Il Calderone di Severus

Sfida N. 9 FF: Se Severus non fosse mai morto

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view post Posted on 31/8/2010, 14:11
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Dalla luna...

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CITAZIONE (Ida59 @ 30/8/2010, 21:42)
Peggio di Crystal, dunque? :o:

Sì, perché qui si illude Severus.
Crystal, da quel che ricordo, non si mette una parrucca rossa e le lenti a contatto verdi.


CITAZIONE
Mi farai morir dal ridere :D :lol: :D … ora ti vedo mentre, a gattoni, lo insegui e lui fugge cercando di coprirsi con il lenzuolo e di sottrarre il suo culetto ai tuoi dentini!

Sììììì... come fa mio marito.... ooooopsss... forse questo non avrei dovuto dirlo...

CITAZIONE
In che senso? Perché ti piace molto o perché vorresti ucciderlo perché è così cretino d’amarla ancora dopo 20 anni quando lei non lo hai filato neanche di striscio?[/color]

Ti dirò: entrambe le cose. :P
Ma tra le due scelgo il perché mi piace molto!
 
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Helèna Velena
view post Posted on 31/8/2010, 15:31




Allora, inizio con

Alaide: Winterreise
Un piglio e un’ambientazione originale, sorprendente. Lieta di dire che Severus vi si adatta perfettamente, prendendo una sfumatura di personaggio raffinato, ricercato; (dentro al museo insomma ci stava proprio bene).
Ho trovato ben descritto e plausibile lo sviluppo del personaggio Ygraine, che sa introdurci in un mondo diverso e tangibile, del tutto nuovo rispetto alle ambientazioni di Hogwarts e del mondo della Rowling. Il dialogo con la nipotina così quotidiano e ben diretto ci porta ben dentro in casa loro, in quella famiglia divisa fra artisti e non, e fra studiosi e suicidi.
Particolare anche l’emergere dei caratteri dei protagonisti nel confronto delle loro riflessioni sui comportamenti e le aspirazioni dei personaggi dell’opera, per come si apre il capitolo 2; se posso dire però, il continuo richiamo a tematiche specialistiche come appunto l’Opera o la Letteratura o le Arti Visive, se pure interessanti e anche adeguatamente amalgamate e intriganti, appesantiscono un po’ la comprensione, andrebbero ridotte e semplificate per farle arrivare a noi lettori in una maniera un po’ più immediata… Ma è solo un’opinione personale, la mia, che in definitiva non vale niente ;)
Poi c’è Severus, che per il momento si limita a una vita ritirata, ben imbevuta di tormenti interiori… Sono curiosa di sapere se il danno alla gola che gli impedisce di parlare troppo inciderà sul suo futuro, tra le altre cose…
Nel frattempo si introducono le titubanze di Potter, a loro volta ben descritte e piuttosto plausibili nel suo confronto con Hermione.

CITAZIONE
Non sono nemmeno in grado di andare da Severus Piton e dirgli grazie. E chiedergli perdono.

Questa frase stringata la trovo ben congegnata, perché concentra in modo cristallino le tensioni del paragrafo, mentre la parte della replica di Hermione secondo me centra l’obiettivo perfettamente, illustra un pezzo di una nuova realtà dei protagonisti. In aggiunta mi sembra una meditazione sottile sui temi anche troppo abusati di tutto ciò che è passato attraverso il “Guardami”.

CITAZIONE
Non ho nemmeno lottato ed insistito perché il Ministero gli conferisse l’Ordine di Merlino. Avrei dovuto…

Bella questa! Ma che meschinetto…

E per finire…
Uhm, un quadro di una donna coi capelli rossi e gli occhi verdi, che si chiama Lilias e si strugge dall’oltretomba per il suo uomo? Ma che combinazione! Attirerà Severus come il miele conle mosche… Bella invenzione…

byez

Edited by Helèna Velena - 31/8/2010, 17:41
 
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Helèna Velena
view post Posted on 31/8/2010, 16:34




Proseguo con:
Ellyson: Imparerò ad amarti
Come scrivi tu e cioè benissimo, secondo me, fa in modo che i contenuti e le immagini mi arrivino al cervello in maniera immediata e diretta, praticamente per endovena :)
Focalizzi la scena attraverso i più minuti particolari, senza dare troppe spiegazioni, ma il contesto magicamente si disegna da solo. L’universo di riferimento è pieno e vivido, e questo è un dono stregonesco, giurerei!

CITAZIONE
Si sentiva un mostro. Una persona ignobile. Ron non meritava quel trattamento. I suoi sentimenti erano sinceri e lei non faceva altro che calpestarli senza ritegno; senza pensare alle conseguenze.

Eh, sì condivido, ma cosa ti ha mai fatto Ron di male?
Ma lo so, tu sei “quella di Hermione”, ho pur letto la tua Big Damn Table…
Troppo complessa per lui, condivido. Accanto a Severus tirerà fuori le sue migliori qualità (e anche in questo primo brano di apertura si preannuncia già alla sua altezza, cattivella e sarcastica com’è… sarà uno scontro tra titani).

