Il Calderone di Severus


Lotta all'ultimo inchiostro - III° turno
Poll choicesVotesStatistics
# 5: A cavallo dei ricordi5 [31.25%]
# 8: Come un pipistrello4 [25.00%]
# 3: L’abbraccio del vento3 [18.75%]
# 2: L’ultimo volo2 [12.50%]
# 1: Opera1 [6.25%]
# 4: La promessa1 [6.25%]
# 6: Una lezione da favola0 [0.00%]
# 7: L'aquila e il verme0 [0.00%]
# 9: Anima di Fuoco0 [0.00%]
#10: Qualcosa nell’aria0 [0.00%]
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Lotta all'ultimo inchiostro - III° turno, Severus vola

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icon14  view post Posted on 29/10/2010, 16:45
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I ♥ Severus


Potion Master

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Da un dolce sogno d'amore!

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“Lotta all’ultimo inchiostro”
III° turno



Sono molto felice di vedere che il tema di Severus che vola ha saputo ispirare così tanti concorrenti
Mi è sembrato che, questa volta, le storie siano ancora più belle dei turni precedenti e, indubbiamente, sono tutte scritte molto bene e altrettanto curate, anche nella scelta dei titoli.
Non dico nulla sugli stili utilizzati dalle autrici, né se li hanno modificati per camuffarsi oppure se li hanno mantenuti inalterati. Diciamo che c’è un po’ di tutto e con ben 10 persone, di cui alcune poco conosciute nel forum, credo che sarà difficilissimo individuare a colpo sicuro i diversi autori!
Una delle storie è di 504 parole (mio contatore di word), mentre il limite è 500, ma già nel turno precedente c'era stato uno sforamento e, tenuto conto che contatori differenti forniscono risultati non uguali, ho ritenuto che uno scostamento dell'1% (5 parole) sia essere accettabile. Le altre storie si aggirano tutte sulle 500 parole, salvo due che sono molto più corte.

Riassunto egli elementi qualificanti del 3° turno

-Tema: Severus vola.
-Partecipanti (n. 10): Helèna Velena - Fri Rapace - Eli d'E - Ellyson - Swindle - Severia - Severus Ikari - Kijoka - Ale85LeoSign - Reoplano


- Votate la storia preferita nel sondaggio e poi confermate il voto con un post in questa discussione (e un commento!). I voti non confermati da un post non sono validi.
- I partecipanti possono votare... ma non la propria storia, ovviamente!


Ho inserito le storie in ordine crescente di competenze/capacità di volo dimostrate da Severus nella storia. Nelle prime Severus viene fatto volare da altri o utilizza animali o mezzi magici, mentre nelle ultime vola per la sua stessa capacità magica.

Se ho fatto qualche errore nel replicare l'HTML (odio profondamente trattini, virgolette e puntini di sospensione! :truce: ) della vostra storia vi prego di comunicarmelo via MP

___________________________________________________



# 1: Opera (500 parole)

Che la sua antipatia per Grifondoro fosse palese, era assodato. Non c’era studente in tutta Hogwarts che non ne fosse al corrente e dopo quel giorno sarebbe stato difficile negarlo.
Severus camminava lento per l’aula, osservando impietoso mucchi d’ingredienti malamente decapitati, tagliuzzati, strizzati, mescolati o maneggiati, sciorinando il proprio sdegno per la strage in atto. Pareva che quel pomeriggio, i suoi allievi stessero facendo di tutto per peggiorare le loro sciagurate pagelle. Avrebbe potuto chiudere un occhio sui Serpeverde, limitandosi ad una ramanzina e un discreto carico di pergamene. Dopotutto erano i suoi studenti. I Grifondoro no. Non poteva lasciar correre tanta vergognosa imperizia. Dieci punti in meno, per cominciare.
Una cosa però lo inquietava: il silenzioso trafficare della terribile coppia al quarto banco.
«Weasley uno e due» sibilò. «È possibile che riusciate a tenere quel misero strumento che chiamate cervello e che condividete in comproprietà, su quanto dovreste tentare di produrre?»
I gemelli sollevarono sguardi pericolosamente ilari oltre il bordo del calderone. Gli occhi azzurri avevano un che di diabolico nel leggero vapore che saliva dall’intruglio.
«Certamente signore» disse affabile uno.
«Siamo concentratissimi sulla nostra opera» fece eco l’altro.
Poco importava chi avesse parlato per primo o per secondo. Dettagli di poco conto, ma quella parola l’aveva allarmato. Opera. Con quei delinquenti rosso-oro diveniva sinonimo di catastrofe nel migliore dei casi.
«Cosa vorrebbe essere, quest’obbrobrio?» domandò scrutando il liquido trasparente. «Non vedo neppure gli ingredienti richiesti per l’esercitazione» soggiunse piccato.
«Lei dice?» esclamò sorpreso uno.
«Dovrebbe controllare meglio» lo stuzzicò l’altro.
Per abitudine non dava peso alle scuse propinategli dagli studenti, ma, in quel caso, preferì non correre rischi. Allungò cauto il collo oltre la mistura sconosciuta, scoprendo un bigliettino scarabocchiato anziché il libro di Pozioni. Guardò il calderone, dove sobbolliva dell’acqua di fonte.
Qualcosa frullò sotto di lui.
Ebbe a malapena il tempo di cercare il pavimento che già si librava oltre le teste degli studenti, indecisi se ridere o mantenere un contegnoso silenzio. Nemmeno a dirlo, scelsero tutti quanti la prima opzione, Serpeverde compresi.
«Cos’è? Un Nero delle Ebridi sottospecie Unta-unta
«Un Thestral nasuto
«Un pipistrello gigante?»
«No, è... un Piton volante!» gridarono in coro i due, orgogliosi della malefatta.
Ecco cos’era quel biglietto. Un Incantesimo Adesivo per tappezzieri. Ed ora si ritrovava incollato ai piedi un bizzoso tappeto volante, abilmente camuffato da lastra pavimentale. Non voleva sapere come avessero fatto a procurarsene uno, era troppo impegnato a resistere su quell’affare che svolazzava come un uccello impazzito per l’aula.
«Vi ritenete divertenti, voialtri?» domandò stizzito, puntellandosi con un braccio per non sbattere contro la volta di pietra.
«Beh, modestamente»
«Facciamo del nostro meglio»
«Mi compiaccio. Questo è lo spirito giusto per mettersi all’opera» sogghignò, ergendosi sullo scendiletto ormai domo.
Era la prima volta che udivano simili parole da Piton. E non suonavano affatto bene, specie se ascoltate stando diversi metri sotto di lui.
Quella sera, i gemelli Weasely scoprirono quanto potesse essere problematico fare del proprio meglio per travasare uova di Plimpy mentre si era sotto Levicorpus.




