Il Calderone di Severus

Leggere ad alta voce, quanto è realmente utile?

« Older   Newer »
  Share  
Ale85LeoSign
view post Posted on 2/6/2010, 17:01




Ammetto che sono stata molto combattuta dal porre questa discussione all'interno di una sezione legata alla scrittura, ma, anche nell'indecisione di scegliere tra "scrivere originali" e "scrivere fanfiction" alla fine sono rimasta legata a una parola del titolo e del tema di questa discussione: leggere.
Ad alta voce.

Lo fate? Lo trovate utile?

In parte vi posso rispondere io: sì, è molto utile, sia per chi scrive che per chi legge soltanto.

Vi è mai capitato di leggere unicamente un testo mentalmente e poi di rileggerlo a voce alta?
A volte, anche se non ho ancora ben capito perchè, quando lo si rilegge ad alta voce, ci si accorge di sfumature e, se vogliamo, piccoli errori che la lettura a mente aveva "saltato".

E voi, cosa ne pensate?
Io una mia idea ce l'ho, ma vorrei esprimerla in seguito, dopo aver letto cosa ne pensate voi.

E' utile leggere ad alta voce? E' solo un semplice esercizio di lettura, per non "inciampare" nelle parole, nelle virgole, nelle pause che lo scrittore ci impone, oppure serve a qualcosa di più?

A voi il microfono. :D

EDIT: Aggiungo qualche argomentazione in più, a cura di Massimo Belotti


Il Piacere di Leggere



Un libro, in cui si parli dell’umanità, dei suoi rapporti con la natura, con il reale e il metafisico, deve essere letto con tutto il corpo, aggredito intellettualmente e sensorialmente. E’ un amico cui si chiede, con cui si litiga o ci si confida. Ci possiamo innamorare di lui, riserbandogli ore esclusive, inquieti per l’ansia di tornare ad aprirlo. Niente lettura rapida, ma la calma emozionata con cui si pregusta un cibo, un vino, un incontro. E’ un comportamento che si impara e si raffina, dipende dal talento ma anche dall’arte, dall’esperienza. A scuola ci hanno detto che l’Orlando furioso, la Divina Commedia, i Canti leopardiani sono libri straordinari: molti di noi si sono accontentati dell’informazione, conservando un ricordo di fatica e di noia delle pagine che hanno “studiato”. Qualche volta, più maturi, si riprende un discorso troncato o mai iniziato; ma spesso gli strumenti di cui bene o male ci siamo impadroniti non sono sufficienti a farci provare il piacere di leggere, soprattutto i classici, i testi importanti. Possiamo imparare a provare quel piacere? Si. Con un po’ di fatica, soprattutto all’inizio. Ma ne vale la pena.


La lettura a voce alta come atto critico.



Chi si occupa del linguaggio rileva l'importanza di alcune regole (grammaticali e sintattiche) fissate in seguito all'uso, che permettono a chi parla, ascolta, scrive o legge di comprendere e di essere compreso e inoltre di essere creativo, originale grazie ai modi combinatori di usare quelle regole. Un autore compone periodi lunghi, dotati di incisi e di proposizioni secondarie, un altro autore si esprime con frasi brevi e secche, cercando di usare solo il materiale linguistico essenziale: Tasso è diverso da Ungaretti; come in arte figurativa l'essenzialità di Mondrian e di Morandi è diversa dalla profusione di Mirò e di Klee. E le bellezze femminili di Botticelli sono diverse da quelle di Rubens, che hanno la cellulite.

La parola detta è corporea, fisica, sensoriale: è voce, vale a dire suono; come suono interessa un insieme di parti del corpo, in altre parole l'apparato fonatorio che produce ed emette la voce, e l'udito, che partecipa – regolandola- alla produzione della voce e in particolare la riceve.

Il pensiero prende forma attraverso le parole - intese come fatto sonoro - anche quando si pensa in silenzio. Si può ipotizzare che il pensiero e le parole si siano influenzati a vicenda, addirittura crescendo di pari passo: più pensiero più parole. Più oggetti e fenomeni sono conosciuti più s’inventano modi per determinarli, distinguerli, ricordarli. Succede ancora oggi con i neologismi. L'aumento delle parole e la loro articolazione hanno sicuramente aiutato l'evoluzione e la sistemazione del pensiero. Se stiamo attenti il pensiero risuona, soprattutto se viviamo un momento emotivamente forte. Ovvero esiste un rapporto reale fra la parolasuono e il pensiero, espresso a voce alta o silenzioso.