Avvincente e intrigante il resto del racconto, sbranato fino alla fine del secondo capitolo. Nessuna virgola da cambiare. Bella l’idea di una guerra che continua, che aggiunge accordi cupi. Ben costruita l’illustrazione che ne hai fatto.
LUI è un monolite di menefreghismo, anche peggio del solito. Mi sembra ridotto un po’ come Gollum con l’Anello, chiuso nella contemplazione piuttosto maniacale di quella sciagurata fotografia…

Sentitissimi complimenti bavosi
byebye
 
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Helèna Velena
view post Posted on 31/8/2010, 17:40




E faccio in tempo a fare:

Ida - Occhi verdi

Il racconto ci precipita in un universo fluido di lacrime, vischioso di percezioni e imbevuto di senso, il quale ci metterà un po‘ ad affiorare a galla. Coinvolge insomma come un mare di immagini nelle quali, come Severus, dobbiamo nuotare e non naufragare.
Una scrittura lussureggiante e incalzante ricalca e ripete il contenuto con la forma.

Isabel si è data un po’ troppo da fare, negli anni recenti, per i miei gusti; col suo tallonare Severus così da vicino, mi sembra proprio una pericolosa maniaca, possessiva fino all’azione e all’intrigo.
CITAZIONE
L’avrebbe baciato.
Avrebbe preso ciò che aveva sempre desiderato, ciò che meritava, ciò che le spettava di diritto.
Un bacio.

Le spettava di diritto? E chi glielo aveva dato? Mah!
Questa Isabel mi sta un po’ sui maroni, mi sembra turpe come la Maga Circe, e altrettanto ingannatrice…

CITAZIONE
I passi erano lontani, al di là della porta: dai rumori che aveva udito fino a quel momento era sicuro che stesse preparando una pozione rimestando con meticolosa cura il calderone; l’effluvio del liquido gli solleticava le narici, ma la sua mente era troppo annebbiata per permettergli di individuare i singoli ingredienti dai vari odori che si sprigionavano dal paiolo.

Questo mi è piaciuto particolarmente, mi sembra proprio da lui questo sesto senso del maestro pozionista che anche nella semi-incoscienza dell’agonia riconosce gli odori e i gesti familiari. Il primo ritorno della coscienza lo definisce…
CITAZIONE
Lily! (…) Il mago non riusciva a credere ai suoi occhi, né alle proprie orecchie.

… mentre la sua “salvatrice” fa di tutto per confondergli le idee…

Ma che angoscia l’infanzia di Severus!
Quasi quasi sta meglio adesso, raggirato dall’inganno dell’illusione (che sia proprio lei, Lily) e preso nell’agonia della sua gola squarciata.

Bello, ben diretto, come un colpo tirato dritto come un fuso.
La curiosità è: come farà lei adesso a portare avanti il proprio inganno? Con quale faccia di bronzo?

 
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view post Posted on 1/9/2010, 09:41
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Promettendo che arriverò presto a mettermi in pari con le recensioni che mancano (sono di una lungaggine incredibile quando mi ci metto), rispondo a quelle che ho ricevuto.


Nemesis Snape

Credo che tu abbia ben colto la tristezza che sottosta a tutto il secondo capitolo e come questa passi dall'uno all'altro personaggio.

CITAZIONE
Eppure esce, per raggiungere la Tate Britain e vedere quel quadro che tanto le ricorda Lily. E lì c’è pure Ygraine! Si stanno per incontrare e… il capitolo finisce lì!

Sì, lo so, sono stata "cattiva" a finire il capitolo così, ma se continuavo non sarebbe veramente finito più :P .

E adesso, torno a scrivere il capitolo terzo che mi sta dando qualche grattacapo.

p.s.: approfitto per dire che se hai domande sull'opera di farmele pure, magari anche in Aula di musica.


Ellyson

CITAZIONE
Prima cosa: mi congratulo per l’inserimento delle poesie e delle musiche che accompagnano tutta la storia. Sono abbastanza ignorante in materia da conoscere pochissimo le melodie che descrivi così faccio un po’ di ricerca. Mi apro a questo mondo che ho sempre ritenuto troppo lontano dal mio essere e vediamo cosa salta fuori. Alla peggio avrò solo ascoltato della bella musica leggendo una bella storia.

Se dovessi avere delle domande musicali da pormi, fallo pure. E felice che i riferimenti musicali ti siano piaciuti, così come le poesie di Mueller (al momento sono troppo pigra per fare la dieresi sulla u) che spero siano godibili, anche senza la musica composta da Schubert per accompagnarle. Nei prossimi capitoli i riferimenti si faranno un po' meno pressanti - non scomparirà la musica, in fondo con il lavoro che fa Ygraine è un po' difficile che scompaia -, rimanendo però presenti sullo sfondo.

CITAZIONE
Mi piace la tua protagonista femminile.
E’ concreta, almeno io l’ho trovata concreta… reale in certi punti.
Mi è piaciuta la sua ricerca della perfezione nell’interpretare ogni personaggio, l’immedesimarsi nel personaggio dell’opera. Ed è un po’ quello che facciamo noi quando scriviamo storie. Ci immedesimiamo per fare in modo che ogni parola sia come se fossimo stati noi stessi a pronunciarla.
Sì, mi è piaciuto molto.