# 2: L’ultimo volo (499 parole)

La terra si allontana laggiù, fondendosi lentamente con la notte scura.
La velocità mi inebria.
Salgo più in alto.
I capelli mi sferzano il viso, scompostamente mossi dal vento che mi investe, regalandomi una intensa e appagante sensazione di libertà: il volo dell'Ippogrifo non si può tracciare, mentre la magia della Smaterializzazione avrebbe potuto tradirmi.
Mi stringo nel mantello e il tepore mi pervade, quasi possa esserci qualcuno accanto a me, ma sono solo. Come sempre. Solo.
Le stelle sono sempre più vicine e mi indicano la via, come mille piccoli brillanti sparsi nel buio.
Questo magnifico animale mi permette ciò che agli uomini è proibito: volare nel grembo della notte, riunito alla Natura senza sfidarne le leggi.
Quasi senza rumore solco il cielo scuro correndo incontro al mio destino, sia esso di redenzione o di morte.
Chiudo gli occhi e abbandono dietro di me la sventatezza della gioventù, l'arroganza della rabbia e la presunzione della conoscenza. Mi spoglio di ciò che ero per diventare ciò che non sono mai stato: un uomo.
Pungono le lacrime dietro le palpebre, ma è il prezzo che devo pagare.
Ciò che accadrà di me questa notte non ha grande importanza.
Il nero segno sul mio avambraccio mi lega ad una scelta senza passato, ad una vita senza futuro e ad un presente senza pietà.
Vola più in alto, amico mio, lontano che non possa più riconoscere le dolci cime delle montagne illuminate dai pallidi raggi del primo sole mentre il chiarore delle stelle si scioglie nella calda luce del mattino. Vola verso un incontro che, forse, potrà sanare questa angoscia che mi divora.
Fammi dimenticare di possedere un'anima talmente oscura che sente di non avere più nulla da perdere.
Le amare lacrime del pentimento tardivo hanno trovato la via di fuga e mi solcano le guance, subito asciugate dal freddo vento della velocità.
L’anima nera si dibatte e si ritorce su se stessa sognando verdi mondi che non saranno mai miei, ma che ho messo sventatamente in pericolo con le mie parole.
Le setose piume mi sfiorano le mani, richiamando alla mente carezze negate a lunghi e vellutati capelli rossi.
La mia vita per la sua.
Potrò morire stanotte: il tempo delle giustificazioni è terminato. Le mie colpe saranno confessate.
Dovrà ascoltare la disperazione di un uomo che ha perso la speranza e la sua anima.
So che sarà nera la luce che vedrò negli occhi blu non appena si poseranno su questo traditore e rinnegato, occhi che il vento perenne e teso del colle non farà mai chiudere o distogliere.
La compassione tratterrà la sua bacchetta?
La paura che mi attanaglia è di perdere la vita prima di rimediare all'errore, prima di mettere al sicuro il mio dolce sogno.
La rotta ci porta più in basso.
La scura superficie scabra e nuda si intravvede nel buio.
Il vento urla nelle orecchie e d'improvviso comprendo la verità: è stato l'ultimo volo da burattino schiavo del Male e il primo da uomo libero.




