Il Calderone di Severus

Sfida N. 9 FF: Se Severus non fosse mai morto

« Older   Newer »
  Share  
kijoka
view post Posted on 28/6/2010, 22:15




Non mi aspettavo per niente il tuo commento, Ida, al mio primo capitolo.
Vuoi perchè lo avevi effettivamente letto tempo fa, quindi non era nuovo per te, vuoi perchè non mi hai mai commentato fuori delle storie del Tempio, qui sul Forum, che avere le tue impressioni scritte, proprio qui, mi ha fatto davvero molto piacere.

CITAZIONE
... ora, rileggerlo è stato un vero piacere.

Primo, graditissimo, complimento!
Il fatto che tu l'abbia riletto già mi ha fatto piacere, il fatto che ti sia piaciuto anche la seconda volta... beh, sono davvero contenta!

CITAZIONE
...tremendo e stupendo insieme, nel sogno a lungo anelato di sentire il proprio nome sussurrato da labbra sottilmente sensuali che in quella notte tremenda è infine diventato cruda realtà

.

Sì, ci deve essere un sogno che si avvera, parzialmente perché quei momenti e quelle parole dovranno restare a lungo nel cuore di Fay. Molto a lungo.

CITAZIONE
Aah... le parole sussurrate da Severus , semplicemente da brividi quel suo implorare perdono e preoccuparsi per il dolore di lei, e poi i suoi gesti delicati, il suo bacio dolcissimo , ingredienti sublimi per il mio nodo alla gola che fa il paio con le lacrime della donna e la sua dichiarazione d'amore e di totale fiducia.

Ho solo pensato cosa avrebbe provato Severus nel sentirsi dire (in questo caso nel leggere nella mente) le parole che tutte noi avremmo voluto sussurrargli. E la scena è venuta fuori da sola.

CITAZIONE
... la mia immedesimazione nel personaggio femminile, aiutata anche dalla forma della prima persona, è stata completa...

Secondo, importantissimo complimento!
Direi che non potrei essere più contenta di così: aver agganciato la tua attenzione è già un successo, averti trattenuta con Fay per il capitolo intero, è, direi, un traguardo insperato!

CITAZIONE
Così come immediato e intenso è stato il mio coinvolgimento emotivo in Severus...

Terzo incredibile complimento!
So benissimo (oh, quanto lo so bene!) quanto è importante per te l'immedesimazione! Lo è anche per me, ma io sono anche una lettrice molto meno smaliziata di te, per cui con me è molto più semplice coinvolgermi e rapirmi nella lettura. Riuscire a farlo con te è stato sicuramente molto importante, almeno per me!

CITAZIONE
...strepitosa quella catena che compare al movimento della sua mano per strozzare il Mangiamorte che ha parlato!

Chissà perchè quella scena l'avevo nella mente da tanto tempo e non ero mai riuscita a inserirla da nessuna parte. Qui mi è tornata in testa e l'ho inserita pensando che forse era proprio il posto giusto, il momento giusto e c'era anche il motivo giusto.
Mi è piaciuto molto scrivere quella scena, dove Severus è quasi "padrone" dei Mangiamorte, che di lui hanno timore essendo in quel momento così importante per Voldemort che tutti gli altri lo temono.
Una piccola rivincita del Principe...

CITAZIONE
Quella scena avrei potuto scriverla io, e non credo di poterti fare complimento più grande: grazie di averlo fatto tu, Monica, permettendomi di godermela fino in fondo!

Ed ecco qui il più gradito, incredibile complimento!
Sì, hai ragione. E' il più grande complimento che potessi farmi.
Mi ha lasciato senza parole perchè leggere che quello che ho scritto potresti averlo scritto tu, detto proprio da te poi, mi ha dato un'estrema emozione.
Ti ringrazio, tanto.
Perchè se scrivo lo devo a te, e lo sai.
Perchè se adesso mi esprimo meglio e con più sicurezza lo devo a te, e lo sai.
Perchè il mio desiderio più grande è riuscire a far immedesimare chi ha voglia di leggermi, come tu sei capace di fare sempre, con me.
Mi piacerebbe pensare di riuscire a far dimenticare per pochi momenti i problemi della vita e far immergere il lettore in un altro universo, parallelo, dove i sogni diventano realtà.
E se ci riesco, anche per un millesimo rispetto a come lo fai tu, io sono felice.
Grazie ancora Ida, per questo grande gesto di affetto che hai fatto per me, commuovendomi e dandomi una grande emozione.
Grazie, con il cuore.
:wub:
Ki

Edited by Ida59 - 18/7/2015, 22:24
 
Top
view post Posted on 29/6/2010, 10:02
Avatar

Pozionista sofisticato

Group:
Administrator
Posts:
13,843
Location:
Dalla luna...

Status:


Ce l'ho fatta!!! Ieri sera ho finito il prologo. Ora non mi resta che rileggere il tutto, sistemare gli errori che riesco a beccare e postare prologo e primo capitolo tra oggi e domani!
Così poi posso anche leggere!

CE L'HO FATTA!!!! (Adoro scrivere sotto pressione!!! ^_^ ^_^ ^_^ )


Imparerò ad amarti



BETA-READER: Querthe
TIPOLOGIA: Storia a capitoli
RATING: giallo ma ci saranno delle scene VM18
GENERE: malinconico, romantico, azione
PERSONAGGI: un po' tutti
EPOCA: Post HP 7
PAIRING: Hermione Granger / Severus Piton
AVVERTIMENTI: AU - da leggere preferibilmente dopo la storia "Maschera a Pezzi" QUI in quanto ci saranno dei riferimenti a quella one shot - scene di sesso -
Riassunto:
- Io non sarò la sostituta della madre morta di Harry.
- Lo so.
- Allora perché non mi lasci stare?
- Perché voglio imparare ad amarti.


Questa storia é stata scritta per l'Imperio lanciato da Ida alla sottoscritta :D (Qui). Spero che dopo l'imperio non mi arrivi anche un crucio! :wacko: :wacko: :wacko: :wacko:
E sistemata in un secondo momento per la sfida n. 9 “ Se Severus non fosse mai morto”.
Per la serie: due piccioni con una fava. :P