La scrittura più antica finora conosciuta e interpretata - quella dei Sumeri, risalente a circa il 3.500 a.C. - pare sia stata inventata per ragioni funzionali, per conservare la memoria di certi dati: i testi più antichi parlano di cereali e di ovini. Per molto tempo quella che noi chiamiamo letteratura è stata tramandata oralmente; successivamente all'invenzione della scrittura ci sono state redazioni scritte dei poemi religiosi o di altro genere, come i poemi omerici.

Esistono due scritture storiche largamente diffuse: una fatta di immagini simboliche (quella ideografica, come i geroglifici egiziani, che probabilmente hanno origini dalla pittografia, attraverso la quale, per esempio, comunicavano fino al secolo scorso gli indiani d'America), l'altra fonetica (quella alfabetica, che pare nasca sempre in Medio Oriente verso il 1500 a.C.). La scrittura alfabetica è composta di segni convenzionali, assolutamente arbitrari, inventati allo scopo di ricordare una serie di suoni prodotti dall'apparato fonatorio. Inizialmente i segni consideravano solo suoni consonantici. Pare siano stati i greci – verso l’VIII secolo a.C. – a dare sistemazione al proprio alfabeto, immettendovi segni che si riferivano anche ai suoni vocalici. A quel periodo si assegna la scrittura dell’Iliade, e, successivamente, dell'Odissea. E alcuni sostengono che la vocalizzazione dell'alfabeto abbia permesso il periodo alto della produzione filosofica greca, dando inizio, per esempio, alla logica formale, permettendo cioè di riflettere sulle condizioni che rendono un ragionamento corretto.

Non parlo di una lettura a voce alta casuale. A mio parere la lettura a voce alta deve essere il risultato di una serie di scelte critiche del lettore, deve essere interpretativa. Così si attrae e si mantiene l’attenzione dell'ascoltatore, favorendone l'incontro con l'opera scritta, perché:

a) si offre una lettura critica, cioè in grado di dare risposte in tempo reale sulla comprensione del testo. La lettura intelligente (anche se discutibile), che non dà niente per scontato, neanche gli articoli, tende a creare un colloquio, rispondendo alle domande mute, continue e non sempre coscienti; quindi permette un atteggiamento disponibile da parte dell'ascoltatore, l'atteggiamento di voler capire;

b) si fa percepire il piacere della lettura per mezzo della sensorialità.

La lettura a voce alta deve cercare di rendere chiaro il testo, ma in modo vibrante, con una tensione di partecipazione, con una specie di filo conduttore, che ha ragioni critiche ed espressività sensoriali.

Chi legge a voce alta deve evitare di mettersi fra il testo e l’ascoltatore, facendo deviare l’attenzione sulla propria carica di fascino. Deve usare discrezione, non deve prevaricare. Ma anche l’ascoltatore deve seguire delle regole: soprattutto quella di seguire la lettura, non la persona del lettore. Il suo obbiettivo è capire, non cullarsi sentendo “la bella voce”.

Osserviamo che se noi abbiamo davanti un elenco di nomi di persone e li leggiamo a voce alta, la nostra lettura risulterà neutra se non conosciamo le persone. Ma se le conosciamo adopreremo inflessioni che – poco o tanto – caratterizzeranno il nostro rapporto con quelle persone. Cioè saremo portati a pensare mentre leggiamo e a dare valore a quello che leggiamo.

Questa è la ragione per cui chi legge i dati della borsa valori non deve avere inflessioni particolari: si potrebbe pensare che, mentre l’annunciatore legge, commenti la discesa di un titolo o si rallegri per il successo di un altro.

Avvicinarsi ad un testo con lo scopo di capirlo criticamente (e poi magari leggerlo a voce alta) implica un metodo di ricerca che abbia capacità di analisi di sintesi e inoltre di “navigare” nel testo, che a prima vista ci può apparire come frammentato, di cui scorgiamo solo alcune sporgenze emergenti nella nebbia. La capacità di “navigare” nel testo ci permetterà - con approssimazioni che dipendono dalla difficoltà del testo e dalla nostra preparazione, ma anche dal nostro interesse - di collegare i frammenti, di costituire degli insiemi, di conoscere il testo in modo approfondito.

Insisto: la lettura a voce alta, tendenzialmente, non deve essere vista, ma ascoltata; allora è meglio ascoltare una registrazione? No, in effetti, il lettore può suggerire qualcosa anche col resto del corpo, purché non distragga dalla comprensione.

L’ascoltatore non deve sentirsi affascinato dal suono della voce. Deve stare attento per capire.