# 3: L’abbraccio del vento (350 parole)

Il vento soffia forte e gelido sul mio viso, la sola candida camicia, completamente intrisa di pioggia, lo separa dalla mia pelle, le braccia stese verso quelle fredde gocce di cristallo, gli occhi chiusi ad assaporare l’autunno.
Il mio corpo completamente lasciato andare al vento per sentire il suo forte abbraccio su di me.
Mi è sempre piaciuto cavalcare questi animali, volare dove nessuno può vedermi, dove posso essere completamente me stesso.
A dorso di questa bizzarra creatura ci siamo solo io e la pioggia.
Le sue ali separano lo scroscio dell’acqua come il fendente di una lama, ed ogni loro battito spruzza liquido fresco sul mio pallido viso.
E se mi lasciassi andare e il vuoto mi abbracciasse?
E se la gravità mi spingesse verso il baratro del nulla che da tanto mi attende?
Una leggera spinta e la mia vita finirebbe con il sorriso che finalmente sarebbe preda delle mie labbra.
Mi basterebbe solo scendere da questo Thestral e gettarmi tra le braccia del vento che spira così rigido quassù, non aprirei mai le ali per volare, non le ho, non sono un angelo e scenderei presto all’inferno da demone quale sono.
Vengo quassù per essere Severus Piton.
Perché non basta indossare una maschera per coprire quello che sei, il male e il dolore che si hanno dentro non si celano così facilmente.
Io ho imparato in tanti anni, anni passati nell’ombra e nella solitudine.
Quassù le mura crollano e le barriere cedono, quassù si è soli con il vento.
Un altro battito d’ali e il Thestral mi porta ancora più in alto.
Un altro battito d’ali e i pensieri danzano nella mia mente, foglie sospinte dal vento.
Il dolore flagella la mia anima, onda che s’infrange su duri scogli.
Il male che ho fatto rinasce in me, nera fenice che risorge da scure fiamme.
Un’eco si propaga nell’aria: il lamento di un animale, l’urlo di un mostro.
Un’eco di vita tra fremiti d'aria.
Volo lontano da questo mondo crudele che con le mie azioni indegne ho contribuito a creare.
Volo lontano sperando nell'eterno abbraccio.
L’abbraccio del vento.




# 4: La promessa (498 parole)

I Grifondoro e i Serpeverde del primo anno, guidati da Madama Bump, prendono posto di fianco alle scope, immobili sull’erba.
"Non è giusto che agli studenti del primo anno non sia permesso avere una scopa." si lamenta Sirius Black, a bassa voce.
"A casa, mio padre ha una Nimbus 90 più veloce del vento. Quando l’ho provata..." le parole di James Potter si perdono, sovrastate dal fischio di Madama Bump, che richiama l’attenzione dei suoi allievi. Severus è emozionato e nervoso: non ha mai volato su una scopa prima, perchè suo padre non avrebbe mai permesso certe stregonerie in casa. Severus ascolta attento le parole dell’insegnante, poi stende la mano sulla scopa e questa si alza; stringe forte il manico di legno per paura che la scopa possa volare via senza di lui, come è appena successo a Peter Minus. Trattiene il fiato, mentre si mette a cavalcioni sulla scopa: ora non gli resta che darsi una piccola spinta e si librerà leggero nel cielo. Alza gli occhi: Potter e Black sono già a diversi metri da terra. Severus prende coraggio, piega le ginocchia e, con le punte dei piedi, spinge verso l’alto: la scopa si alza, ondeggia e vibra pericolosamente tra le sue mani serrate; cerca di stabilizzarla, spostando leggermente il peso del corpo, tuttavia la scopa acquista un’improvvisa velocità e rischia di disarcionare il suo cavaliere. Severus si regge forte e tenta di frenare: la scopa, allora, punta verso l’alto e si alza di alcune decine di metri. Severus ha soltanto un momento per godersi la sensazione esaltante di volare, perché la scopa blocca di colpo la sua ascesa e sembra precipitare. In un attimo, Severus passa dall’estasi, al terrore: vede il terreno avvicinarsi troppo velocemente. Con un ultimo disperato tentativo, cerca di puntare di nuovo il manico della scopa verso il cielo. Riesce a frenare la caduta e a riprendere quota, mentre la soddisfazione gli gonfia il petto: ora la scopa è stabile ad una decina di metri sopra il prato. Volare gli provoca un miscuglio di sensazioni che non aveva mai provato prima: eccitazione, libertà, ma anche un pizzico di paura.
"Ehi, Mocciosus, come hai fatto a staccarti da terra? "
Qualche metro più in alto, Potter e Black si prendono gioco di lui, come sempre. Stavolta, Severus gli darà una lezione: stringe ancor più forte il manico della scopa e lo indirizza verso l’alto per raggiungerli. Potter e Black schizzano veloci ancor più in alto. L’inseguimento dura meno di un minuto perché, come prima, arrivata ad una certa altezza, la scopa si blocca e inizia una rovinosa discesa: lo schianto stavolta è inevitabile.

Severus si tiene un braccio: dev’essere rotto. Sente le risate dei Grifondoro e pensa che, forse, anche Lily sta ridendo di lui. Mentre si dirige verso l’infermeria, con le lacrime che gli bruciano gli occhi, stringe i denti e decide di fare una promessa a se stesso: un giorno, diventerà un mago così potente che saprà volare anche senza scopa.