Prologo

La casa era vuota e disabitata ormai da molti anni ma, nonostante l’incuria e le rigide temperature inglesi, la porta non si aprì con cigolii sinistri o con scricchioli inquietanti.
Anche se ci voleva ben altro per spaventarlo.
La casa era vecchia e si sviluppava su due piani, alcune delle serrande erano state inchiodate per non farle sbattere durante i temporali violenti e l’erba era cresciuta incolta attorno al perimetro. Ma l’aspetto esteriore non contava e lui sapeva bene che fermarsi alle apparenze era solo un modo stolto e superficiale di valutare cose e persone. E, comunque, qualsiasi fosse stato l’aspetto esteriore della casa, era irrilevante. Era solo una sistemazione provvisoria; nulla di stabile o di definitivo. Doveva solo capire cosa fare, poi avrebbe abbandonato anche quel luogo troppo vicino al suo passato e che destava in lui ricordi che non desiderava rivivere e si sarebbe lasciato tutto alle spalle.
Il mago chiuse la porta alle sue spalle e poggiò la borsa accanto all’appendiabiti sollevando una piccola nuvola di polvere stantia.
L’aria era statica, satura dell’odore della polvere vecchia e di chiuso. Alcuni raggi del pallido sole invernale filtravano dalle inferiate chiuse; i mobili erano spartani, alcuni ricoperti da lenzuoli in un tempo molto lontano bianchi. La carta da pareti era scollata negli angoli mostrando un leggero strato di muffa verdognola sottostante.
Lo stato della casa aveva stupito perfino il mago; non credeva che i proprietari potessero lasciare decadere a quel modo la loro abitazione paterna. Molto probabilmente anche per loro quelle vecchie mura fatiscenti portavano un fardello troppo pesante da ricordare.
Con studiata lentezza, per non far tendere troppo la pelle morbida delle cicatrici sul collo, Severus Piton si tolse il mantello nero e lo appese accanto alla borsa.
Osservò le porte che si affacciavano al corridoio; fece un passo, il rumore fu attutito dalla polvere.
Quel posto non gli piaceva ma era sempre meglio della sua vecchia casa. Casa che i Mangiamorte avevano distrutto portando via ogni suo libro, ogni residuo di pozione che potesse servire al loro Padrone.
Ma non importava.
Nulla importava più.
Ora contava solo il presente e quell’arida esistenza che non voleva chiamare vita.
Fece un altro passo.
Appeso alla parete si trovava un vecchio specchio ovale. La cornice dorata era ossidata in vari punti e una grossa crepa rompeva lo specchio in due parti.
Osservò i suoi due riflessi.
Era pallido, le occhiaie erano marcate, le rughe più profonde.
Sarebbe dovuto morire in quella casa cadente, invece il destino, beffardo fino alla fine, aveva deciso il contrario.
Passò delicatamente un dito sulla giugulare, là dove due cicatrici rotonde erano il segno più tangibile di quella che avrebbe dovuto essere la sua fine.
Sarebbe dovuto morire.
Voleva morire, ma era troppo codardo per farlo da solo.
Aveva paura di quello che l’aspettava dall’altra parte. Paura dei fantasmi che non lo avrebbero mai lasciato in pace.
Paura di lei.
Di Lily.
Guar…da…mi…
Storse la bocca in un ghigno.
Patetico. Semplicemente patetico, pensare di morire dando un ultimo sguardo agli occhi della donna che amava.
Poco dopo era svenuto, nella memoria ancora i suoi occhi. Verdi, luminosi come stelle. Gli era anche sembrato di sentire la sua soave voce che lo chiamava dall’oltretomba.
Ricordava la paura e il desiderio intrecciati tra di loro come se fossero le trame del tessuto della sua anima.
Invece era stato strappato da quel momento. Ancora una volta qualcuno, o forse lui stesso, l’aveva strappato dalle braccia del suo amore e l’aveva riportato in vita.
Nella sua gola sentiva ancora il disgustoso sapore della pozione a base di sangue di unicorno e veleno di Nagini per fargli guarire le ferite, la stessa che l’Oscuro aveva bevuto per riacquistare un aspetto semiumano. Un sapore nauseabondo che gli ricordava l’odore di tintura chimica che aveva addosso suo padre quando tornava dal lavoro in fabbrica.
Ricordava le torture, le maledizioni che gli avevano spezzato il corpo, ma non l’animo o il cuore, sebbene ormai ridotti in minuscoli frammenti da lui stesso.
Quando l’oscurità lo avvolgeva vedeva ancora gli occhi di Voldemort penetrare la notte, puntarlo per togliergli definitivamente la vita.
Ma neppure questa volta la morte lo aveva voluto.
Severus non sapeva il perché della sua continua, indesiderata, esistenza. Non sapeva perché il fato, o il destino, o Dio o in qualsiasi modo volesse essere chiamato, l’aveva risparmiato ancora per l’ennesima volta.
Forse doveva ancora pagare per i crimini atroci che aveva commesso da ragazzo. Ma era stanco, incredibilmente stanco.
Aumentò di poco la pressione su quel segno tondo dalla pelle ancora più bianca; sentì il sangue scorrere nella giugulare.
Un leggero spiffero di vento freddo lo raggiunse, solleticandogli il volto.
Tra gli odori della muffa e della polvere vecchia avvertì il dolce sapore di ciliegia, strinse le labbra e tra i sapori delle pozioni e delle medicine riaffiorò il sapore salato delle lacrime.
Non posso vivere senza di te… [1]
Con uno scatto si voltò verso il salottino, il camino era spento, i mobili tarlati e coperti da lenzuoli.
Afferrò con forza il telo che copriva una delle poltroncine; lo spostamento d’aria alzò una nuvola di fumo che gli sollecitò il naso adunco. Un ragno gli salì sulla punta della scarpa nera, lo calciò verso un angolo della stanza senza curarsene.
Tornò nel corridoio e coprì lo specchio con il lenzuolo sporco, nascondendo la sua immagine. Il suo passato. I suoi ricordi.
La sua stessa vita.

Capitolo uno: Non é amore

La donna fissava il soffitto del dormitorio.
Le lenzuola le accarezzavano la pelle nuda proteggendola dal freddo pungente dell’esterno.
Se voltava il capo poteva vedere la neve accumularsi in piccole cunette candide sul davanzale della finestra.
Ma la neve non le interessava.
Conosceva fin troppo bene il paesaggio che offriva la Torre di Grifondoro durante il periodo invernale.
Ormai l’aveva annoiata. E poi c’erano cose ben più importanti della Foresta Proibita imbiancata dai fiocchi di neve.
I suoi pensieri vagavano frenetici, nonostante il torpore che la coglieva dopo aver dato sfogo agli istinti più primordiali del proprio corpo. Non riusciva a prendere sonno.
Non in quel letto almeno.
E non riusciva neppure a smettere di pensare.
Mentre lo sguardo vagava tra le sfumature di grigio della roccia una mano le accarezzò il ventre piatto mentre due labbra carnose le baciarono delicatamente la spalla destra.
- A cosa pensi?- le sussurrò la voce roca di Ron.
Gli occhi verdi brillavano per la passione appena consumata.
- A nulla. – rispose meccanicamente la donna continuando ad osservare il soffitto, poco incline a ricambiare le effusioni del mago.
- Ti amo, Hermione.
La strega sospirò. Anche quel momento era stato rovinato da quelle parole sbagliate. Scacciò via la mano del ragazzo dal suo corpo e si alzò lasciando che il freddo della stanza le baciasse la pelle accaldata.
- Te l’ho già spiegato, Ron. – rispose infastidita prendendo la biancheria intima dal pavimento – Fare sesso tre volte alla settimana non vuol dire essere innamorati. Sono le endorfine che rilascia il tuo organismo quando raggiungi l’orgasmo. Sono quelle che ti fanno credere di amarmi.
Il giovane scattò a sedere sul letto. Il lenzuolo gli scivolò in vita, la donna osservò per qualche istante il torace muscoloso ancora leggermente lucido di sudore. La mano rimasta ferita in battaglia era nascosta sotto il lenzuolo.
- Ma Hermione...
La strega non rispose, si vestì di fretta e prese la vestaglia.
- Forse é meglio smettere. – disse mentre annodava la veste in vita – Evidentemente non riesci a scindere il sentimento da un semplice rapporto fisico. Eppure mi sembrava di essere stata chiara quando avevamo iniziato.
- Io voglio sposarti!
Non disse nulla e si avviò verso la porta.
- Il mio amore non ti basta? – continuò l’altro, la voce leggermente incrinata per la rabbia e la delusione. L’ennesima delusione.
La mano che stringeva la maniglia tremò appena mentre Hermione sospirava sconsolata.
- No, non basta.
Uscì dalla camera chiudendosi la porta alle spalle senza più guardarlo. Non voleva imprimersi nella memoria l’espressione di dolore sul volto di Ron.
Si avviò verso la propria stanza.
Si sentiva un mostro. Una persona ignobile. Ron non meritava quel trattamento. I suoi sentimenti erano sinceri e lei non faceva altro che calpestarli senza ritegno; senza pensare alle conseguenze.
Erano due mesi che cercava il suo letto solo per avere qualche ora senza pensieri.
Per non dover pensare a nient’altro che al piacere.
Semplicemente un mostro. Scosse la testa cercando di eliminare quella parola dalla sua coscienza.
Prese la bacchetta dalla tasca della vestaglia. La luce diffusa illuminò un piccolo cono ai suoi piedi.
Anche se conosceva la Sala Comune di Grifondoro meglio della sua casa Babbana non aveva intenzione di restare al buio.
Temeva le tenebre. E temeva ancora di più i pensieri che aveva quando era avvolta dal nero della notte.
L’orrore non era solo nella guerra. Era in agguato anche negli angoli di quel castello vuoto. E, spesso, l’orrore coincideva con i ricordi.
Si avvicinò al ritratto e l’aprì cercando di fare il meno rumore possibile.
Il maniero era avvolto da una pesante coperta di silenzio. Neppure i protagonisti dei quadri facevano rumore.
I suoi passi echeggiavano attorno alle rampe delle scale. Il respiro si condensava davanti al viso mentre scendeva gli scalini alzando appena la veste per non inciampare.
Non c’erano più studenti. Non c’erano più Case. Lezioni o parole d’ordine. Non c’erano professori e studenti. Non c’erano più vacanze o compiti. Nessun voto. Nessun giudizio e nessuna festa di fine anno. Solo il silenzio regnava ormai ad Hogwarts. Un pesante silenzio.
La donna oltrepassò la porta che portava ai corridoi del quarto piano.
Harry, Ron e Ginny, insieme a qualche altro ragazzo che, come loro, voleva combattere, avevano deciso di restare nel dormitorio di Grifondoro. Troppo legati al passato per ammettere che quel periodo era finito.
Per sempre finito.
Inutile continuare a dormire in un luogo che portava solo ricordi dolorosi. Ricordi di un periodo che non sarebbe più tornato.
Mai più.
Aveva troncato con il passato, con quella Hermione che passava ore a studiare solo per prendere un voto sempre più alto. Solo per sentirsi dire che era brava.
Ora le sue conoscenze, la sua voglia di apprendere le utilizzava per l’Ordine e per quella guerra che sembrava non avere fine.
Arrivò alla porta della sua stanza; tolse i sigilli di sicurezza ed entrò. Il fuoco nel camino scoppiettava allegramente, le punte delle fiamme arrivavano ad assumere un inconsueto color amaranto.
Le fiamme avevano riscaldato l’aria della piccola stanza, rendendola accogliente con il suo modesto mobilio. Appoggiò la bacchetta al comò accanto alla scrivania e slacciò la cintura della vestaglia.
Lasciò che l’indumento le scivolasse via dalla pelle, raggruppandosi ai suoi piedi. La lasciò a terra e si avviò al bagno, desiderosa solo di una doccia calda.
Il sesso che faceva con Ron non la lasciava appagata. Non la soddisfava. Non la faceva sentire felice.
Non era niente.
Ed era tutto maledettamente sbagliato.
Lei lo sapeva.
Ron lo sapeva.
Perfino Harry e Ginny avevano iniziato a sospettare qualcosa.
Eppure non riusciva a smettere.
Quelle poche ore le servivano per non pensare.
Aprì l’acqua della doccia e aspettò che arrivasse alla temperatura giusta.
Si tolse la biancheria rimasta e guardò il getto della doccia cadere.
Quando il vapore invase la stanza entrò, lasciando che l’acqua portasse via l’odore di Ron che le impregnava la pelle facendola sentire sempre peggio. Rimase sotto lo scroscio anche dopo che tutto il sapone era sceso per lo scarico; rimase ferma aspettando che scendesse anche il suo dolore e tutta la rabbia che aveva in corpo. Restò immobile, ascoltando solo il rumore dell’acqua sul piatto di ceramica.
L’odore dell’unico ragazzo che l’amava se n’era andato, del piacere non era rimasto che un leggero indolenzimento ma il dolore, la sensazione di sentirsi sporca e una persona orribile erano rimasti. Non erano scivolati via con il sapone.
Spense l’acqua solo quando la pelle non sopportò più il calore.
Avvolse il corpo con una spugna morbida bianca ed entrò nella stanza da letto.
Il fuoco iniziava a morire nel camino. Le braci brillavano assomigliando ad occhi incandescenti che la scrutavano nella penombra.
Si avvicinò alla scrivania ed aprì il primo cassetto.
Tra le penne d’oca di scorta, i fogli di pergamena bianchi e le boccette d’inchiostro c’era un’ampolla panciuta dal tappo d’argento a cui aveva applicato un comune contagocce.
Fece oscillare il liquido davanti agli occhi. La densa pozione assunse varie sfumature di celeste riflettendo la luce della flebile luce.
Hermione la osservò qualche secondo. Svitò il tappo e aspirò un poco della pozione.
Lasciò cadere due gocce sulla lingua e ripose la boccetta ben chiusa nel cassetto.
La pozione avrebbe fatto effetto a breve.
Si sdraiò sul letto con addosso solo l’asciugamano e il corpo ancora umido.
Chiuse gli occhi e attese il suo sonno senza sogni e ricordi.