Felice che Ygraine ti piaccia! Ed in effetti descrivere il suo percorso sulla comprensione dei personaggi che deve interpretare è stato in sé facile, perché è qualcosa che, come giustamente dici tu, facciamo anche noi, quando ci mettiamo a scrivere.
Poi non so se tutti i cantanti d'opera compiono un percorso così perfezionista dal punto di vista interpretativo. Anzi credo di no, dal momento che se ne trovano anche di quelli che sono solo preoccupati di cantare le note giuste (ed ecco un commento da melomane, più che da musicologa). Ma esistono sicuramente cantanti che approfondiscono molto l'interpretazione del personaggio, poi sta al pubblico decidere se quest'interpretazione è riuscita o meno. E solitamente il grande interprete provoca discussioni piuttosto accese (se non accesissime) tra chi è a teatro. (ok, lo so, ho fatto una digressione, ma quando c'è la musica di mezzo, faccio fatica a rimanere fissa sul discorso che avevo cominciato).

CITAZIONE
Così come mi è piaciuta l’idea di Severus al museo. L’ho sempre immaginato passeggiare per un museo Babbano perdendosi tra donne dipinte e statue di eroi scolpite nel marmo.
E’ stato piacevole scoprirlo anche in questa veste.

Ammetto che Severus al museo è stato uno dei punti di partenza, quando ho iniziato ad immaginare la storia. E sono felice che ti sia piaciuta come idea... anzi che non sia l'unica ad essermelo immaginata a vagolare in un museo Babbano.

CITAZIONE
Splendida la scena del vento, che in qualche modo tocca tutti. Chi più chi meno.
Ora sono proprio curiosa di vedere come si intrecceranno le loro vie. Come si conosceranno.
Francesca nella Divina Commedia diceva: Galeotto fu quel libro.
Nel tuo caso dobbiamo dire: Galeotto fu quel quadro?

Felice che la scena del vento ti sia piaciuta!!
E rispondo alla tua ultima domanda, con un chissà. (so essere molto stringata quando voglio ;) )



Helèna Velena

CITAZIONE
Un piglio e un’ambientazione originale, sorprendente. Lieta di dire che Severus vi si adatta perfettamente, prendendo una sfumatura di personaggio raffinato, ricercato; (dentro al museo insomma ci stava proprio bene).

Contenta che l'ambientazione ti sia parsa originale e sorprendente e, ovviamente che Severus vi si adatti bene!

CITAZIONE
Ho trovato ben descritto e plausibile lo sviluppo del personaggio Ygraine, che sa introdurci in un mondo diverso e tangibile, del tutto nuovo rispetto alle ambientazioni di Hogwarts e del mondo della Rowling. Il dialogo con la nipotina così quotidiano e ben diretto ci porta ben dentro in casa loro, in quella famiglia divisa fra artisti e non, e fra studiosi e suicidi.

Contenta (lo so sono monotona :P ) che il personaggio di Ygraine riesca ad essere plausibile e che tu faccia riferimento al dialogo con la nipotina che è, effettivamente, importante ai fini della comprensione della famiglia e, quindi, della vita di Ygraine.

CITAZIONE
se posso dire però, il continuo richiamo a tematiche specialistiche come appunto l’Opera o la Letteratura o le Arti Visive, se pure interessanti e anche adeguatamente amalgamate e intriganti, appesantiscono un po’ la comprensione, andrebbero ridotte e semplificate per farle arrivare a noi lettori in una maniera un po’ più immediata… Ma è solo un’opinione personale, la mia, che in definitiva non vale niente

Invece la tua opinione vale moltissimo! Mi sono resa conto io stessa che avevo troppo riempito di riferimenti operistici, letterari e artistici i primi due capitoli, ma credo di essere stata presa dall'ansia di far capire come si svolge la vita interiore e professionale di Ygraine. E temo di essere stata presa dalla deformazione professionale (essere una musicologa a volte fa male :P ) e di voler dire troppo. Già dal capitolo terzo, che è in lavorazione, dovrei riuscire ad alleggerire la parte di riferimenti culturali vari.

CITAZIONE
Poi c’è Severus, che per il momento si limita a una vita ritirata, ben imbevuta di tormenti interiori… Sono curiosa di sapere se il danno alla gola che gli impedisce di parlare troppo inciderà sul suo futuro, tra le altre cose…

La risposta arriverà, presto o tardi. E con questa frase sibillina chiudo il discorso, altrimenti poi rischio di dire troppo.

CITAZIONE
Questa frase stringata la trovo ben congegnata, perché concentra in modo cristallino le tensioni del paragrafo, mentre la parte della replica di Hermione secondo me centra l’obiettivo perfettamente, illustra un pezzo di una nuova realtà dei protagonisti. In aggiunta mi sembra una meditazione sottile sui temi anche troppo abusati di tutto ciò che è passato attraverso il “Guardami”.

