| Ecco la seconda volta in cui Severus compare in Harry Potter e la pietra filosofale
Pagine 131-135: La prima lezione di Pozioni. - Testo in italiano
Meno male che Harry aveva la piacevole aspettativa del tè con Hagrid, perché la lezione di Pozioni fu la peggior cosa che gli fosse capitata fino a quel momento. Appena arrivato, durante il banchetto inaugurale, Harry aveva avuto l'impressione di non stare simpatico al professor Piton. Alla fine della prima lezione di Pozioni seppe che si era sbagliato. Non è che lo trovasse antipatico... lo odiava. Le lezioni di Pozioni si svolgevano in una delle celle sotterranee. Qui faceva più freddo che ai piani alti, il che sarebbe bastato a far venire loro la pelle d'oca anche senza tutti quegli animali che galleggiavano nei barattoli di vetro lungo le pareti. Come Vitious, anche Piton iniziò la lezione prendendo il registro, e sempre come Vitious, giunto al nome di Harry si fermò. "Ah, vedo" disse con voce melliflua, "Harry Potter. La nostra nuova... celebrità". Draco Malfoy e i suoi amici Tiger e Goyle nascosero un ghigno dietro la mano. Piton finì di fare l'appello e alzò lo sguardo sulla classe. Aveva gli occhi neri come quelli di Hagrid, ma del tutto privi del suo calore. Erano gelidi e vuoti, e facevano pensare a due tunnel immersi nel buio. "Siete qui per imparare la delicata scienza e l'arte esatta delle Pozioni" cominciò. Le sue parole erano poco più di un sussurro, ma ai ragazzi non ne sfuggiva una: come la professoressa Mcgranitt, Piton aveva il dono di mantenere senza sforzo il silenzio in classe. "Poiché qui non si agita insulsamente la bacchetta, molti di voi stenteranno a credere che si tratti di magia. Non mi aspetto che comprendiate a fondo la bellezza del calderone che bolle a fuoco lento, con i suoi vapori scintillanti, il delicato potere dei liquidi che scorrono nelle vene umane ammaliando la mente, stregando i sensi... Io posso insegnarvi a imbottigliare la fama, la gloria, addirittura la morte... sempre che non siate una manica di teste di legno, come in genere sono tutti gli allievi che mi toccano". Anche questo discorsetto cadde nel silenzio. Harry e Ron si scambiarono un'occhiata alzando le sopracciglia. Hermione Granger era seduta sul bordo della sedia e sembrava non vedesse l'ora di dimostrare che lei non era una "testa di legno". "Potter" disse Piton d'un tratto. "Che cosa ottengo se verso della radice di asfodelo in polvere dentro un infuso di artemisia?" Radice in polvere di che cosa, in un infuso di che cosa? Harry lanciò un'occhiata a Ron, che appariva altrettanto sconcertato; invece Hermione era già lì con la mano alzata. "Non lo so, signore" disse Harry. Le labbra di Piton si incresparono in un ghigno. "Bene, bene... è chiaro che la fama non è tutto". Ignorò la mano alzata di Hermione. "Proviamo ancora. Potter, dove guarderesti se ti dicessi di trovarmi una pietra bezoar?" Hermione alzò di nuovo la mano più in alto che poteva senza alzarsi dalla sedia, ma Harry non aveva la più pallida idea di che cosa fosse un bezoar. Cercò di ignorare Malfoy, Tiger e Goyle che si sbellicavano dalle risate. "Non lo so, signore". "Immagino che tu non abbia neanche aperto un libro prima di venire qui, vero, Potter?" Harry si costrinse a continuare a guardare fisso quegli occhi glaciali. In realtà aveva dato una scorsa ai libri, quando era ancora dai Dursley, ma forse Piton si aspettava che si ricordasse tutto quel che era scritto in Mille erbe e funghi magici? Piton continuava a ignorare la mano fremente di Hermione. "E... Potter, qual è la differenza tra l'Aconitum napellus e l'Aconitum lycoctonum?" A questo punto, Hermione si alzò in piedi con la mano protesa come se volesse toccare il soffitto. "Non lo so" disse Harry tranquillamente. "Ma penso che Hermione lo sappia. Perché non prova a chiederlo a lei?" Alcuni risero; Harry colse lo sguardo di Seamus e Seamus ammiccò. Ma Piton non lo trovò affatto divertente. "Sta' seduta!" ordinò secco a Hermione. "Per tua norma e regola, Potter, asfodelo e artemisia insieme fanno una pozione soporifera talmente potente da andare sotto il nome di Distillato della Morte Vivente. Un bezoar è una pietra che si trova nella pancia delle capre e che salva da molti veleni. Per quanto riguarda l'Aconitum napellus e l'Aconitum lycoctonum, sono la stessa pianta, nota anche con il semplice nome di aconito. Be'? Perché non prendete appunti?" Ci fu un improvviso rovistare in cerca di penne e pergamene. Sovrastando il rumore, Piton disse: "E al dormitorio di Grifondoro verrà tolto un punto per la tua faccia tosta, Potter". Col procedere della lezione di Pozioni, la situazione dei Grifondoro non migliorò. Piton li divise in coppie e li mise a fabbricare una semplice pozione per curare i foruncoli. Intanto, avvolto nel suo lungo mantello nero, si aggirava di qua e di là per la classe, osservandoli pesare ortiche secche e schiacciare zanne di serpente, muovendo critiche praticamente a tutti tranne che a Malfoy, che sembrava