# 5: A cavallo dei ricordi (499 parole)

La città di Londra scorreva veloce sotto di lui, in un turbinio di luci e rumori ovattati.
La notte era limpida ma, nonostante fosse la fine di Luglio, il vento che gli frustava il volto era freddo e umido. Il Tamigi tagliava la città sinuoso come il serpente che gli marchiava infuocato l’avambraccio sinistro. Accanto a lui ombre nere saettavano veloci, pregustando l’eccitazione della lotta imminente.
... la tua strada è tracciata...
Strinse con più forza il manico della scopa concentrandosi, fissando con la mente il suo obbiettivo principale.
Superarono a grande velocità il Big Ben che segnava le undici meno un quarto, avvolto da una leggera nebbia creata dai Dissennatori.
- Abbiamo poco tempo! - la voce di Selwyn si fece strada tra il rumore nel vento nelle orecchie.
Il mago chinò ancora di più la schiena sfrecciando nel cielo scuro londinese, riconoscendo sotto di sé le stradine che da bambino aveva percorso infinite volte per raggiungere la sua amica più cara.
Quando vide in lontananza il parco giochi lo stomaco si contorse in una morsa dolorosa.
Ma anche quel posto passò via veloce sotto la sua scopa, come un brutto ricordo che si desidera dimenticare.
Ma lui non voleva dimenticare.
Poteva ancora vederla dondolarsi sull’altalena, piccola e spensierata con i capelli ramati che le incorniciavano quel sorriso che l’aveva fatto innamorare.
- Maledizione! - la voce di Selwyn che imprecava contro le villette tutte uguali di Privet Drive lo destò dai suoi pensieri - Da dove partirà?
... vedi di recitare la tua parte in modo convincente...
- Cerca di darti una calmata. - sibilò con cattiveria osservando le stradine del quartiere - Presto li vedremo spuntare da una di queste squallide case Babbane.
Devi riferire a Voldemort la data esatta della partenza di Harry da casa degli zii...
- Forse ti hanno ingannato, Piton. - suggerì maligno l’altro - Yaxley aveva ragione.
Il cappuccio nero nascose il ghigno soddisfatto che si formò sulle sue labbra quando vide più di una dozzina di persone uscire dalla protezione magica della villetta.
Devi suggerire all’Ordine... di usare dei sosia. Dei Potter identici.
- Hanno usato della polisucco! Ci sono sette Potter!
Ho bisogno che tu resti nelle grazie di Lord Voldemort il più a lungo possibile...
- Circondiamoli.
Gli incantesimi gli sfiorarono il corpo.
Scartò e volò più velocemente che riusciva, lanciando incantesimi di protezione verso quelli che dovevano essere i suoi nemici e incantesimi di attacco verso quelli che chiamava fratelli.
E poi si ritrovò davanti a quegl’occhi verdi che aveva giurato di amare in eterno. Quello sguardo che era stato capace di fargli provare amore e odio nello stesso momento.
Quello sguardo così intenso da lasciarlo senza fiato.
E dietro quello che restava della donna che aveva amato vide un suo compagno puntare la bacchetta.
Quanti uomini e donne hai visto morire?
Ultimamente, solo quelli che non sono riuscito a salvare.

Aumentò la presa attorno alla sua bacchetta e formulò l’incantesimo.
... che cosa mi darai in cambio, Severus?
- Sectusempra!
Qualunque cosa.




# 6: Una lezione da favola (299 parole)

"Mio Signore," iniziò Piton lentamente, il volto inespressivo e gli occhi neri fissi nel nulla. Stava nascondendo dietro ad essi un profondo senso di disgusto. "Ha detto che devo pensare a..."
"Deve essere fatto così, non vi è altro modo," lo interruppe perentorio il Signore Oscuro.
"E ora riprendiamo," ordinò imperiosamente. "Pensa a quelle cose molto belle che ti ho elencato."
Piton strinse i denti. Non riusciva a concepire che quella pagliacciata gli avrebbe davvero permesso di volare usando come unico mezzo il proprio corpo. Gli sembravano le direttive di un mago completamente idiota.
"Severus." Il Signore Oscuro gettò ai suoi piedi uno sguardo di fuoco. "Sei ancora incollato al suolo", sibilò contrariato.
"Ci sto provando, mio Signore", mentì, chiudendo ermeticamente la mente. "Sto davvero pensando alle..." si trattenne a stento dal mandare un colpo di tosse. "Caramelle."
"E al Natale, Severus. Alle farfalle."
L’Oscuro Signore aprì il pugno fino ad allora rimasto serrato e, senza degnarlo di alcuna spiegazione, gli gettò addosso una manciata di vezzosi lustrini luccicanti.
"Signore?" s’irrigidì lui, mentre veniva investito dalla pioggia di allegre scintille.
"Polvere di Fata", la bocca senza labbra del Signore Oscuro si piegò in un sorriso mellifluo.
Piton si sentì d’improvviso senza peso e con una lieve spinta di tallone balzò in alto, fin quasi a toccare il soffitto con il capo.
Malgrado stesse svolazzando per la stanza spargendo Polvere di Fata sul pavimento come zucchero a velo da un setaccio, Piton conservò l’espressione seria e impassibile. "Posso sapere il nome del mago che ha permesso questo prodigio?" chiese, ancora frastornato e incredulo.
"Lord Pan," disse l’Oscuro Signore, con un certo rispetto. "Lord Peter Pan."
Un volume dalla copertina variopinta fece capolino per un istante tra le sue grandi mani bianche, per poi scomparire nuovamente tra le pieghe della veste.