Ti ringrazio tantissimo di queste parole. Oltre a farti i complimenti per l'attenzione che hai dato alla lettura, dal momento che hai sottolineato proprio la frase da cui sono partita per costruire il dialogo tra Harry ed Hermione. E contenta che quella parte del paragrafo, che temevo fosse troppo banale, ti sia risultata una meditazione sottile - per citare le tue parole.

CITAZIONE
Uhm, un quadro di una donna coi capelli rossi e gli occhi verdi, che si chiama Lilias e si strugge dall’oltretomba per il suo uomo? Ma che combinazione! Attirerà Severus come il miele conle mosche… Bella invenzione…

Per questo quadro non smetterò mai di ringraziare Dante Gabriel Rossetti, che già era uno dei miei pittori preferiti! Avevo già in mente di inserire un quadro raffigurante una donna con le caratteristiche fisiche di Lily, poi, girovagando sul sito della Tate Britain per trarre ispirazione, mi è sbucata sotto gli occhi la Lilias di Rossetti, con accanto la spiegazione della leggenda riguardante la donna effigiata e mi si è aperto un mondo di possibilità!
 
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Swindle
view post Posted on 1/9/2010, 17:31




Eccomi, tornata!
Continuo anch'io con i Commenti, visto che sono piuttosto indietro.
Perdonatemi se non saranno commenti lunghi.

CAP. I:

Alaide - Winterreise
Dunque. Ho trovato questo inizio piuttosto complicato.
Più che altro per il fatto che, non intendendomi di Opera, ho trovato molto difficile stare dietro ai racconti sulle varie liriche e quindi alle successive riflessioni, nonostante le note che comunque sono state molto utili (e non solo per questo racconto... grazie!).
Tuttavia, merito del tuo stile di scrittura, non ho trovato pesanti quelle parti. Solo, appunto, difficili.
A parte questo particolare ho adorato, e dico davvero, il modo in cui hai fatto i cambi di scena.
Ho trovato che usare elementi in comune, come la pioggia, sia stata davvero una bella idea. Mi piacciono queste cose, sì sì. Molto poetico.
La storia della protagonista mi sembra molto interessante. Insomma, si vede che ha una personalità molto profonda e che ha molto da raccontare.
Ho trovato anche azzeccati i pensieri di Severus.
Ho notato che la storia si colloca a qualche anno dalla presunta morte di Piton, sono curiosa di sapere cosa abbia fatto nel frattempo.
Oh, e anche come sia sopravvissuto, visto che anche tu (come me) ancora non hai svelato la tua idea! :P
Sono anche curiosa di capire cosa ci faccia Severus alla mostra. Come primo contatto con la protagonista mi è sembrato davvero un ottimo ed interessante espediente.
E' certo che la posa della donna del quadro, i suoi occhi, riportano indietro nel tempo Severus...
Ora mi chiedo quale sarà il vero e proprio punto che metterà davanti Severus a Ygraine (bel nome, tra l'altro! XD), e se sarà lei a guarirlo... o se invece sarà il contrario. :P
Ah, e se questa è la prima volta che scrivi di Severus... non ho che da dirti: complimenti, e continua così!
p.s. la protagonista mi sta molto simpatica anche perché la sua nipotina ha il mio stesso nome... e più o meno all'epoca del racconto dovrei aver avuto la sua stessa età! XD



Ellyson - Imparerò ad amarti

Mi accingo alla lettura di questa storia con un pò di ansia.
Questo perché le Hermione/Severus non mi piacciono molto... li vedo troppo diversi. E in più, fin dal primo libro, la piccola bambina che è in me ha sempre tifato per Ron. :P Ti chiedo perdono.
E, proprio perché so quanto tu sia brava a scrivere, ho paura che alla fine me li farai piacere! XD
Ok, torniamo al capitolo.
Ci catapulti direttamente in una dimensione in cui Hermione è innamorata di Severus e Severus bè... devo ancora scoprirlo.
Dammi il tempo di digerire la cosa.
Ho trovato molto d'effetto il fatto che Severus, nel Prologo, copra lo specchio con un lenzuolo, per non dover vedere la sua immagine riflessa.
Non so perché, ma mi ha colpito.
Dopodiché ci ritroviamo tra Hermione e Ron (della serie "tra moglie e marito non mettere il dito...").
Il racconto mi scorre sotto gli occhi, e il rapporto tra i due ragazzi mi mette quasi a disagio, come se ci fosse qualcosa di profondamente sbagliato, l'exploit in quella frase di Hermione che sembra più una condanna:
CITAZIONE
- No, non basta.

Perversamente toccante (e non mi chiedere perché uso queste due parole, mi sembrano le uniche) il passaggio in cui Hermione prende una pozione per il suo sonno tranquillo.
Pozioni, il regno di Severus.
Per non avere più sogni nè ricordi, proprio come Severus quando copre lo specchio.
Perfettamente parallelo. Wow.
Molto divertente tutto il siparietto tra la McGranitt e Silente. Il vecchio mago anche da morto continua ad essere irritante, non vorrei essere nei panni della prof! E la frase conclusiva del capitolo è semplicemente perfetta:
CITAZIONE
- E' solo un quadro.