***
Minerva McGranitt sedeva alla scrivania della sua stanza.
La notte era calata da un pezzo su tutto il castello e, nonostante ciò, non dormiva.
Indossava una camicia da notte di spesso tessuto scozzese verde e i capelli le scendevano lungo la schiena, come una cascata argentea attraversata da qualche ciocca ancora bruna.
Era vecchia.
Non aveva le forze necessarie per affrontare ancora per molto quella situazione.
Non aveva le forze per comandare l’Ordine.
Era potete come strega, ma non abbastanza per affrontare l’Oscuro.
Lei non era Albus Silente.
Si tolse gli occhiali e li appoggiò sulla scrivania accanto ad un libro che aveva smesso di leggere dalla notte del primo attacco dei Mangiamorte ad Hogwarts. Sospirò mentre si massaggiava gli angoli degli occhi.
- E’ troppo per me. – mormorò a voce bassa – Non potrò sostenere questo peso ancora per molto.
- Sei la persona più adatta invece. – le rispose la voce di Albus da un quadro che la strega aveva fatto apporre nella stanza – Nessuno meglio di te può gestire la situazione attuale.
- L’unica nostra possibilità è lo scontro diretto. – rifletté la strega – E non credo che la protezione di Harry sia ancora forte.
- L’Ordine deve prepararsi. Tu devi saper aiutare il ragazzo per lo scontro finale.
- Non ho le conoscenze adatte. – valutò Minerva – Non sono pronta per questo ruolo, Albus. Hai dato per scontato che, oltre a te, Harry non avrebbe avuto bisogno di nessun altro per apprendere tutto quello che gli serviva per la guerra.
- Mi sono sbagliato. – ammise il mago – Ma non tutto è perduto, Minerva. Puoi sempre…
- Cosa? – domandò scettica la donna voltandosi verso il quadro interrompendo le solite frasi consolatorie del vecchio mago – Cosa posso fare Albus? Mostrare altri ricordi a Potter? Insegnargli un nuovo incantesimo? Prepararlo a difendersi? Io non posso fare nulla. Non conosco l’Oscuro come lo conoscevi tu. Non c’è nessuno che può aiutarlo.
- Ne sei certa, Minerva?
La strega afferrò gli occhiali e li indossò velocemente, confusa dall’ambiguità delle sue parole. Ricordando a se stessa che lui la faceva sempre sentire confusa e disorientata. Osservò la cornice vuota senza troppo stupore, Albus spariva velocemente così come appariva. A volte credeva che lo faceva di proposito, solo per divertirsi.
- E’ solo un quadro. – ricordò a se stessa alzandosi e dirigendosi al letto con la speranza di dormire qualche ora – Solo un quadro.



[1] L'odore di ciliegia, il sapore delle lacrime e la frase in corsivo sono tratti dalla one shot citata nelle presentazione della storia.


II Capitolo - Sette rintocchi
III Capitolo - Dolore (scena censurata) - III Capitolo - Dolore (capitolo integrale VM)
IV Capitolo - Un incubo troppo reale Capitolo VM - Capitolo per tutti
V Capitolo - Tempesta
VI Capitolo - Macchie
VII Capitolo - Pardeonne moi, Minerva
VIII Capitolo - Un legame indissolubile
IX Capitolo - Maschere e cicatrici
X Capirolo - Ceneri
XI Capitolo - Pensieri felici
XII Capitolo - Riflessi
XIII Capitolo - Pace
XIV Capitolo- Odiare tutti, soprattutto se stessi
XV Capitolo - Imparerò ad amarti
XVI Capitolo - Mia Capitolo per tutti - Capitolo VM 18
XVII Capitolo - Non lasciarti dominare dalla rabbia Capitolo per tutti - Capitolo VM 18
XVIII Capitolo Combattere contro i propri incubi
XIV Capitolo - La Fenice d'argento
XX Capitolo - Legami di sangue
XXI Capitolo Tutto ha una fine e tutto ha un inizio
Epilogo Tornare a casa (seconda parte del post)

Edited by chiara53 - 25/10/2017, 18:22
 
Top
view post Posted on 29/6/2010, 15:47
Avatar

I ♥ Severus


Potion Master

Group:
Administrator
Posts:
55,394
Location:
Da un dolce sogno d'amore!

Status:


Ottimo! vedo che tutti gli sfidanti, perfino con un giorno d'anticipo rispetto alla scadenza, hanno inserito il loro capitolo.