# 7: L'aquila e il verme (462 parole)

Sotto questa torbida luna la Tua voce spettrale mi raggiunge, trafigge al fondo la mia carne di preda.
"Vieni Severus, inseguimi", dici. "Devi imparare a salire più in alto, sai comprendere come?"
Io la intuisco bene, la Tua posizione. Se Tu sei l’aquila io sono il verme, mio Signore.
Metri e metri più sopra conquisto finalmente un volo migliore, tra la vertigine e il rancore, sotto il Tuo sguardo crudele di animale rapace.
Oggi imparo a volare, e solo con menzogne ho meritato questo onore.
Come l’aquila preda il verme, l’Oscuro Signore cerca e ottiene la mia anima.
O così crede Lui, perché a suo tempo gliel’ho nascosta bene con la tattica del buco, così degno del verme che sono.
Ma questo è il mio modo. Lavoro nell’ombra, scavo trappole.
A modo suo persino il verme è predatore.
L’incantesimo è semplice; non lo è altrettanto, invece, tentare di volare dritto, e in alto, e con fierezza, e con orgoglio spietato, come se il verme potesse credere di essere dotato della stessa spina dorsale del padrone.
Tu mi inciti ancora ad osare di più l’altezza, e io debbo... ignorare l’abisso del fatto evidente che, nonostante tutto, sono solo un servitore che Ti tradisce.
I Tuoi occhi a fessura sono fieri di me. Persino a distanza d’aquila mi trapassano e mi fanno male.
Ignorarlo ancora, a ridosso di tutto questo destino, non mi è proprio possibile, e per un attimo desidero essere Tuo come un tempo.
Dov’è il mio rifugio allora?
Sarà pur sempre un passo da fare all’indietro, alla cieca, come un verme che non abbia spalle per lasciarsi dietro ogni trascorso increscioso.
Avanti e in alto, e più veloce. Accelerazione.
Grazie a Te, mio Signore, oggi mi trasformo in un’aquila.
Le figure degli alberi sono remote e minuscole, là sotto. Vorrei predare dall’alto e di rapina, e ciascun essere così ridotto mi apparirebbe da lontano come un verme, che in nessun caso potrebbe mai avere scampo dalla picchiata e dal mio artiglio veloce.
L’aquila ha un profilo severo come il mio, le assomiglio anche un po’. E allora perché dovrebbe essere così difficile volare insieme a Te, dannazione?
La risposta è nel Tuo gesto caparbio, nella vista affilata d’aquila diretta in basso, verso il dominio del mondo. La nostra ascesa procede solo nel rancore e questo è il genere di volo che può compiere unicamente il male, il colpo d’ala d’aquila come contrazione muscolare del potere.
Ma non voliamo così, con le ali, bensì con la magia, e col sostegno diretto del potere: la volontà.
Con la mia volontà libera scelgo.
Non ho intenzione di percorrere la distanza, di raggiungerti nell’elevazione.
Rimango indietro come un miserabile verme senza spina dorsale; un verme miserabile che sembra tentare, senza riuscire, di emulare il padrone.




# 8: Come un pipistrello (477 parole)

"Con un fremito d’orrore, Harry vide in lontananza
un’enorme sagoma simile ad un pipistrello
che volava nel buio verso il muro di cinta." *



La tua battaglia è iniziata.
Ma era già cominciata nel momento in cui Albus ti aveva supplicato, o forse già quando gli occhi verdi di Lily avevano abbandonato la vita, o ancora prima quando il Marchio Nero aveva preso a brillare sulla tua pelle.
Ti muovi nel buio.
Incontri Minerva, sola: capisci che ha visto Potter.
Cerchi di farti dire dove sia.
Merlino solo sa quanto tu abbia bisogno di parlargli.
È l’unica cosa che ti importa, oramai.
Ma come potrebbe crederti?
Ti senti sporco, inutile, stanco.
Un succhia-sangue che ha perso la sua preda.
Ti attacca.
Ti difendi, non puoi permettere che ti fermi.
Cerchi di non ferirla, non puoi permettere che si faccia male.
Arrivano altri professori, i tuoi colleghi, che non esitano ad attaccarti.
Il tuo cuore si stringe nel dolore.
Come hai fatto a sopportare per così tanto tempo i loro sguardi delusi, arrabbiati, feriti?
E dall’altra parte il sospetto di Voldemort, la gelosia dei Mangiamorte?
Non poter dire la verità è stata la tua vera tortura.
Sei sempre stato a metà, né carne né pesce, né uccello né topo.
Un emarginato, un escluso, un solitario.
Albus, perché l’hai lasciato così?
Le parole di Minerva ti risuonano nelle orecchie, cariche di risentimento, cariche d’odio.
Vigliacco, ha gridato. Vigliacco, ti ha chiamato.
Ti fermi.
Basta.
Non vuoi più combattere. Non ha più senso.
Cerchi una via d’uscita.
Ma Hogwarts, il tuo unico rifugio, la tua caverna sicura, non ti vuole dare nessun aiuto: persino il castello ti ha voltato le spalle, anche la tua casa è disgustata dall’essere immondo che sei diventato.
La luna entra con i suoi raggi attraverso una finestra.
La guardi, affascinato.
La notte è sempre stata l’unica tua fedele amica.
Improvvisamente, ricordi le parole di Voldemort.
Ci vuole un grande potere, aveva detto con occhi allucinati, per sfidare le leggi della natura.
Ricordi la domanda che avevi fatto ad Albus, quando avevi scoperto che era in grado di volare, e il suo sguardo preoccupato, il suo sguardo che ti chiedeva di non provarci mai.
L’avevi accontentato, ma ora lui non c’è più e tu hai già mantenuto troppe promesse.
Ti butti contro la finestra.
Il vetro si rompe contro il tuo corpo, frammentandosi in mille pezzettini lucenti.
Ma nessuno ti ferisce.
È il tuo cuore a rimanere segnato: lo senti sgretolarsi, infrangersi infinite volte.
La caduta che aspettavi non arriva.
Stai volando.
Ecco, hai scoperto quel segreto che né Albus né Voldemort avevano voluto svelarti.
Né potere, né magia: per volare dovevi perdere qualcosa di importante.
E tu ti sei appena reso conto di aver perso te stesso.
Hai perso la tua voglia di vivere, la tua voglia di combattere, la tua fiducia.
Ora puoi allargare le nere ali, percorrere come un cieco il cielo buio, senza preoccuparti di nulla.
Puoi andare incontro alla morte, ed essere come un pipistrello.