Complimenti.
Credo che tu stia già iniziando a farmi il lavaggio del cervello! XD



CAP. II:

Ellyson - Imparerò ad amarti
Il capitolo inizia con Hermione davanti ad una McGranitt che, pur sostenendo di non essere come Silente, mandando proprio la ragazza da Severus, si comporta esattamente come avrebbe fatto il vecchio preside... davvero irritante. E divertente.
Cioè, se fossi stata in Hermione, e avessi avuto il minimo sentore che la McGranitt sapesse... credo che avrei potuto strozzarla! XD
Me lo vedo Severus ad andare ad abitare a Godric's Hallow.
Insomma "lontano dagli occhi e lontano dal cuore"... e lui fa l'esatto contrario.
Masochista.
Sì, è proprio da lui.
Ho apprezzato perciò il rispuntare della foto strappata di Lily a Grimmauld Place.
Chissà cosa avrebbe pensato Hermione vedendo che sotto il lenzuolo c'era il quadro. Ma io sospetto che in fondo in fondo lei lo sapesse già, ed è per questo che non ci ha guardato sotto. Forse anche a lei, alla fine, non fa bene guardarsi allo specchio.
E poi... fantastico. Semplicemente fantastico il dialogo tra i due.
Tutto, dal primo all'ultimo rintocco.
Potrei quotartelo tutto.
Sono così... loro. Perfettamente IC, talmente tanto che mi chiedo se a casa tua non sia passata la Rowling! XD
Come ti è venuta in mente l'idea dei rintocchi.
L'immagine di Lily che, nella foto, non può più fare altro che sorridere è tristemente toccante. Colpisce, sì sì.
Ah, una frase però te la quoto:
CITAZIONE
- Non posso competere con il tuo fantasma. -

Perché con poche parole hai centrato in pieno il problema di ogni fanwriter che si accinge a scrivere di Severus.


Ida - Occhi verdi
E' tutto piuttosto strano.
Non so.
Una situazione di stasi che mi mette inquietudine.
Come se la storia, così come i personaggi, fossero sul chi-va-là. Come se anche un solo e piccolo avvenimento potesse turbare lo stallo che si è creato.
Sarà lei la prima a fare un passo falso? O lui a rendersi conto che non è possibile ciò che sta vivendo?
Isabel mi irrita abbastanza. Già solo il fatto che si fa passare per Lily, illudendo e ingannando terribilmente Severus, mi da' fastidio. Poi però si aggiunge il fatto che da una parte è tutta smancerie e lacrime (che illudono Severus ancora di più), dall'altra parte invece lo sgrida e quasi lo prende in giro!
Questo è troppo! XD
Ah, una menzione particolare per il passaggio delle lacrime. Bella l'idea che, perché gli occhi di Lily si riempissero di lacrime, Severus avrebbe anche potuto continuare a farsi tiranneggiare dai Malandrini. Mi ha molto colpito.
Comunque per il momento a ingannare Severus c'è riuscita eccome. Lei recita, e lui la difende ancora di più - bè, difende Lily...
Mi chiedo però se Piton ci abbia visto bene, quando nelle ultime frasi, sospetta che -la finta- Lily abbia paura che Piton possa scoprire gli ingredienti delle sue pozioni.
Ci mancherebbe solo che lo stesse drogando! O.O
Da una parte però lo capisco.
Insomma, come puoi entrare nella vita dell'uomo che ami sapendo che lui ha donato il suo cuore e votato la sua vita ad un'altra che per giunta è già morta? Come si può sconfiggere un simile amore?
Tralasciando il fatto che queste domande sono proprio lo scopo di questa sfida, è ovvio che qualunque donna (forse non tutte, ma...) preferirebbe ricevere l'amore di quell'uomo anche se non è veramente per lei. Nel mondo di Harry Potter la Pozione Polisucco è un buon metodo! =D
Mi chiedo però se, nei suoi panni, il gioco valga la candela.
Insomma, crede davvero che non arriverà il momento della verità? Severus prima o poi scoprirà che non è la vera Lily (almeno credo), l'incanto svanirà e lei finirà per essere solo odiata da lui.
E' vero che si dice che l'odio è simile all'amore, ma...
Mah.
Questa situazione di stallo si frantumerà.
E io aspetto.


Ale - Peccato Mortale
Dimmi Ale, ma ti piace proprio giocare con i titoli, eh? XD
Battute a parte.
Mmm. Abbiamo un'impennata sul rating. Devo ammettere che non me l'aspettavo.
Questa tizia mi affascina. Mi sento affascinata come lo è stato Severus (aiuto!). E' colpa tua e del tuo maledetto stile.
Non lo so.
Sono ancora basita e senza parole per commentare questa tua storia (è grave, dottore?).
Cioè.
Lei sa perfettamente chi è lui, ma lui (e noi) non sa assolutamente chi è lei.
Lui è annebbiato dall'alcool e lei entra in casa sua.
E già qui la cosa mi puzza.
E poi -oh- il vino le cade addosso!
CITAZIONE
O fu lei a prenderlo?