Per comodità di sfidanti e lettori ecco l'elenco delle storie che partecipano alla sfida, in ordine di pubblicazione del primo capitolo e con il link al primo capitolo di ogni storia. Questo elenco compare anche nel primo messaggio della discussione, dove è più veloce trovarlo.
All'interno del primo capitolo della propria storia ogni autore, volta a volta che aggiornerà la storia, aggiungerà il link di tutti i capitoli successivi, così, partrendo dal primo messaggio della discussione della sfida sarà agevole per tutti trovare ciò che si cerca.


Ale - "Peccato mortale"
Swindle - "Stardust"
Kijoka - "In qualunque luogo"
Nemesis - "Wild life"
Ida - "Occhi verdi"
Alaide - "Winterreise (Viaggio d'inverno)"
Ellyson - "Imparerò ad amarti"





Edited by Ida59 - 18/7/2015, 22:24
 
Web  Top
Swindle
view post Posted on 29/6/2010, 18:06





Grazie mille ad Ida per il suo commento!
Io non ho ancora avuto modo (causa connessione di bip) di leggere le vostre storie... domani cercherò di provvedere e di commentare! :P

CITAZIONE (Ida59 @ 28/6/2010, 16:49)
Stardust di Swindle.

Mi sono piaciute moltissimo le parole di Harry riguardo a Piton: sono proprio quelle che tutte noi avremmo voluto poter leggere nel finale del settimo libro, ma che la Rowling non ha voluto scriverle lasciando solo che i lettori le intuissero dalla scelta del nome che Harry ha dato al suo secondogenito e al riferimento all'uomo più coraggioso che aveva conosciuto.

Continuo ad essere convinta del fatto che queste parole ci dovevano essere.
Per cui, appena posso, le metto in bocca ad Harry.
In realtà pensavo di aver reso un Potter un pò troppo piagnucolone... sono contenta che non sia apparso così! XD


CITAZIONE
Indubbiamente sarei curiosa di scoprire cosa Harry direbbe al suo funerali, ma comincio a pensare che potrebbe anche non esserci proprio.

Eheh... mi sa che pensi bene!
O forse no?! :woot:
CITAZIONE
Intriganti poi il finale di capitolo dove è ben reso il lento risveglio di Piton e quel "Non lo so" è un bel colpo di scena che fa immediatamente scattare la domanda: come sarebbe Severus Piton, come persona, se non avesse tutti i terribili ricordi (e rimorsi) che invece ha?

La mia preoccupazione principale, quando scrivo, è tenere viva l'attenzione dei lettori, cercare di inserire suspense e passaggi intriganti per non far annoiare chi legge e per invogliarlo ad andare avanti.
Esserci riuscita è un piacere! :D
E' ovvio però che quel "Non lo so" non è stato messo lì solo per creare suspense ma anche per quello che tu hai indovinato e per altro... ;)
CITAZIONE
Però, mi aspetto che anche qui Piton recuperi la memoria; quando vedrà Potter gli verrà un colpo e tutto il suo passato tornerà su di lui? O sarà Harry stesso a raccontargli tutto, compreso che era innamorato di Lily? Perchè da Lily dobbiamo passarci per forza, visto che è un "paletto" della sfida!

Ho immaginato che più o meno tutti sarebbero partiti nelle proprie storie da come si sia salvato Piton, per passare all'amore di Lily, quindi al superamento di questo.
Io amo stravolgere le cose.
Per questo non ho rivelato subito come si sia salvato; per questo gli ho fatto perdere la memoria.
Il paletto della sfida c'è, lo so bene, ma affronterò la cosa a modo mio... e spero che sarà un modo originale che ti (vi) stupirà almeno un pochino! ^_^
Già il fatto che tu faccia queste domande mi fa felice! XD

CITAZIONE
Ora due notazioni da Beta, premesso che la storia è comunque molto ben scritta.
1) A mio modo di vedere usi troppo spesso la "e" dopo la virgola. Non che io sia contraria, in qualche caso ci vuole proprio, ma mi pare che tu faccia un uso eccessivo e spesso superfluo di quella virgola.
2) Secondo me usi troppi "lui" e "lei" che spesso sono del tutto superflui oppure altre volte possono essere agevolmente sostituiti da altri termini meno ripetitivi in modo da non appesantire la lettura.

Bene accetti questi consigli!
Ammetto che l'uso della "e" dopo la virgola è una specie di mio vezzo, un'abitudine che non riesco a togliermi praticamente dalle elementari dove me lo correggevano, ma ora ho scoperto che non è errore e, siccome mi piace un sacco, credo proprio che continuerò ad usarlo! :P
Per quanto riguarda il "lui" e "lei"... credo di usarli così tanto perchè inconsciamente ho paura che non si capisca chi fa o dice che cosa. So che è una cosa stupida, il problema è che da sola non me ne accorgo e non so correggermi! >.<


Posso fare una domanda?
So che magari ora è un pò presto per chiedervelo, ma come ti (vi) sembra l'idea di alternare il Pov di Severus a quello di Harry?
Grazie! ^.^
 
Top
view post Posted on 29/6/2010, 18:52
Avatar

I ♥ Severus


Potion Master

Group:
Administrator
Posts:
55,394
Location:
Da un dolce sogno d'amore!

Status:


Per Rika

CITAZIONE (Swindle @ 29/6/2010, 19:06)
In realtà pensavo di aver reso un Potter un pò troppo piagnucolone... sono contenta che non sia apparso così! XD

In alcuni punti effettivamente Harry dimostra una sensibilità un pò esagerata, ma non l'ho trovata eccessiva e non mi ha disturbato più di tanto. Forse, rileggendo il capitolo con calma potresti smussare un pochino le sue reazioni, togliere qualche virgola di troppo prima della "e" ed eliminare qualche lui/lei (sono in due che parlano e ti assicuro che è chiarissimo cosa dice/fa l'uno e come risponde l'altra!):
CITAZIONE (Swindle @ 29/6/2010, 19:06)
So che magari ora è un pò presto per chiedervelo, ma come ti (vi) sembra l'idea di alternare il Pov di Severus a quello di Harry?

A dire il vero non avevo capito che ci sarebbe stata questa alternanza. Può essere un buon espediente per rivelare alcune cose dell'uno, in un frangente, e dell'altro in un'altra circostanza.
Anche io giocherò con i PdV (punti di vista), ma non alternandoli, bensì dandone inizialmente solo uno in modo da poter "coprire" l'altro personaggio, mantenendogli la dovuta aura di mistero finchè mi servirà ai fini della trama.




Per Monica

CITAZIONE (kijoka @ 28/6/2010, 23:15)
Sì, ci deve essere un sogno che si avvera, parzialmente perché quei momenti e quelle parole dovranno restare a lungo nel cuore di Fay. Molto a lungo.

Sì, lo so. Effettivamente so fin troppe cose di questa storia...

CITAZIONE
Ho solo pensato cosa avrebbe provato Severus nel sentirsi dire (in questo caso nel leggere nella mente) le parole che tutte noi avremmo voluto sussurrargli. E la scena è venuta fuori da sola.

Inutile... mi viene solo un sospiro... :lovelove:

CITAZIONE
averti trattenuta con Fay per il capitolo intero, è, direi, un traguardo insperato!

No.no.no... buona! Non appena è arrivato il mio amore :lovelove: la mia immedesimazione in lui è scattata all'istante, così mi sono trovata a fare la pallina da ping pong tra loro due, cosa cui sono perfettamente abituata perchè è ciò che faccio quando scrivo le mie storie: insomma, mi sono sentita a casa! :wub:

CITAZIONE
So benissimo (oh, quanto lo so bene!) quanto è importante per te l'immedesimazione! Lo è anche per me, ma io sono anche una lettrice molto meno smaliziata di te, per cui con me è molto più semplice coinvolgermi e rapirmi nella lettura. Riuscire a farlo con te è stato sicuramente molto importante, almeno per me!

No, ti sbagli: non è affatto difficile portarmi ad immedesimarmi nei personaggi, soprattutto se si tratta di Severus e della donna che lo ama (e lo sai bene perchè hai esperienza con le tue due precedenti long-fic): basta darmi la giusta lentezza e profondità dell'introspezione, spiegarmi per bene ciò che accade lasciando così dormire sonni tranquilli alla mia parte razionale e il gioco è facilmente fatto.