_____________________________________________________________
* Nota: Citazione tratta da Harry Potter e I Doni della Morte, capitolo 30 "Il congedo di Severus Piton"




# 9: Anima di Fuoco (504 parole)

Il volatore notturno spiegò le ali e si lasciò investire da un'altra sferzante folata d’aria, mentre percorreva il cielo di notte.
Fuggendo dal proprio passato di luci.
Solcando le ombre del proprio destino.
Un mostro, all’apparenza: colui che con zanne e artigli aveva afferrato la fenice spegnendone la fiamma.
Albus non era ancora un corpo freddo e dimenticato che il suo posto era già stato preso. E infangato...
Il rumore dei vetri infranti ancora nelle orecchie. Parole d'accusa a trapassargli la mente, a infrangere il silenzio. Un grande, abissale silenzio, spezzato solo dal respiro della tenebra e dell'odio più feroce.
"Vigliacco! VIGLIACCO!"
Un altro battito d’ali e il muro di cinta è superato dal mostro.
Il manto scuro come la notte, gli occhi... gioielli oscuri cresciuti tra le fiamme dell'Inferno.
Era stato un giorno di dolore, di disperazione più nera.
Il giorno in cui Hogwarts lo aveva rinnegato e abbandonato per sempre.
Lo scontro era appena terminato, ma il suo cuore ancora correva con la mente a quei passi veloci, al rapido scambio di parole di odio, di attacco, difesa.
E lì si era fermato il suo tempo.
Nella notte più buia.
"Minerva!"
"No! Non commetterai altri omicidi a Hogwarts!"
Non erano riusciti a ferirlo con la magia, ma un sentimento che non gli era stato celato l’aveva colpito, facendo vibrare il suo cuore: odio. Disprezzo.
I pugnali lanciati dalla strega, con abile destrezza, avevano colpito un'armatura vuota, e oltrepassato la sua maschera di morte.
"Vigliacco! VIGLIACCO!"
Non era mai stata la paura a guidarlo, ma un'acuta percezione delle cose. Anche in quel momento: l'aria gelida nei polmoni, alberi scossi dal vento ondeggiano, sotto di lui, contro la notte che domina e avanza.
La morte di Albus aveva già messo a dura prova Minerva, e combattere contro il suo assassino aveva permesso al dolore della strega di moltiplicarsi.
Un altro battito d’ali, un altro rimorso.
Atterrò infine, in cima a una radura desolata: le ali scomparvero divenendo un fluente mantello nero. Il mostro tornò a rifugiarsi dentro l’uomo, perfetto nella sua imperfezione.
Severus Piton guardò da lontano le alte torri del castello riflettersi su un firmamento di giada, dove le prime lingue di fuoco iniziarono a divampare, come se volessero bruciare anche il cielo.
Ma nel mezzo dell’oscurità, brillava ancora un raggio di speranza e coraggio. Il suo cuore vacillava così tanto tra i due estremi da confonderlo: ma doveva trovare un senso, perché c’erano ancora decisioni da prendere e vite in gioco per cui combattere.
I fantasmi retrocessero, il terribile mondo di incubi si spense alla luce meravigliosa delle stelle, che le fiamme dell’odio non avrebbero raggiunto.
La speranza avrebbe continuato a vivere.
E voltandosi, prima di andare, alla fine parlò, con una voce talmente bassa che era quasi un bisbiglio, un tono freddo e duro come il marmo spento di una tomba.
"E' iniziata, Albus. E' iniziata."
Ma nello scrigno di tenebra degli occhi ardeva ancora un’anima di fuoco, vasta oltre l’immaginabile.
Pronta a combattere per l’unica speranza di giustizia e redenzione.




#10: Qualcosa nell’aria (496 parole)

L’acqua scorre forte e tonificante, Severus Piton si concede un leggero sorriso. Se c’era una cosa che apprezza nel viaggio che una volta all’anno Albus organizza al grande mercato dei Babbani è proprio la possibilità di farsi una bella doccia Invece di lavarsi nella solita tinozza. Anche perché scaldare l’acqua del calderone può non essere esente da rischi, visto quello che normalmente vi ribolle.
Quindi, mentre Silente si aggirava tra i banchi di quello che, dopotutto, non era nient’altro che una grande confusione, lui ne approfittava per ripulirsi per bene, soprattutto i capelli, che sembrano sempre unti, anche da puliti.
Un rumore. Dal vetro appannato Severus vede alcune ombre muoversi furtive.
"Chi è?"
Nessuna risposta, ma dai rumori confusi e dallo scalpiccio di piedi capisce che qualcuno sta correndo, ed i risolini che sente sullo sfondo non fanno presagire niente di buono. La porta è aperta, ma nella stanza non c’è anima viva.
Esce dalla doccia, togliendosi gli ultimi rimasugli di shampoo dal viso.
"Maledizione!" con crescente rabbia si accorge che i suoi vestiti sono spariti. E con loro la scopa.
Sente il furore scorrere nelle vene come lava di un vulcano.
"Se pensano di evitare la verifica di pozioni di oggi pomeriggio bloccandomi qui hanno fatto male i loro conti!".
"Non mi occorre una scopa per venirvi a prendere!" urla minaccioso rivolto al nulla.
Cerca Albus Silente, ma di lui nessuna traccia.
‘Sarà andato al mercato per le ultime spese’ pensa Severus mentre si dirige velocemente verso l’uscita del piccolo albergo che li ospita.
"Ma, ma... signore...".
Il balbettio del portiere lo richiama alla realtà: solo ora si rende conto di essere ancora seminudo e senza scarpe, per non parlare dei capelli bagnati.
Senza degnare il portiere di una risposta si gira e, con un unico e fluido movimento, si dirige verso il corridoio che porta alle cantine, forse in un inconscio desiderio di tornare ai suoi amati sotterranei, per poi da li uscire nel cortile posto nel retro, un posto tranquillo da cui potersi lanciare in volo senza farsi troppo notare dai Babbani.
Mentre scende le scale, nella semioscurità della cantina raccoglie e indossa una vecchia tuta e, quasi senza notarlo, quello che può sembrare un mantello: giusto per non arrivare a Hogwarts senza la dignità di un abito appropriato.
Poco dopo, nella confusione del mercato si alza la voce tonante del pescivendolo:
"Cos’è quel coso che vola?", mentre il dito indice si alza verso il cielo dove una figura in blu, con uno svolazzante mantello rosso sulle spalle, sta passando velocissimo diretto a nord; il pugno destro minacciosamente proteso in avanti.
"E’ un uccello!" dice l’uomo di fronte a lui.
"No, è un aereo!" esclama la donna che sta mostrando le sue merci ad un uomo dalla lunga barba bianca.
"No, è Superman!" esclama felice un bambino.
Anche il vecchio dalla lunga barba bianca guarda il cielo, sorride tra sé, e mormora "No, è Severus, ed è anche piuttosto incazzato".