stargli simpatico. Aveva appena cominciato a dire agli altri di osservare il modo perfetto in cui Malfoy aveva stufato le sue lumache cornute, quando il sotterraneo fu invaso da una nube di fumo verde e acido e da un sibilo potente. Non si sa come, Neville era riuscito a fondere il calderone di Seamus trasformandolo in un ammasso di metallo contorto, e la loro pozione, colando sul pavimento di pietra, bruciava le scarpe degli astanti facendoci dei buchi. In pochi secondi, tutti i ragazzi erano saltati sugli sgabelli, salvo Neville, che si era bagnato con la pozione quando il calderone si era bucato e adesso piangeva di dolore, mentre sulle braccia e sulle gambe gli spuntavano bolle infiammate. "Ma che razza di idiota!" sbottò Piton mentre con un sol tocco della sua bacchetta magica ripuliva il pavimento dalla pozione versata. "Suppongo che tu abbia aggiunto gli aculei di porcospino prima di togliere il calderone dal fuoco. Non è così?" Neville frignava perché le bolle avevano cominciato a spuntargli anche sul naso. "Portalo in infermeria!" intimò Piton a Seamus in tono sprezzante. Poi si girò verso Harry e Ron, che avevano lavorato accanto a Neville. "E tu, Potter... perché non gli hai detto di non aggiungere gli aculei? Pensavi che se lui sbagliava ti saresti messo in luce, non è vero? E questo è un altro punto in meno per i Grifondoro". La cosa era così ingiusta che Harry aprì bocca per ribattere, ma Ron gli diede un calcio da dietro al loro calderone. "Non esagerare" gli soffiò a bassa voce. "Ho sentito dire che Piton può diventare molto cattivo". Un'ora dopo, lasciato il sotterraneo, mentre risalivano le scale, la mente di Harry galoppava e il suo umore era... sottoterra. In una sola settimana, aveva fatto perdere due punti a Grifondoro... Ma perché Piton lo odiava tanto?
Testo in inglese
It was lucky that Harry had tea with Hagrid to look forward to, because the Potions lesson turned out to be the worst thing that had happened to him so far. At the start-of-term banquet, Harry had gotten the idea that Professor Snape disliked him. By the end of the first Potions lesson, he knew he'd been wrong. Snape didn't dislike Harry -- he hated him. Potions lessons took place down in one of the dungeons. It was colder here than up in the main castle, and would have been quite creepy enough without the pickled animals floating in glass jars all around the walls. Snape, like Flitwick, started the class by taking the roll call, and like Flitwick, he paused at Harry's name. "Ah, Yes," he said softly, "Harry Potter. Our new -- celebrity." Draco Malfoy and his friends Crabbe and Goyle sniggered behind their hands. Snape finished calling the names and looked up at the class. His eyes were black like Hagrid's, but they had none of Hagrid's warmth. They were cold and empty and made you think of dark tunnels. "You are here to learn the subtle science and exact art of potionmaking," he began. He spoke in barely more than a whisper, but they caught every word like Professor McGonagall, Snape had the gift of keeping a class silent without effort. "As there is little foolish wand-waving here, many of you will hardly believe this is magic. I don't expect you will really understand the beauty of the softly simmering cauldron with its shimmering fumes, the delicate power of liquids that creep through human veins, bewitching the mind, ensnaring the senses.... I can teach you how to bottle fame, brew glory, even stopper death -- if you aren't as big a bunch of dunderheads as I usually have to teach." More silence followed this little speech. Harry and Ron exchanged looks with raised eyebrows. Hermione Granger was on the edge of her seat and looked desperate to start proving that she wasn't a dunderhead. "Potter!" said Snape suddenly. "What would I get if I added powdered root of asphodel to an infusion of wormwood?" Powdered root of what to an infusion of what? Harry glanced at Ron, who looked as stumped as he was; Hermione's hand had shot into the air. "I don't know, sir," said Harry. Snape's lips curled into a sneer. "Tut, tut -- fame clearly isn't everything." He ignored Hermione's hand. "Let's try again. Potter, where would you look if I told you to find me a bezoar?" Hermione stretched her hand as high into the air as it would go without her leaving her seat, but Harry didn't have the faintest idea what a bezoar was. He tried not to look at Malfoy, Crabbe, and Goyle, who were shaking with laughter. "I don't know, sir." "Thought you wouldn't open a book before coming, eh, Potter?" Harry forced himself to keep looking straight into those cold eyes. He had looked through his books at the Dursleys', but did Snape expect him to remember everything in One Thousand Magical Herbsand Fungi? Snape was still ignoring Hermione's quivering hand. "What is the difference, Potter, between monkshood and wolfsbane?" At this, Hermione stood up, her hand stretching toward the dungeon ceiling. "I don't know," said Harry quietly. "I think