Ti rispondo io: sì, è stata lei! XD
E poi lei se ne esce con quella frase "Il diavolo ti cerca" e puff. Scomparsa!
E ma non si fa così, no no! Non lo sai ragazzina che è maleducazione andare via senza salutare?!
Cioè, mia sadica Aleonessa, fai arrivare una giovane dea a riempirlo di nuovo con un'amore che non pensava più di poter provare, ed un secondo dopo la fai andare via?
E per di più lasciandolo in un baratro ancora più profondo, gettandolo con una frase misteriosa e funerea?
E oltretutto non può nemmeno andare all'altro mondo dalla disperazione perchè - oh - è immortale!
Altro che sadismo...
Piango. T_T
CITAZIONE
Oh, il diavolo era venuto veramente, e la sua prima vittima era stato il suo cuore.

E il nostro, aggiungerei io.


Alaide - Winterreise
Anche leggere questo capitolo ha richiesto tutta la mia attenzione.
Anche questo di difficile lettura, ma non per questo meno bello.
Ci inoltriamo di nuovo nella vita di Ygraine (e ammetto che, nonostante tutto mi hai assorbito completamente nella lettura), una vita fatta di personaggi immaginari, di musica vissuta intensamente, di storie sussurrate, scoprendone qualche caratteristica e, non meno importante, qualche segreto in più.
Credo di non averne parlato prima, ma adoro il modo in cui descrivi la musica. Sembra viva, cosa di sicuro non facile.
E rinnovo i miei complimenti per i cambi di scena, repentini, dati da una sola frase, eppure così... melodici. Credo sia la parola giusta.
Mi piacciono anche molto i paesaggi che descrivi, e il tempo: sempre così intenso, burrascoso, come specchio delle vicissitudini interiori dei protagonisti.
Bello come parli di Severus: i suoi pensieri, il suo rimorso per tutto, per essere ancora vivo nonostante pensasse di essere prossimo alla morte.
Davvero splendidi i passaggi in cui descrivi queste cose, anche nel primo capitolo.
Mi ha stupito e piacevolmente sorpreso il cambio di visuale, puntato ora su Harry e Hermione.
Ho trovato molto IC entrambi i personaggi, così diversi: lui con la sua solita testardaggine nella sua infinita speranza e lei così calma e riflessiva; eppure così uguali nell'essere passionali Grifondoro.
Mi stupisce che il Mondo Magico sappia che Piton è vivo.
Questo mi incuriosisce ancora di più sul modo in cui è sopravvissuto alla sua morte certa. Insomma, c'è quel "si è svegliato" di Harry che dice tutto e niente!
Ho trovato infine perfetta, geniale, la spiegazione del perchè il Mondo Magico, che sta cercando di dimenticare la guerra, stia cercando anche di dimenticare Severus Piton.
Splendida la contrapposizione tra Harry, eroe semplice e confortante, e Piton, eroe complesso.
Davvero belle parole.
Il finale è molto ben fatto.
Severus torna davanti a quel quadro: ho apprezzato tantissimo il fatto che lui trovi molto più vera quella Lily del quadro che Lily non è, piuttosto che la Lily sorridente della foto presa a Grimmauld Place. Davvero geniale.
E ancora Ygraine, che pensa a quel quadro, descrivendoci un pò i personaggi che canta e vive, e che alla fine si ritrova ancora davanti a quel quadro.
Avverrà forse ora il primo vero contatto?


Kjioka - In qualunque luogo
Come il precedente, ho trovato questo capitolo molto intenso e... strano.
Nonché pieno di interrogativi.
Non so... devo ancora sbrogliare la matassa, ma più che un commento mi vengono fuori solo un sacco di domande.
La prima delle quale è: cos'è successo alla fine la notte in cui sembrava che Severus l'avesse uccisa?
Ma poi ce ne sono anche un mucchio di altre...
Ad esempio: perchè lui non è tornato da lei, visto che era vivo?
Oppure: perchè lui adesso, dopo molti anni, non va da lei dicendole che è vivo?
O ancora: chi diavolo è questo Russell? Davvero è suo figlio?
E anche: il "figlio" non sa neanche il vero nome di Piton... come ha dunque vissuto per tutti quegli anni? E la magia?
Domande a parte, Fay mi piace sempre di più come personaggio.
Si vede che lo ama davvero, e certo è dal fatto che lo ha cercato in tutti i modi possibili.
Ho trovato molto tenero il fatto che ogni anno, continui ad andare alla sua tomba, lo stesso giorno, nello stesso modo.
Se non è amore questo...
Un amore che, tra l'altro, mi sembra molto simile a quello di Severus per Lily.
Lily che per adesso ancora non è apparsa ma... sarà forse il motivo per cui Severus si tiene lontano da Fay?
Eppure si capisce che anche lui ci tiene molto a lei. Insomma, strega tutti gli anni una pietra, e la fa mettere dal figlio (personaggio che davvero, mi ha sconvolto) sulla sua -finta- lapide. Solo per poi stregarla in modo da vedere anche per poco la figura di lei.
Ma dico io, se vuoi vederla, non puoi andare direttamente da lei?! Fai prima! XD
Sì, è davvero sadico questo amarsi a distanza senza potersi toccare... Una soffre terribilmente da una parte e l'altro dall'altra. Dolore, dolore, dolore.
Spero davvero che tu li faccia incontrare presto e spezzi quest'agonia.
Un'ultima cosa: mi ha un pò spiazzato il fatto che tu abbia fatto passare così tanto tempo... insomma, ci hai messi davanti ad un Severus cinquantenne? O.o
Le mie domande aspettano impazienti il tuo prossimo capitolo! :P