Edited by chiara53 - 10/1/2017, 16:23
 
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Swindle
view post Posted on 29/10/2010, 17:30





Wow, sono la prima a votare, che onore! xD

Innanzitutto complimenti a tutti, avrò anche votato velocemente... ma è stato catastroficamente difficile.
Sono davvero tutte molto ben scritte, e mi piacciono molto tutte le idee, complimenti!
Sono anche stata felicemente sorpresa di trovare così tante storie ironico/umoristiche! Che bello!

Detto questo... ho votato la 5.
Perchè?
Bè... con così tante fanfiction, ho deciso che le avrei lette tutte d'un fiato e alla fine mi sarei chiesta: "Quale mi ricordo meglio? Quale mi ha colpito di più?"
Ecco, la risposta che mi sono immediatamente data è stata "A cavallo dei ricordi".
Anche se ammetto che ce n'era anche una seconda... ma insomma, su 10! xD
Mi ha colpito il fatto che all'inizio ci si ritrovi a Londra; mi ha colpito la descrizione dei ricordi di Severus in gioventù passati nelle stradine di città; l'accenno al giardino e a Lily; mi ha colpito il flusso di pensieri di Severus che si incastra magistralmente con una narrazione d'azione; mi ha colpito la caratterizzazione di Piton che in così poche parole urla Piton da ogni sillaba, mi ha colpito splendidamente questa frase:
CITAZIONE
Scartò e volò più velocemente che riusciva, lanciando incantesimi di protezione verso quelli che dovevano essere i suoi nemici e incantesimi di attacco verso quelli che chiamava fratelli.

così intensa e vera; mi ha colpito il fatto che sia la descrizione di un avvenimento importante di HP7, e Merlino solo sa quanto io ami le storie in cui si descrivono pezzi IC dal punto di vista di Severus; mi hanno colpito le frasi di ciò che Severus aveva detto a Mundungus inserite così nel testo, che, insieme agli altri ricordi, danno perfettamente luogo al titolo della storia; mi ha colpito che l'ultima esclamazione della fic sia proprio il Sectusempra; mi ha colpito il riferimento agli occhi di Lily, quasi come se Severus non si fosse aspettato di reagire ancora così; e, last but not least, mi ha colpito il ricordo di queste parole:
CITAZIONE
Quanti uomini e donne hai visto morire?
Ultimamente, solo quelli che non sono riuscito a salvare.
... che cosa mi darai in cambio, Severus?
Qualunque cosa.

perchè, Salazar, ho già detto che amo il rapporto tra Severus e Albus? :D
L'unica mia domanda è: ma davvero sono solo 499 parole? :blink: Perchè mi sembra ci sia scritto molto di più...
Complimenti, non so che altro dire. U.U

Uhm.
Mi sa che ho fatto una vera e propria recensione!
Sorry! :P

Sono abbastanza sicura sull'identità degli autori dietro ad un paio di storie... ho una mezza idea su alcune altre... ma su tutto il resto, nisba! Ma cavoli, sono 10!!! Ok, 9, ma... :blink:
 
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Eli d'E
view post Posted on 29/10/2010, 17:50




Concordo in toto con Swindle. Per quanto ci fossero delle storie davvero carine, questa, così legata al settimo libro e con tutto il carico di ricordi di Severus è decisamente quella che ho perferito!
 
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Helèna Velena
view post Posted on 29/10/2010, 17:58




Io invece ho votato il Pipistrello. Soprattutto per il segreto che per volare devo perdere qualcosa d'importante, che misteriosamente accomuna Silente e Voldemort.
Che Severus abbia perso anche lui (e un bel po') va da sé :)
Come un pipistrello, perciò!

Edited by Helèna Velena - 29/10/2010, 20:35
 
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view post Posted on 29/10/2010, 18:04
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Pozionista provetto

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Dopo attenta lettura...
Mamma mia com'è difficile votare, ma poi sempre più difficile :o:

Comunque ho votato "A cavallo dei ricordi" perchè mi è piaciuto il modo in cui è stata scritta, scorrevole e leggiadra come Severus che vola sulla scopa.
Mi è piaciuto il modo in cui è stato reso il volo, descritto molto bene come se lo si osservasse, mi sono piaciuti gli intermezzi del settimo libro, i miei pezzi preferiti direi, e ho apprezzato i ricordi che via via volteggiano insieme a Severus nella sua mente.