Hermione does, though, why don't you try her?" A few people laughed; Harry caught Seamus's eye, and Seamus winked. Snape, however, was not pleased. "Sit down," he snapped at Hermione. "For your information, Potter, asphodel and wormwood make a sleeping potion so powerful it is known as the Draught of Living Death. A bezoar is a stone taken from the stomach of a goat and it will save you from most poisons. As for monkshood and wolfsbane, they are the same plant, which also goes by the name of aconite. Well? Why aren't you all copying that down?" There was a sudden rummaging for quills and parchment. Over the noise, Snape said, "And a point will be taken from Gryffindor House for your cheek, Potter." Things didn't improve for the Gryffindors as the Potions lesson continued. Snape put them all into pairs and set them to mixing up a simple potion to cure boils. He swept around in his long black cloak, watching them weigh dried nettles and crush snake fangs, criticizing almost everyone except Malfoy, whom he seemed to like. He was just telling everyone to look at the perfect way Malfoy had stewed his horned slugs when clouds of acid green smoke and a loud hissing filled the dungeon. Neville had somehow managed to melt Seamus's cauldron into a twisted blob, and their potion was seeping across the stone floor, burning holes in people's shoes. Within seconds, the whole class was standing on their stools while Neville, who had been drenched in the potion when the cauldron collapsed, moaned in pain as angry red boils sprang up all over his arms and legs. "Idiot boy!" snarled Snape, clearing the spilled potion away with one wave of his wand. "I suppose you added the porcupine quills before taking the cauldron off the fire?" Neville whimpered as boils started to pop up all over his nose. "Take him up to the hospital wing," Snape spat at Seamus. Then he rounded on Harry and Ron, who had been working next to Neville. "You -- Potter -- why didn't you tell him not to add the quills? Thought he'd make you look good if he got it wrong, did you? That's another point you've lost for Gryffindor." This was so unfair that Harry opened his mouth to argue, but Ron kicked him behind their cauldron. "Don't push it," he muttered, "I've heard Snape can turn very nasty." As they climbed the steps out of the dungeon an hour later, Harry's mind was racing and his spirits were low. He'd lost two points for Gryffindor in his very first week -- why did Snape hate him so much?
Parto con qualche considerazione circa la traduzione. Ho notato che il traduttore ha la tendenza ad interpretare in maniera diversa (e credo scorretta) il tono vocale di Severus, quando si rivolge a Harry la prima volta. Tra tono mellifluo e softly (che significa piuttosto con tono basso, a bassa voce, sommessamente) c'è una certa differenza, dal momento che la traduzione italiana dà un giudizio più netto sul modo con cui quelle parole sono pronunciate, metnre softly è più neutro. Di fronte ad altri problemi di traduzione, credo che questo sia quello più "gravi" dal momento che priva del giusto senso il tono - e quindi un dato, pur immersi come siamo nella Potter-visione, oggettivo - utilizzato da Severus, pronunciando queste prime parole, che, se non vado errrata, sono anche le prime che pronuncia nell'intero ciclo. Che dire poi del passaggio in sé? Sicuramente, come sempre, bisogna fare i conti con la Potter-visione, che, personalmente, trovo piuttosto invasiva (più che nel proseguo della scena) ad inizio di passaggio, dove la Rowling predispone il lettore a pensare il peggio di quello che accadrà poco dopo, dal momento che anticipa l'intera scena, mettendo ben in chiaro che la lezione di Pozioni è quanto di peggio sia capitato ad Harry, facendo seguire poco dopo la certezza da parte di Harry che Piton lo odia, immergendo quindi, fin da subito, la figura di Severus in un giudizio qualitativo-morale, facente parte assolutamente integrante della Potter-visione, prima ancora di vedere e assistere in prima persona alla lezione di Pozioni. Cosa accade - psicologicamente - "veramente" all'interno della scena? Cosa c'è oltre alla Potter-visione? A voi la palla. Anzi, prima, un'ultima annotazione. E' questo la prima volta che vengono descritti gli occhi di Severus, completando quindi la descrizione di pagina 122 (versione italiana). Secondo voi, è casuale che la descrizione degli occhi sia messa lontana da quella del volto di Piton? C'è quindi una volontà narrativa e psicologica ben precisa, oppure la Rowling ha pensato che fosse naturale che Harry non riuscisse a vedere il colore degli occhi di Piton nella scena precedente, perché troppo lontani, e quindi, a parte un dato spaziale oggettivo, non v'è alcuna motivazione reale per distanziare la descrizione dell'aspetto fisico generale di Severus, da quella dei suoi occhi? (ammetto che quest'ultima è una domanda contorta e altrettanto contorta è l'idea che mi sono fatta.)
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