Edited by Ale85LeoSign - 2/7/2013, 19:09
 
Top
view post Posted on 2/6/2010, 20:39
Avatar

Pozionista

Group:
Severus Fan
Posts:
3,086

Status:


Ammetto di essere essenzialmente una lettrice "mentale", per tutta una serie di motivi, essenzialmente pratici (a mente si legge più velocemente, quindi se un libro mi prende molto sono lì che veleggio rapidamente verso la fine per sapere cosa succede; leggo spesso di sera o sui mezzi pubblici e di certo non voglio ammorbare il mio prossimo, mettendomi a declamare il romanzo che sto leggendo, leggere ad alta voce è "faticante" per le corde vocali e dopo che si sono lette molte pagine la gola inizia a far male), ma, in realtà, prediligo la lettura ad alta voce.

I motivi sono vari. Il primo - e parlo ovviamente se leggo in lingua originale - è che si sente meglio la musicalità del testo, che sia questo poetico o in prosa. Il secondo è che si cambia l'intonazione di voce a seconda di quello che accade e mi è capitato, più volte, di parlare più rapidamente in un momento di tensione e di leggere più lentamente in un momento più rilassato, di "fare" una voce arrabbiata quando un personaggio è arrabbiato. Il terzo è che si percepisce meglio il ritmo, la scansione del racconto. Quando si legge a mente, certi particolari ritmici non si colgono, li sorvola. Per esempio, leggendo ad alta voce il punto e virgola viene sottolineato ben maggiormente che leggendo a mente.
Infine è bellissimo leggere ad alta voce per qualcun altro. Mi sono ritrovata con Juliette e Ambroise a leggere insieme Il Signore degli Anelli (sono stati i bambini a sceglierlo, dopo aver visto la copertina in biblioteca. Io avevo proposto di leggere un libro insieme durante tutto l'anno) ed è bellissimo condividere veramente con loro il momento della lettura, con un testo che si presta anche bene.

Poi mi contraddico e, come ho detto all'inizio, sono una lettrice mentale, ma se non fosse per i motivi pratici che ho elencato sopra, sarei una lettrice ad alta voce.

Leggendo a mente si legge bene il contenuto del testo, si sa cosa è accaduto, si può anche assaporare benissimo la storia. La lettura ad alta voce, per me, fa entrare nei suoni della storia stessa, percepirne la musicalità... afferrare meglio il senso di una parola perché messa accanto proprio a quell'altra con la quale magari contrasta a livello fonico o con la quale è invece consonante.
E ci sono testi che riesco a leggere solo ad alta voce. Le poesie perché il suono e la musicalità in una poesia sono fondamentali. I testi teatrali perché sono nati per essere rappresentati e recitati... quindi detti ad alta voce.
 
Top
view post Posted on 3/6/2010, 14:00
Avatar

I ♥ Severus


Potion Master

Group:
Administrator
Posts:
55,394
Location:
Da un dolce sogno d'amore!

Status:


Se leggo un libro, per me, lo leggo nella mia mente: troppo curiosa di sapere come va a finire per perdere tempo a leggerlo ad alta voce.

Ma leggere per altri (per mia figlia) è stata un'esperienza bellissima: le ho letto tutti e sette i libri di HP, anche gli ultimi, quando ormai era grande e poteva benissimo leggerseli da sola. Ma per ogni personaggio avevo inventato una voce particolare (che lei ricorda anche meglio di me e, quando è il caso, suggerisce) e questo dava alla lettura un fascino unico e irripetibile.
Così questa abitudine, presa tanti anni fa, quando ancora Rossana non sapeva leggere, è rimasta ancora oggi e, quando abbiamo abbastanza tempo, dopo cena leggiamo qualcosa insieme, a turno, io, Carlo e Rossana.

Le poesie sono un altro esempio di utilissima lettura ad alta voce: nella mente tutto è troppo veloce e la comprensione sovrasta il suono e la musicalità che, invece, con la lettura a voce alta, emergono con prepotenza e riconquistano il loro meritato spazio. provare per credere.

Infine, la lettura ad alta voce (a dire il vero, solo sottovoce) è utilissima per rileggere le mie fiction, per essere sicura che ogni frase "suoni" esattamente come deve suonare, che le immagini si formino nella mente del lettore come io voglio che si formino, che i suoi escano fuori, con i rumori e gli odori, accompagnando i gesti e le espressioni dei miei personaggi; come ha detto Alaide, vanno letti a voce alta "i testi teatrali perché sono nati per essere rappresentati e recitati". E' lo stesso per ogni scena delle mie storie, perchè io vorrei che il lettore possa entravi dentro e respirare le emozioni dei miei personaggi.