Questa lotta è sempre più difficile perchè le storie sono tutte molto belle e originali.
 
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Fri Rapace
view post Posted on 29/10/2010, 18:38




Io voterei "La Promessa", ma non ci riesco perché mi dice che non ho convalidato l'account :cry:
Mi è piaciuta molto, intanto perché adoro le ff dove Severus e i Malandrini sono bambini, poi ho notato il paragone tra lui e Neville... era voluto, vero?
James e Sirius risultano piuttosto odiosi e rompiscatole, fanno un po' la parte di Draco, e visto che erano ragazzini viziati (James, se non altro) direi che sono IC. E poi Severus imparerà davvero a volare, ma loro non lo vedranno mai, saranno già morti. Mi sono piaciute tanto tutte, comunque, soprattutto la prima, la quinta, la nona e la decima.
 
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Ale85LeoSign
view post Posted on 29/10/2010, 18:46




Aspetta Fri, vedo di convalidarti l 'account ;)

EDIT: No, momento: dalla funzione amministrativa di convalidazione degli utenti mi dice che
"Fri Rapace è già stato convalidato e può postare regolarmente."
Non capisco :blink:
 
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view post Posted on 29/10/2010, 18:51
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I ♥ Severus


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CITAZIONE (Ale85LeoSign @ 29/10/2010, 19:46) 
No, momento: dalla funzione amministrativa di convalidazione degli utenti mi dice che
"Fri Rapace è già stato convalidato e può postare regolarmente."

Se l'abbiamo convalidata noi perchè aveva avuto problemi ora non può votare: è un avvertimento che c'è nella funzione dio convalida utenti.
Però io non ricordo se c'erano stati problemi con il suo account.
Ad ogni modo, Fri risulta nell'elenco utenti di LS e non di MS, ma non ho idea se è questo il problema.

Per concludere, non importa se Fri non riesce a votare nel sondaggio, aggiungerò io a mano il suo voto a "La promessa"


Edited by Ida59 - 15/8/2015, 18:46
 
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Ale85LeoSign
view post Posted on 29/10/2010, 18:53




CITAZIONE (Ida59 @ 29/10/2010, 19:51) 
CITAZIONE (Ale85LeoSign @ 29/10/2010, 19:46) 
No, momento: dalla funzione amministrativa di convalidazione degli utenti mi dice che
"Fri Rapace è già stato convalidato e può postare regolarmente."
[/color]

Se l'abbiamo convalidata noi perchè aveva avuti problemi ora non può votare: è un avvertimento che c'è nella funzione convalida.
Però io non ricordo se c'erano stati problemi con il suo account.
Ad ogni modo, Fri risulta nell'elenco utenti di LS e non di MS, ma non ho idea se è questo il problema.[/color]

Ma su LS mi dice che non è tra gli utenti registrati :wacko:
E non mi risulta che, in precedenza, fosse stata convalidata :blink: Boh, non so come si può risolvere.
Eventualmente, se non ne veniamo a capo, il suo voto e, ripeto, SOLO IL SUO VOTO, può essere conteggiato senza che il voto appaia nel sondaggio.
Non vedo altrimenti.

Scusate i messaggi pubblicitari amministrativi, :lol: che le votazioni riprendano!
 
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Fri Rapace
view post Posted on 29/10/2010, 18:58




Oddio, scusate :( non volevo creare casini...
Io comunque ho problemi con questo forum, spesso e volentieri mi fa impallare internet, non so perché... forse è perché ho un Mac :(
Grazie di conteggiare comunque il mio voto :)
 
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Severia
view post Posted on 29/10/2010, 19:38




Io ho votato L’ABBRACCIO DEL VENTO perché mi ha trasmesso delle sensazioni molto forti: anche a me piacerebbe poter volare sempre più in alto, sentendo il vento sul viso e poi guardare il mondo dall’alto e sentirmi davvero libera. E poi lasciarsi andare tra le braccia del vento… davvero un sogno. :rolleyes:

Edited by Ida59 - 15/8/2015, 18:46
 
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view post Posted on 29/10/2010, 19:47
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ATTENZIONE! C' è un voto ancora non convalidato a favore di "A cavallo dei ricordi"

Edited by Ida59 - 15/8/2015, 18:46
 
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view post Posted on 29/10/2010, 19:48

Buca-calderoni

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Ho votato per "l'ultimo volo".
Mi piacciono le storie in cui i pensieri, le paure e "l'umanità" del personaggio vengono messi in risalto da un racconto privo di fronzoli dialettici (dialoghi) solitamente inutili.
Reoplano
 
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view post Posted on 29/10/2010, 19:54
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I ♥ Severus


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Il voto a "La promessa" è stato inserito da mia figlia per regolarizzare la preferenza di Fri Rapace che non riesce a votare, così voti e preferenze espresse nei messaggi quadrano.

Edited by Ida59 - 15/8/2015, 18:46
 
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view post Posted on 29/10/2010, 20:58
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Sono di fretta signore quindi per il momento mi fermo solo alla conferma del voto, poi psarrò ai commenti quando torno da Lucca.
Voto: Opera
 
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35 replies since 29/10/2010, 16:45   917 views
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