Charlie - Bezoar

Arcadia mi piace sempre di più.
Cioè, quell'Avada Kedavra pronunciato così tranquillamente mi sconvolge u pò, però credo sia una Mangiamorte che in realtà nasconde molto della vera se stessa... O almeno questa è la mia impressione.
Il suo viaggetto indietro nel tempo sembra andare per il verso giusto, e la sfrontatezza con la quale affronta le cose mi ha fatto anche sorridere.
Strano pensiero quello di salvare Severus e poi lasciarlo lì, senza che lui scopra che è stata lei a salvarlo, senza volere la gloria o il suo ringraziamento.
Ma, come ammette lei stessa, è solo per la paura delle sue domande.
Se non altro sembra una ragazza schietta, oltre che decisa.
Peccato che il bezoar non funzioni.
Ora mi chiedo cosa succederà.
Come risolverai questa situazione spinosa, Arcadia?




Puff. Che faticaccia.
Finito tutto.
Mi manca solo da commentare il racconto di Helena, ma non ho ancora avuto il tempo di leggere nessuno dei due capitoli!
Ah, e poi devo mettere anche il mio di capitolo...
Oooops...
Sono la solita ritardataria, sorry! =P
 
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Helèna Velena
view post Posted on 3/9/2010, 13:15




Proseguiamo con
Ale - Peccato mortale

Stile da cronaca? Probabilmente sono io che non ho il concetto. A me questo modo che usi di raccontare mi sembra solo diretto e avvincente, adatto a introdurre e descrivere la suspance che impregna il racconto senza che risulti un senso di “troppo in sospeso” mentre non accade niente, come magari succede in alcuni racconti suspanciferi.
Il mistero della ferita che si rimargina, per esempio, ci tiene ancora in sospeso ma introduce al contempo una diversa tematica che si apre a qualcosa di nuovo.

CITAZIONE
Ma non un goccia di sangue era stato sparso, ma solo un distillato trasparente di dolore che nessuno aveva potuto vedere.

Bello!!

Mi è piaciuta molto la descrizione dell’incontro col ladro, l’ho trovata “un pezzo che ti tiene incollata lì”, come si dice per certi film. La goduria di questo confronto fra un essere in certo modo superiore e il volgare delinquentello babbano, dove la curiosità e l’incognita risiedevano in ciò che Severus avrebbe scelto di fare, sta nell’esitazione: prima un istinto di levarsi in fretta il problema, poi l’idea di mettere la situazione alla prova. Che scegliesse di soffrire come un cane quasi con noncuranza, come se facesse un esperimento, ancora l’ho trovato un bel colpo!

L’immortalità come ostacolo e dispetto… Anche questa gli doveva capitare…
Nel seguito la suspance diventa da brivido, la donna che sembra abitare in casa sua è piuttosto spiazzante… e altrettanto spiazzante è la reazione istintiva e abbandonata di Severus. Chi può dire cosa capiterà nel seguito?

CITAZIONE
troppe cose gli erano sfuggite e unicamente una gli era stata violentemente restituita: la sua vita.
Ma non la sentiva sua. Non voleva stringerla, amarla, riviverla.

Bello!!
 
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view post Posted on 3/9/2010, 14:17
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Pozionista sofisticato

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Dalla luna...

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Imparerò ad amarti - capitolo 3

ATTENZIONE: il capitolo presenta una scena VM. Il capitolo intero é già stato postato nella sezione apposita. QUI
Se, invece, non potete o non volete leggere quella determinata scena di seguito, come previsto dal regolamento, posto il capitolo "depurato" con, al posto della scena VM, un piccolo veloce riassunto.


