| Una storia deliziosa. Scritta in modo scorrevole e piena di piccoli, impagabili, dettagli. La trama spiritosa e costruita con particolari così inaspettati da sorprendermi ad ogni frase, in un crescendo di puro divertimento. Per tutto il tempo ho continuato ad immaginarmi il disappunto di Severus, e la sua rabbia, nella testarda, e quasi disarmante, ricerca di una spiegazione prima e di una soluzione poi. Il trio, riunito per l'occasione, è davvero fedele a se stesso e riesce a rendere la vicenda ancor più comica, se già non bastasse l'idea di un Severus bambino che cerca di scalare quella montagna senza fine della sua scrivania. Ho letto quasi con timore reverenziale il passaggio in cui Hermione prende in braccio il piccolo Severus e cerca di consolarlo e farlo ridere. Ho trovato molto realistica la reazione del Piton adulto, prigioniero nel corpo di bimbo. Unico e impareggiabile il passaggio nel quale Severus si ritrova alla mercè di Harry, tra le sue braccia e da lui coccolato. Questa particolare sottigliezza l'ho trovata estremamente divertente, soprattutto con il contrappunto dei pensieri silenziosi dell'iroso Professore! Ma non ho davvero smesso un momento di sorridere anche leggendo tutto il brano seguente. Poi l'autrice è stata capace di regalarmi ancora di più: un tentativo di collaborazione tra Piton ed Hermione, entrambi bimbi ormai, per uscire da una situazione quanto mai imbarazzante! Intrigante il gioco di sguardi che ha legato i due mentre cercavano di farsi capire dai ragazzi, troppo impegnati a farsi domande inutili invece di guardarsi attorno e trarre le dovute conclusioni. Certo che immaginando quel piccolo bimbo irrequieto coperto solo da un maglione, continuavo a pensare a come si sarebbe potuto trarre d'impaccio alla fine dell'effetto della pozione " modificata". La soluzione è stata davvero inaspettata perché assolutamente naturale e non forzata: l'autrice è riuscita a sottrarre Severus a una situazione imbarazzante senza alcuna difficoltà, e nel fare questo ha mantenuto intatti tutto il suo orgoglio e la sua integrità. Devo sottolineare di aver gradito molto questa scelta. In fondo sarebbe stato così semplice (forse perfino banale) scivolare in una farsa, ma Amrlide questo non lo ha fatto: è stata corretta e rispettosa del personaggio fino in fondo. Non solo, in poche pagine ho avuto l'occasione di pensare a come la mia mente mi offriva l'immagine di un Severus bimbo. Quali lineamenti, quali comportamenti infantili? Chissà che bimbo sarà stato Piton! Testardo e coraggioso da subito, mite o monello, oppure mansueto e timido? Quanto la sua esperienza di vita l'ha fatto cambiare nel tempo? Quando ha cominciato a non sentirsi amato o a temere gli adulti? Come fa un bimbo a diventare adulto in un ambiente come quello dove lui è cresciuto e riuscire a trovare di nuovo la strada giusta dopo averla smarrita? Mille domande nate solo dalla "fotografia" che l'autrice ha saputo far nascere nella mia mente: un bimbo paffuto dal naso a patatina, dagli occhi scuri e dai capelli nerissimi. Ma ciò che più mi ha colpito di questo racconto è la maestria con la quale l'autrice è stata capace di inventarsi e portare a termine un progetto così ambizioso: far tornare Severus bambino mantenendo intatta la sua sagace ironia e il suo indomito orgoglio. Ho letto con piacere perché non ho dovuto temere una caduta di stile, nè un'umiliazione del mio personaggio preferito. Con leggerezza e spensieratezza, l'autrice è riuscita a tramutare un momento di vita quotidiana un pò speciale in un attimo di puro divertimento. Per il lettore, naturalmente! Infatti sono certa che per Severus si è trattato di un lungo tempo di assoluta tortura, quasi peggio di quella dell'insegnare ogni giorno a quelle teste di legno dei suoi alunni!
Edited by chiara53 - 23/5/2015, 18:52
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