Edited by Ida59 - 15/6/2015, 23:06
 
Web  Top
Nemesis Snape
view post Posted on 3/6/2010, 15:32




A mio avviso, leggere ad alta voce è molto utile, soprattutto nello studio. Io, da testona, lo faccio molto di rado, soprattutto se ci sono i miei genitori nei paraggi perché un po' mi vergogno (non domandate il perché), ma quelle poche volte che lo faccio (sempre per studio) immagazzino meglio.

Per quanto riguarda i libri, li leggo solo mentalmente, perché entro in un mondo diverso, dove io immagino, fantastico e mi darebbe un po' fastidio anche se sono da sola.

Per le proprie fiction è perfetto, anche perché senti subito se quello che hai scritto suona bene o no, cosa che io non faccio mai, ovviamente <_< .

CITAZIONE
Le poesie sono un altro esempio di utilissima lettura ad alta voce: nella mente tutto è troppo veloce e la comprensione sovrasta il suono e la musicalità che, invece, con la lettura a voce alta, emergono con prepotenza e riconquistano il loro meritato spazio. provare per credere.

La poesia è musica, principalmente, e concordo con tutto ciò che hai detto. Leggere una poesia a voce alta ti da la possibilità di notare alcune sottigliezze che con la lettura a mente non saresti in grado di scovare.

C'è un però: con la lettura a voce alta bisogna anche leggere bene, evitando di incepparsi ogni tre secondi altrimenti non serve a nulla.
Prestando attenzione al modo di pronunciare le parole, forse non si presta troppa attenzione al significato di quello che si sta leggendo.
Vi è mai capitato di dover rileggere delle frasi che esprimevano concetti semplicissimi, ma che voi non siete riusciti a cogliere subito?
A me succede di tanto in tanto.
 
Top
Ale85LeoSign
view post Posted on 13/5/2011, 20:37




Questa discussione è così intrippante che è stata citata
nel Blog VisibiLibri.
:D
 
Top
view post Posted on 2/7/2013, 14:01

Pozionista con esperienza

Group:
Bannati
Posts:
6,236
Location:
Padova

Status:


Io leggo mentalmente in genere. Se sono a casa sola a volte mi capita di leggere ad alta voce, ma più che altro si tratta dei momenti in cui studio e allora leggendo a voce alta memorizzo meglio i concetti chiave.
So di per certo però che la lettura ad alta voce è utilissima soprattutto per i primi lettori: i bambini di scuola primaria che stanno imparando a memorizzare le lettere; in questo modo ascoltano la loro voce, i suoni delle lettere, vocali e consonanti insieme. Ricordo addirittura che la mia maestra di prima elementare ci aveva consigliato di leggere ad alta voce davanti ad uno specchio e registrarsi. Era una tecnica molto utile.
Poi ho seguito un sacco di progetti con l'università in cui leggevo ai bambini ad alta voce storielle e favole. è una tecnica per indirizzarli alla lettura dato che i ragazzini di oggi sono attratti d'altro.
 
Contacts  Top
view post Posted on 2/7/2013, 16:45

Pozionista provetto

Group:
Bannati
Posts:
11,225
Location:
Sapphire Planet

Status:


Leggo ad alta voce solo se devo imparare nozioni.
Ed anche per lavoro se sto leggendo una storia od una pagina di libri ai miei ragazzi, ma nel caso delle storie preferisco essere io a raccontarle e variare un po' dal libro.

Mi accorgo che a mente sono velocissima ma ad alta voce sono più lenta e ponderata, motivo per cui adotto il sistema della voce alta solo quando è necessario.
Per alcuni esami specifici ho adottato anche questo sistema: leggere gli schemi ben fatti ad alta voce e registrarmi. La mia voce è orripilante da riascoltare, ma almeno mi toglie molta della fatica per ripetere infinite volte per apprendere un programma di studio.

Per quanto riguarda le mie storie di solito l'ultimissima versione è quella che leggo a voce alta - nella speranza non mi ascolti nessuno fuori dalla mia stanza - perchè mi sembra mi aiuti meglio a comprendere quali errori faccio, quali parti sono troppo rindondanti o stonano addirittura.
 
Web  Top
view post Posted on 2/7/2013, 20:39

Pozionista con esperienza

Group:
Bannati
Posts:
6,236
Location:
Padova

Status:


Anche io mi faccio gli schemetti degli appunti e poi leggo ad alta voce. A volte mi registro, per ascoltarmi.
 
Contacts  Top
7 replies since 2/6/2010, 17:01   1142 views
  Share