CITAZIONE
Mi è piaciuto molto scrivere quella scena, dove Severus è quasi "padrone" dei Mangiamorte, che di lui hanno timore essendo in quel momento così importante per Voldemort che tutti gli altri lo temono.

Sì, dici proprio bene: Severus è grandioso dall'inizio alla fine e ha tutto perfettamente sotto controllo. E' fantastico! :lovelove:

CITAZIONE
Perchè il mio desiderio più grande è riuscire a far immedesimare chi ha voglia di leggermi, come tu sei capace di fare sempre, con me. Mi piacerebbe pensare di riuscire a far dimenticare per pochi momenti i problemi della vita e far immergere il lettore in un altro universo, parallelo, dove i sogni diventano realtà.

Ti assicuro che, almeno con me, riesci sempre a centrare l'obiettivo e sai bene che quando in treno leggo i tuoi capitoli per me è realmente come entrare in un mondo di sogno... il problema è ricordarmi di scendere alla fermata giusta! (e quante volte, poi, sono rimasta in stazione, ferma in piedi, per finire di leggere la scena!)


Edited by Ida59 - 18/7/2015, 22:25
 
Web  Top
view post Posted on 30/6/2010, 16:09
Avatar

Pozionista sofisticato

Group:
Administrator
Posts:
13,843
Location:
Dalla luna...

Status:


Bene... ed ora mi metto a leggere.
Mamma ma quanto scrivete?
 
Top
view post Posted on 1/7/2010, 15:07
Avatar

Pozionista

Group:
Severus Fan
Posts:
3,086

Status:


Dopo aver pubblicato ed aver così passato la fase di scrittura intensiva (o meglio di copiatura intensiva, così imparo a preparare il capitolo con lungo anticipo, ma poi scordarmi di copiarlo a pc, per ridurmi a far tutto di corsa), mi posso finalmente dedicare a leggere le altre storie.
Faccio una piccola premessa. Le storie vengono commentate man mano che leggo, quindi non troverete dei commenti organici, ma le impressioni di lettura.

Commento a Peccato Mortale di Ale85LeoSign.
Ho apprezzato grandemente il tono quasi cronachistico del prologo che sembra aver la funzione di porre i fatti all'attenzione di chi legge, con un bel stile (ed amplio fin d'ora il complimento a tutto il capitolo. Ho adorato fin da subito lo stile utilizzato nel racconto che, in ogni parte, è sempre confacente con quanto viene espresso).
Le successive brevi frasi che aprono il capitolo primo rendono perfettamente l'idea del risveglio improvviso, del ritorno al mondo sensoriale, il trovarsi di Severus seduto, il breve domandarsi cosa mai fosse accaduto prima e poi la consapevolezza che giunge improvvisa. E quel Era morto nella Stamberga Strillante. che è una frase isolata e lapidaria, che precede di poco altre due frasi altrettanto lapidarie Ma era ancora vivo. E si trovava ancora lì., che, come lettrice - e come lettrice che conosce già la situazione di partenza (e con questo voglio dire che questo tuo primo capitolo potrebbe, volendo, essere letto anche da un lettore non propriamente informato dei fatti) - colpiscono con intensità, affermando una realtà che deve trovare una spiegazione.
Ed il lettore segue i pensieri di Severus che si muovono alla ricerca di una spiegazione, cercando a sua volta una spiegazione che, al pari del protagonista, non riesce a trovare. Non sto parlando di un'immedesimazione (io sono di tendenza una lettrice piuttosto fredda che non entra quasi mai nel personaggio di cui sta leggendo, ma che mantiene, al contrario una certa distanza), ma semplicemente di un percorso che viene compiuto allo stesso tempo dal personaggio e dal lettore, il quale segue le ipotesi formulate da Severus cercando di capire se una di queste può risultare più o meno problabile. E ti assicuro che, con la mente tutta intenta a leggere ipotesi e a tentare di formularne a mia volta, l'arrivo di questa frase: Scosse la testa, continuando a sogghignare, come se quella situazione fosse un'unica grande barzelletta., mi ha come riscossa, interroppendo il percorso e partendo verso una nuova diramazione (tra l'altro trovo il tutto incredibilmente realistico, il modo in cui passi da un pensiero all'altro, da un momento all'altro...), che porta ad un'altra frase solitaria (ma di frasi solitarie e brevi è piena questa parte del capitolo, cosa che mi è piaciuta veramente tantissimo, a livello prettamente stilistico): Aprì gli occhi, lentamente, ed ebbe conferma delle proprie percezioni., che al pari delle due frasi che ho citato più sopra ha un che di lapidario, di affermativo della realtà dei fatti.
Ho apprezzato moltissimo la similitudine Severus-specchio infranto, un'immagine perfetta, che colpisce immediatamente a livello visivo (ti assicuro che mi sembrava di aver davanti i pezzetti di vetro sparsi sul pavimento) e psicologico. E poi quella domanda lapidaria Che cosa restava? che entra in maniera perentoria nella mente di chi legge (o almeno questo è stato l'effetto che ha avuto su di me) ed ammetto che l'attesa della risposta è stato frenetico. Quello che ho apprezzato molto nei passaggi subito successivi è stata la ricostruzione degli "ultimi momenti" (virgolette d'obbligo, dato che tanto ultimi non sono) di Severus, narrata, rivissuta dal suo punto di vista e poi il ribadire ancora una volta il suo essere vivo, pur senza essere ancora approdati (Severus ed il lettore) ad una spiegazione. Un momento che si legge non solo benissimo (ribadisco, en passant, che hai un modo di scrivere fantastico, fluido e piacevole), ma che mi ha sinceramente colpita, facendomi perdere per un po' - e prendi questo come un grandissimo complimento - la mia mentalità da lettrice "fredda".
Molto bello anche il pezzo seguente, con le sue frasi brevi, spezzate, come il pensiero di Severus ed il suo muoversi faticosamente. Ho trovato poi molto ben giocato il momento in cui, passando attraverso il luccichio dei vetri spezzati, rimonti al passato di Severus, all'omicidio di Silente, a Lily, utilizzando al contempo, in maniera sinestetica, la ferita che l'uomo si procura con uno dei frammenti di vetro. Un momento veramente intenso, di cui dovrei citare ogni parola, tanto mi hanno colpita.
E poi la sorpresa.
Ti giuro che sono rimasta per qualche istante immobile a fissare lo schermo del pc, cercando di fare ipotesi sul perché di quel bagliore blu e della conseguente rimarginatura della ferita.
Ma le ipotesi si sono dissolte nella lettura delle ultime righe della prima parte del capitolo, che ho letto con assoluta attenzione fino ad un'altra frase lapidaria (intendo il termine in senso positivo, ovviamente): Ma la sua condanna non era mai giunta al termine., una frase veramente forte, che suona (credo che tutto il tuo primo capitolo abbia un suono, una certa musicalità) drammaticamente nella mia mente (e la lettrice fredda che sono di solito sta andando a fare una passeggiata).
La seconda parte del capitolo tiene letteralmente col fiato sospeso. Ma prima di scendere maggiormente nei particolari, ti faccio i complimenti per la descrizione del paesaggio tempestoso, che sembra uscito da un quadro di Friedrich: veramente fantastica! Ho apprezzato moltissimo il passaggio rapido - dopo una prima parte di capitolo piuttosto lenta - da un momento all'altro. Il bisogno di risposte di Severus (così tangibile), l'arrivo inaspettato del borseggiatore (un complimento per la descrizione di questo personaggio che, pur essendo - credo - una semplice comparsa, ha una sua psicologia) e tutto il confronto tra questi e Severus. Ti assicuro che ho letto il tutto rapidamente - e forse è per questo che non riesco a citare nessuna frase, forse perché troppe mi hanno colpita - fino al momento in cui le ferite inferte dal delinquente si rimarginano e Severus è ancora vivente, momento che mi ha riempito la testa di domande. Il mistero che circonda questo fatto - mistero a cui Severus dà forse la risposta più ovvia, ovvero l'essere diventato, non si sa però come, immortale - e sul quale mi sto arrovellando la mente, cercando varie e plurime ipotesi, senza escludere ovviamente quella di Severus stesso, anche se non mi convince. Forse c'è qualcos'altro in gioco, qualcosa che non ha nulla a che fare con l'immortalità, oppure ciò che l'ha tenuto in vita dal morso di Nagini, dona un'immunità momentanea alle ferite, facendole rimarginare magicamente e mantenendo chi le riceve in vita. Ma non riesco a formulare nessuna ipotesi che mi paia coerente e logica. Forse mi serve qualche indizio in più.
Chiudo la recensione, lodando gli ultimissimi periodi del capitolo, da quando Severus dice "E' mia, è dentro di me", fino all'ultima parola. E' un momento così alto che non riesco nemmeno a trovare le parole per commentarle, se non dicendoti che ogni singola parola rende tangibile quello che accade a livello psicologico nel protagonista, facendo entrare in profondità in lui, e nel suo dolore, nella sua agonia (come la definisci alcune righe sopra le parole pronunciate da Severus).

