerò per sempre” sussurrò nel vuoto, mentre gocce perlacee si posarono sulla neve ai suoi piedi.
Finalmente aveva avuto il coraggio di dire ciò che avrebbe dovuto esprimere molti anni prima. Peccato che ormai fosse troppo tardi.

È difficile da spiegare, ma leggendo brani come questo mi accade una cosa strana. Non è solo il “nodo alla gola”, che naturalmente c’è ed è molto forte. È qualcosa di più, è una sensazione potente e intensa che mi stringe il cuore davanti alla sofferenza del mio adorato Severus, e me lo fa amare ancora di più, quasi io scoprissi, leggendo, un’altra meravigliosa sfumatura della sua anima, del suo infinito dolore, della sua essenza e del suo modo di essere, che quindi diventa ogni volta sempre più reale e che mi permette di ampliare la mia conoscenza di Severus condividendo con altri il mio amore per lui.

Grazie, Mery, per aver scritto questa bella storia.


Edited by chiara53 - 23/5/2015, 18:43
 
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1 replies since 3/8/2011, 09:17   103 views
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