 
Top
Ale85LeoSign
view post Posted on 2/7/2010, 13:15





Ciao Alaide,

premesso che il tuo commento è molto bello, intenso e ragionato, e mi ha fatto molto piacere riceverlo, direi che rappresenti magnificamente il mio "standard" di lettore ideale. E questo vuole essere un complimento, arricchito dal commento che se tutti i lettori fossero come te, la mia "vita da scrittore" sarebbe molto più semplice, ma è anche bello affrontare il vario e sapersi destreggiare in mezzo a una grande rosa di lettori.


CITAZIONE (Alaide @ 1/7/2010, 16:07)
Ho apprezzato grandemente il tono quasi cronachistico del prologo che sembra aver la funzione di porre i fatti all'attenzione di chi legge, con un bel stile (ed amplio fin d'ora il complimento a tutto il capitolo. Ho adorato fin da subito lo stile utilizzato nel racconto che, in ogni parte, è sempre confacente con quanto viene espresso).

Grazie (e temo che dovrò essere ripetitiva). Lo stile cronachistico è una deformazione professionale che ogni tanto mi salta fuori. :)


CITAZIONE
Ed il lettore segue i pensieri di Severus che si muovono alla ricerca di una spiegazione, cercando a sua volta una spiegazione che, al pari del protagonista, non riesce a trovare. Non sto parlando di un'immedesimazione (io sono di tendenza una lettrice piuttosto fredda che non entra quasi mai nel personaggio di cui sta leggendo, ma che mantiene, al contrario una certa distanza), ma semplicemente di un percorso che viene compiuto allo stesso tempo dal personaggio e dal lettore, il quale segue le ipotesi formulate da Severus cercando di capire se una di queste può risultare più o meno problabile. E ti assicuro che, con la mente tutta intenta a leggere ipotesi e a tentare di formularne a mia volta, l'arrivo di questa frase: Scosse la testa, continuando a sogghignare, come se quella situazione fosse un'unica grande barzelletta., mi ha come riscossa, interroppendo il percorso e partendo verso una nuova diramazione (tra l'altro trovo il tutto incredibilmente realistico, il modo in cui passi da un pensiero all'altro, da un momento all'altro...), che porta ad un'altra frase solitaria (ma di frasi solitarie e brevi è piena questa parte del capitolo, cosa che mi è piaciuta veramente tantissimo, a livello prettamente stilistico): Aprì gli occhi, lentamente, ed ebbe conferma delle proprie percezioni., che al pari delle due frasi che ho citato più sopra ha un che di lapidario, di affermativo della realtà dei fatti.

Esattamente, proprio così. Il lettore dovrebbe fare proprio così, calarsi nella parte e seguire l'unico percorso che gli viene fornito in mezzo a questa situazione assurda, ovvero quello preso da Severus.
La realtà doveva essere brusca. Non poteva essere altro.


CITAZIONE
Ho apprezzato moltissimo la similitudine Severus-specchio infranto, un'immagine perfetta, che colpisce immediatamente a livello visivo (ti assicuro che mi sembrava di aver davanti i pezzetti di vetro sparsi sul pavimento) e psicologico. E poi quella domanda lapidaria Che cosa restava? che entra in maniera perentoria nella mente di chi legge (o almeno questo è stato l'effetto che ha avuto su di me) ed ammetto che l'attesa della risposta è stato frenetico. Quello che ho apprezzato molto nei passaggi subito successivi è stata la ricostruzione degli "ultimi momenti" (virgolette d'obbligo, dato che tanto ultimi non sono) di Severus, narrata, rivissuta dal suo punto di vista e poi il ribadire ancora una volta il suo essere vivo, pur senza essere ancora approdati (Severus ed il lettore) ad una spiegazione. Un momento che si legge non solo benissimo (ribadisco, en passant, che hai un modo di scrivere fantastico, fluido e piacevole), ma che mi ha sinceramente colpita, facendomi perdere per un po' - e prendi questo come un grandissimo complimento - la mia mentalità da lettrice "fredda".

Grazie, grazie e ri-grazie. Sei una lettrice/commentatrice favolosa! Oltre a comprendere perfettamente lo spirito con cui ho narrato i fatti, analizzarli ed estrapolarne l'essenziale, riesci a esprimere in modo chiaro e conciso (ma tutt'altro che freddo) quello che hai provato durante la lettura.

CITAZIONE
Ti giuro che sono rimasta per qualche istante immobile a fissare lo schermo del pc, cercando di fare ipotesi sul perché di quel bagliore blu e della conseguente rimarginatura della ferita.


E ancora sì. Lo stupore. Anche questo cerco nei miei lettori. Stupore, per me, uguale a emozione, bella o brutta che sia e conferisce un senso in più alla lettura, la sensazione di essere davanti a una scoperta, nuova, inaspettata, a volte temuta.


CITAZIONE
La seconda parte del capitolo tiene letteralmente col fiato sospeso.

Altra mia abituale caratteristica. Temo che dovrai farci l'abitudine ;)

CITAZIONE
Ma le ipotesi si sono dissolte nella lettura delle ultime righe della prima parte del capitolo, che ho letto con assoluta attenzione fino ad un'altra frase lapidaria (intendo il termine in senso positivo, ovviamente): Ma la sua condanna non era mai giunta al termine., una frase veramente forte, che suona (credo che tutto il tuo primo capitolo abbia un suono, una certa musicalità) drammaticamente nella mia mente (e la lettrice fredda che sono di solito sta andando a fare una passeggiata).

Ed è ottima anche questa, come cosa: il fatto che tu percepisca un suono in ciò che scrivo, perchè per me ha un grande valore la musicalità delle parole, anche solo quelle che mi vengono rivolte.
"E' il tono che fa la musica" è una mia classica uscita, perchè l'intonazione con cui vengono dette le cose (o anche scritte, why not?) ha una grande rilevanza per la mia personale sensibilità di percepire stati d'animo e reazioni.

CITAZIONE
Ma prima di scendere maggiormente nei particolari, ti faccio i complimenti per la descrizione del paesaggio tempestoso, che sembra uscito da un quadro di Friedrich: veramente fantastica! Ho apprezzato moltissimo il passaggio rapido - dopo una prima parte di capitolo piuttosto lenta - da un momento all'altro. Il bisogno di risposte di Severus (così tangibile), l'arrivo inaspettato del borseggiatore (un complimento per la descrizione di questo personaggio che, pur essendo - credo - una semplice comparsa, ha una sua psicologia) e tutto il confronto tra questi e Severus. Ti assicuro che ho letto il tutto rapidamente - e forse è per questo che non riesco a citare nessuna frase, forse perché troppe mi hanno colpita - fino al momento in cui le ferite inferte dal delinquente si rimarginano e Severus è ancora vivente, momento che mi ha riempito la testa di domande. Il mistero che circonda questo fatto - mistero a cui Severus dà forse la risposta più ovvia, ovvero l'essere diventato, non si sa però come, immortale - e sul quale mi sto arrovellando la mente, cercando varie e plurime ipotesi, senza escludere ovviamente quella di Severus stesso, anche se non mi convince. Forse c'è qualcos'altro in gioco, qualcosa che non ha nulla a che fare con l'immortalità, oppure ciò che l'ha tenuto in vita dal morso di Nagini, dona un'immunità momentanea alle ferite, facendole rimarginare magicamente e mantenendo chi le riceve in vita. Ma non riesco a formulare nessuna ipotesi che mi paia coerente e logica. Forse mi serve qualche indizio in più.
Chiudo la recensione, lodando gli ultimissimi periodi del capitolo, da quando Severus dice "E' mia, è dentro di me", fino all'ultima parola. E' un momento così alto che non riesco nemmeno a trovare le parole per commentarle, se non dicendoti che ogni singola parola rende tangibile quello che accade a livello psicologico nel protagonista, facendo entrare in profondità in lui, e nel suo dolore, nella sua agonia (come la definisci alcune righe sopra le parole pronunciate da Severus).

Non posso che essere ripetitiva al massimo e ringraziarti nuovamente per questa recensione, ma più che una recensione equivale a una sfilza di complimenti che apprezzo molto, perchè chiaramente sinceri e così ben espressi.
Non ho nulla da aggiungere, considerando che la tua interpretazione/sensazione è a dir poco perfetta, seppur, in parte, soggettivamente tua e oggettiva in base agli elementi che ti ho fornito.
Ricambierò appena ritroverò un attimo di calma, in modo da potermi gustare ogni capitolo che le partecipanti di questa sfida hanno scritto e pubblicato.
 
Top
view post Posted on 3/7/2010, 13:32
Avatar

I ♥ Severus


Potion Master

Group:
Administrator
Posts:
55,394
Location:
Da un dolce sogno d'amore!

Status:


Winterreise di Alaide

Intrigante lo schema della storia che segue i 24 lieder (dunque avremo 24 capitoli!) di cui in questo capitolo hai sfruttato in modo assolutamente appropriato i 4 versi della premessa.
È una storia molto particolare, che si presenta di tutto interesse nel suo elevato valore culturale (ho già imparato un sacco di cose che non conoscevo, anche grazie alle note, godibilissime, che ho molto apprezzato) e di densa introspezione che in questo inizio ricorda moltissimo una storia originale, anche se è indubbio che il personaggio di Severus incarna in modo spettacolare la figura romantica e tormentata del Wanderer.
La presentazione del personaggio di Ygraine, perfettamente integrata nello svolgimento della storia, mi è piaciuta molto ed è stato facile entrare nei suoi pensieri, così come è stato ancor più facile e immediato entrare nei pensieri di Severus, così rassegnato alla sua condanna a vivere quale nuova pena da espiare per redimere le proprie colpe.
Quella pioggia incessante, che tutto bagna e che percorre tutto il capitolo
CITAZIONE
Ed era presente anche in quel momento in cui il vento scuoteva ogni cosa e tutto si bagnava di un’acqua che in una qualche leggenda avrebbe potuto avere un effetto purificatore, ma v’erano macchie che nemmeno l’acqua più pura poteva cancellare.

riempie di mestizia il cuore e rende molto bene il tono quasi depresso di Severus, costretto a vivere con dolorosi ricordi e laceranti rimorsi, l’oblio della morte negato da colpe che ancora esigono il pagamento del prezzo in quell’inverno dell’anima che non sembra lasciargli scampo alcuno.
CITAZIONE
Mentre le gocce di pioggia vorticavano scendendo dal cielo, imperturbabili, bagnando tutto senza distinzioni, l’uomo si rendeva pienamente conto che il suo passato l’avrebbe afferrato con sempre maggior forza ogni giorno che passava, perché, in quei giorni, che un altro avrebbe potuto definire di libertà, aveva un tempo pressoché illimitato per riflettere, per rivivere ogni momento.
Forse era per quello che la morte l’aveva rifuggito, rigettato.

All’interno della pur amara rassegnazione di Severus, ho apprezzato il suo pensiero di rifiuto per il suicidio, espresso con queste stupende motivazioni che non potrebbero essere più in canone con il suo personaggio
CITAZIONE
V’era chi lo faceva, questo era un dato di fatto, ma il suicidio era una strada che non aveva mai preso in considerazione. Nemmeno nei momenti più disperati aveva pensato di rivoltare un’arma o un veleno contro se stesso. Morire poteva forse poter dire trovare la pace, per quanto v’erano momenti in cui ne dubitava con tutto se stesso. Le sue colpe erano troppo gravose perché la morte potesse pacificarlo. Eppure la morte poteva veramente voler dire la fine di tutto. Del soffrire, del rimorso.
Di tutto.
Qualcuno avrebbe potuto vedere in questo un’ottima ragione per porre fine alla propria vita.
Eppure non aveva mai preso in considerazione la possibilità di suicidarsi.
Semplicemente era impensabile, si disse, mentre osservava con maggiore attenzione quella tela che lo rinviava a ricordi persi nel tempo, voler fuggire volutamente dalle proprie colpe. Perché, in fondo, quello poteva significare, per lui, il suicidio.
Ed era qualcosa che non poteva e voleva fare.
Qualcosa di inimmaginabile.

Così come ho apprezzato quell’impulso alla vita che, nonostante tutto, lo spinge ad andare avanti
CITAZIONE
Ed era in quell’inverno dell’anima che, perduto lo scopo che, fino al momento in cui aveva creduto di morire, lo aveva in un certo senso guidato, avrebbe dovuto trovare una strada, un cammino solitario, ma pur sempre un cammino, di cui però non riusciva ad intravedere la linea davanti a sé.
Eppure un strada alla fine avrebbe scelto.

Ed ero poi assolutamente certa che la donna del quadro (quella col giglio=lilium=Lily, vero?) avesse gli stesi occhi di Lily: solo quello sguardo avrebbe potuto incatenare a sé Severus così a lungo!

Bellissimo primo capitolo e attendo con curiosità la continuazione.


Edited by Ida59 - 18/7/2015, 22:25
 
Web  Top
view post Posted on 4/7/2010, 09:39
Avatar

Pozionista

Group:
Severus Fan
Posts:
3,086

Status:


Grazie mille, Ida, per il tuo bel commento a cui tenterò di rispondere in maniera logica (tornare dalla verzura e dalla frescura di Gif-sur-Yvette alla calura afosa padana è stato un duro colpo)

CITAZIONE (Ida59 @ 3/7/2010, 14:32)
Intrigante lo schema della storia che segue i 24 lieder (dunque avremo 24 capitoli!) di cui in questo capitolo hai sfruttato in modo assolutamente appropriato i 4 versi della premessa.

Spero di riuscire a sfruttare in futuro gli altri versi che userò in premessa (ho uno dei 24 Lieder che mi sta dando non pochi problemi).

CITAZIONE
È una storia molto particolare, che si presenta di tutto interesse nel suo elevato valore culturale (ho già imparato un sacco di cose che non conoscevo, anche grazie alle note, godibilissime, che ho molto apprezzato) e di densa introspezione che in questo inizio ricorda moltissimo una storia originale, anche se è indubbio che il personaggio di Severus incarna in modo spettacolare la figura romantica e tormentata del Wanderer.

Quindi non sono l'unica a vedere in Severus un Wanderer? In effetti è un'idea che ho da diverso tempo (da prima di sentire Winterreise dal vivo). E sono felicissima, quindi, che questo paragone regga - e spero possa reggere per il resto della storia.
In proposito alle note, ti prego di soffermarti e di ricordarti in particolar modo la trama del Lohengrin. La scelta di proprio quest'opera da far cantare a Ygraine non è casuale.

CITAZIONE
La presentazione del personaggio di Ygraine, perfettamente integrata nello svolgimento della storia, mi è piaciuta molto ed è stato facile entrare nei suoi pensieri, così come è stato ancor più facile e immediato entrare nei pensieri di Severus, così rassegnato alla sua condanna a vivere quale nuova pena da espiare per redimere le proprie colpe.

Felicissima che tu sia riuscita ad entrare nei pensieri dei personaggi. Ho sempre il terrore di risultare troppo fredda e macchinosa nel modo di esprimere i pensieri dei personaggi (che poi è quasi l'unica cosa che ho fatto in questo capitolo, che come dici tu è densamente introspettivo).

CITAZIONE
Quella pioggia incessante, che tutto bagna e che percorre tutto il capitolo riempie di mestizia il cuore e rende molto bene il tono quasi depresso di Severus, costretto a vivere con dolorosi ricordi e laceranti rimorsi, l’oblio della morte negato da colpe che ancora esigono il pagamento del prezzo in quell’inverno dell’anima che non sembra lasciargli scampo alcuno.

In tutti gli altri capitoli dovrebbe esserci un dato metereologico importante che investe il capitolo e che, a seconda delle occasioni, si intreccerà con i pensieri e l'anima di uno o più personaggi. E sono stracontenta di essere riuscita a rendere, in questo primo capitolo, il rapporto pioggia-Severus.

CITAZIONE
All’interno della pur amara rassegnazione di Severus, ho apprezzato il suo pensiero di rifiuto per il suicidio, espresso con queste stupende motivazioni che non potrebbero essere più in canone con il suo personaggio

Se non ci fosse troppo caldo, mi metterei a saltare per la stanza! Ti assicuro che per tutta la stesura e rilettura del capitolo, ho continuato a dibattermi, chiedendomi "ma qui Severus è IC?" e sentirmi dire che le motivazioni - su cui ho meditato a lungo, anche perché il tema del suicidio sarà presente all'interno della storia, non foss'altro per il fratello di Ygraine che è morto suicida - del rifiuto del suicido sono in canone, mi riempie di gioia.

CITAZIONE
Ed ero poi assolutamente certa che la donna del quadro (quella col giglio=lilium=Lily, vero?) avesse gli stesi occhi di Lily: solo quello sguardo avrebbe potuto incatenare a sé Severus così a lungo!

La donna del quadro è "immagine" di Lily, e il titolo del quadro - che svelerò nel prossimo capitolo (il quadro, come detto, se non ricordo male nelle note, esiste veramente) - confermerà ulteriormente questa tesi.

CITAZIONE
Bellissimo primo capitolo e attendo con curiosità la continuazione.

Il secondo capitolo è già stato quasi del tutto scritto. Dovrò soltanto decidermi a copiarlo a pc, senza ridurmi all'ultimo nanosecondo.
 
Top
view post Posted on 5/7/2010, 14:23
Avatar

Pozionista sofisticato

Group:
Administrator
Posts:
13,843
Location:
Dalla luna...

Status:


Scusate ma per il secondo capitolo (e quelli successivi) cosa facciamo? Chi ce l'ha lo posta o inseriamo tutte il secondo a fine mese?
 
Top
view post Posted on 5/7/2010, 14:48
Avatar

I ♥ Severus


Potion Master

Group:
Administrator
Posts:
55,394
Location:
Da un dolce sogno d'amore!

Status:


CITAZIONE (ellyson @ 5/7/2010, 15:23)
Scusate ma per il secondo capitolo (e quelli successivi) cosa facciamo? Chi ce l'ha lo posta o inseriamo tutte il secondo a fine mese?

Chi ha già pronto il 2° capitolo può tranquillamente inserirlo già da ora: il limite di fine mese e solo un limite massimo di scadenza.

Ricordate di mettere il link del 2° capitolo all'inizio del messaggio in cui avete inserito il primo capitolo, che trovate facilmente andando nel primo mex della discussione, dove ho fatto l'elenco di tutti i primi capitoli, con realtivo link.


Edited by Ida59 - 18/7/2015, 22:25
 
Web  Top
view post Posted on 5/7/2010, 14:51
Avatar

Pozionista sofisticato

Group:
Administrator
Posts:
13,843
Location:
Dalla luna...

Status:


CITAZIONE (Ida59 @ 5/7/2010, 15:48)
Chi ha già pronto il 2° capitolo può tranquillamente inserirlo già da ora: il limite di fine mese e solo un limite massimo di scadenza.

Ricordate di mettere il link del 2° capitolo all'inizio del messaggio in cui avete inserito il primo capitolo, che trovate facilmente andando nel primo mex della discussione, dove ho fatto l'elenco di tutti i primi capitoli, con realtivo link.

Perfetto, grazie.
Tecnicamente é già pronto ma aspetto ancora qualche giorno. ^_^ Voglio rileggerlo con calma e a mente lucida.
 
Top
view post Posted on 5/7/2010, 15:08
Avatar

I ♥ Severus


Potion Master

Group:
Administrator
Posts:
55,394
Location:
Da un dolce sogno d'amore!

Status:


CITAZIONE (Alaide @ 4/7/2010, 10:39)
In proposito alle note, ti prego di soffermarti e di ricordarti in particolar modo la trama del Lohengrin. La scelta di proprio quest'opera da far cantare a Ygraine non è casuale.

E' la prima, allora, l'opera alla cui rinuncia ti riferivi?
CITAZIONE
Felicissima che tu sia riuscita ad entrare nei pensieri dei personaggi. Ho sempre il terrore di risultare troppo fredda e macchinosa nel modo di esprimere i pensieri dei personaggi (che poi è quasi l'unica cosa che ho fatto in questo capitolo, che come dici tu è densamente introspettivo).

No, non ho trovato alcuna freddezza in Ygraine. Solo un gran vortice di pensieri...
CITAZIONE
In tutti gli altri capitoli dovrebbe esserci un dato metereologico importante che investe il capitolo e che, a seconda delle occasioni, si intreccerà con i pensieri e l'anima di uno o più personaggi. E sono stracontenta di essere riuscita a rendere, in questo primo capitolo, il rapporto pioggia-Severus.

Bello, mi piace! E' quello che ho fatto anche io in "Specchio dell'anima"


Edited by Ida59 - 18/7/2015, 22:26
 
Web  Top
view post Posted on 5/7/2010, 15:53
Avatar

I ♥ Severus


Potion Master

Group:
Administrator
Posts:
55,394
Location:
Da un dolce sogno d'amore!

Status:


"Imparerò ad amarti" di Ellyson

E’ finito troppo presto, il prologo, e poi anche il capitolo!
Sì, ricordo bene l’Imperio che ti feci ed ora voglio godermi per bene il risultato.
Mi è piaciuto molto il prologo (ovvio, c’è Severus!) che mi ha velocemente riportato nel finale di “Maschera a pezzi” (da cui era appunto nato l’Imperio) e sono stata subito sommersa dalle potenti e contrapposte sensazioni di Severus, quel suo desiderio di morire, eppure il suo timore di darsi la morte per ciò che, di peggio che in vita, avrebbe potuto provarvi.
Ci sono alcune frasi stupende
Ricordava la paura e il desiderio intrecciati tra di loro come se fossero le trame del tessuto della sua anima.
Invece era stato strappato da quel momento. Ancora una volta qualcuno, o forse lui stesso, l’aveva strappato dalle braccia del suo amore e l’aveva riportato in vita.
e poi quel riaffiorare del ricordo delle lacrime di Hermione, del suo profumo e delle sue parole…
Bellissima l’idea dello specchio spaccato a metà, che poi Severus ricopre con il lenzuolo: non so se userai ancora questo spunto, ma per me ha simboleggiato la sua intima divisione tra la sua vecchia vita (con il ricordo/rimorso dell’amore per Lily) e la nuova vita, apparentemente senza ragione d’essere…
Non c’erano più studenti. Non c’erano più Case. Lezioni o parole d’ordine. Non c’erano professori e studenti. Non c’erano più vacanze o compiti. Nessun voto. Nessun giudizio e nessuna festa di fine anno. Solo il silenzio regnava ormai ad Hogwarts. Un pesante silenzio.
E’ un’immagine veramente tremenda!
Passiamo infine a Hermione, che ha il vantaggio, rispetto a tutti i personaggi originali che verranno usati nelle storie degli altri sfidanti, d’essere un elemento già ben conosciuto, che non è quindi necessario introdurre.
Eppure, sei riuscita a stupirmi, con il pezzo con Hermione, bello e intenso, questa Hermione ormai completamente donna e adulta, così diversa dalla ragazza conosciuta, eppure anche così uguale!
E bella anche la pennellata finale sulla mia amata Minerva.
Che dire se non che aspetto con ansia il secondo capitolo nel quale spero già di pregustarmi il primo incontro/scontro tra Severus (l’unico che può aiutarli, come ben dice il quadro di Silente) e Hermione.

_________________________

E con questo ultimo commento io ho finito il mio "dovere" di commentare gli altrui capitoli e ora posso dedicarmi a scrivere il mio secondo capitolo.
Datevi da fare anche voi, sfidanti, perchè una delle cose stimolanti di questa sfida sono proprio i commenti incrociati ai vari capitoli.
Naturalmente, anche i lettori che passano qui per caso possono sempre lasciare i loro commenti...


Edited by Ida59 - 18/7/2015, 22:26
 
Web  Top
745 replies since 11/1/2010, 13:59   24450 views
  Share