Capitolo 3: Dolore



Ron strofinò forte la salvietta cercando di asciugarsi i capelli come meglio poteva. Il corpo ancora bagnato gocciolava sul pavimento del piccolo bagno del dormitorio.
Ricordava tutte le litigate mattutine che aveva fatto con i suoi compagni di stanza per il possesso del bagno. A volte gli era capitato di saltare la colazione perché Seamus l’aveva occupato per un tempo che lui aveva sempre definito oscenamente lungo.
Osservò vagamente il suo riflesso nello specchio appannato; si vedeva vecchio, iniziava a somigliare in modo preoccupante a suo padre. Ravvivò i capelli umidi con la mano e avvolse la spugna attorno ai fianchi. Aveva passato tutto il giorno con Bill e suo padre a sistemare le crepe più profonde ancora presenti nel castello dopo l’ultima battaglia.
C’erano posti che non avevano mai visitato e altri che Bill non aveva mai sentito nominare. Lui li aveva portati in ogni anfratto che conosceva, orgoglioso della sua conoscenza approfondita della scuola e di ogni passaggio segreto. Ma, nonostante i suoi sforzi, molte delle riparazioni richiedevano magia fuori dal suo livello, rendendo il suo compito, alla fine, ancora più noioso e ripetitivo. Senza contare che non aveva ancora imparato a destreggiare al meglio la bacchetta con la mano sinistra.
Avrebbe dovuto esercitarsi meglio, allenarsi ogni momento libero, ma sapeva che molte delle magie richieste per una guerra erano e sarebbero state per sempre al di fuori delle capacità.
Si sentiva stanco e sfiduciato. A volte solo un essere inutile.
Era la classica maledizione del sesto figlio maschio. Spesso si era sentito solo la ruota di scorta della famiglia, specialmente quando sua madre gli riciclava gli oggetti e gli abiti dei suoi fratelli.
Ora le cose non erano differenti. Era la ruota di scorta di Harry. Il giocattolo di Hermione. Un peso per l’Ordine. Incapace anche solo di riparare una crepa senza l’aiuto di qualche altro mago.
In più l’atmosfera a Hogwarts non era rassicurante.
Il peso della guerra iniziava ad essere troppo ed Harry non faceva progressi; se ne stava da solo, chiuso in un ermetico mutismo. Perfino Ginny faticava a parlargli.
La speranza del bambino sopravvissuto iniziava a svanire giorno dopo giorno.
Abbassò lo sguardo sulla mano mutilata: il prezzo che aveva pagato per aiutare i suoi amici. Quegli amici che lo usavano probabilmente senza rimorsi e di cui però non riusciva fare a meno.
La magia oscura che gli aveva mozzato le dita aveva anche impedito ad ogni pozione o incantesimo di farle ricrescere. George scherzava quando parlava della sua mano e del suo orecchio. Poi, quando credeva che nessuno lo vedesse, osservava malinconico la foto di Fred.
Senza lacrime.
Senza dire una sola parola.
La fissava e basta, con lo sguardo perso in mille ricordi lontani ma non abbastanza sbiaditi da non farlo soffrire.
Poi indossava di nuovo la sua maschera e tutto tornava come prima.
Ognuno di loro portava una maschera.
Osservò di nuovo la mano e si domandò quando la sua vita sarebbe tornata normale. Quando avrebbe iniziato ad abituarsi a quella situazione. Incapace anche di mangiare senza sembrare un bambino.
Sospirò e afferrò l’asciugamano per non farlo cadere a terra mentre usciva dal bagno.
Era solo in dormitorio.
Gli altri erano troppo occupati per pensare a Ronald Weasley senza tre dita. Chiuse la porta con un piede e sussultò quando intravide un’ombra seduta sulla sponda del letto. Osservò l’altra persona per qualche istante poi sposò lo sguardo altrove.
- Cosa ci fai qui?
- Volevo vederti.
- Perché?
- Mi sei mancato.
Si mosse velocemente verso il baule già aperto e vi rovistò alla ricerca della biancheria pulita. Lasciando cadere la frase nel silenzio della stanza.
- Hai tutte le ragioni per essere adirato con me. – continuò l’altra – Non ti ho trattato bene.
- Non sono il tuo giocattolo. – rispose dandole le spalle, dicendole quella frase che da troppo tempo si teneva dentro.
- Lo so.
Con rabbia buttò i vestiti sul pavimento e si voltò.
- Tu non sai proprio nulla, Hermione. – urlò – Questa è una cosa che non puoi sapere!
La strega si morse un labbro osservando la punta degli stivaletti scuri.
- E’ vero…- mormorò con un filo di voce – io non posso sapere quello che provi. Io volevo scusarmi…- continuò imbarazzata – solo scusarmi. – si alzò dirigendosi alla porta del dormitorio – Sono certa che troverai la donna in grado di apprezzarti come meriti.
La mano sana di Ron le afferrò un braccio. Le dita, rese callose dai lunghi allenamenti sul manico di scopa, scivolarono fino al polso, stringendoglielo. Ma la stretta non era dolorosa; Hermione vi sentì solo la disperazione di un cuore spezzato.
Proprio come il suo.
- Non mi interessa di nessun altra, Hermione. – le disse parlando lentamente come se cercasse le parole giuste – Io voglio te. Ho sempre e solo voluto te dalla prima volta che ti ho vista su quel treno. E’ così difficile da capire? E’ così difficile accettare i miei sentimenti?
Ecco le parole giuste. Le parole perfette. Quelle che ogni donna vorrebbe sentirsi dire.
Peccato che arrivassero dalla persona sbagliata.
La strega sorrise e si voltò verso il suo amico.
Perché nel suo cuore era solo questo: un caro amico.
E lei un mostro.
- Vorrei che fosse così semplice, Ron. Non sai quanto lo vorrei.
Con uno slancio il mago l’afferrò in vita, unendo le loro labbra con un lungo bacio appassionato.
Hermione rispose con foga, aggrappandosi alla schiena nuda di Ron come se fosse l’unico modo per sopravvivere.
Un bacio frenetico, appassionato.

Da qui parte la scena VM.
Hermione capisce quello che sta per accadere e vorrebbe fermarsi ma stare con Ron, in quel preciso momento, le fa dimenticare Severus e l'incontro- scrontro aveuto con lui poco prima.
Si lascia andare ben sapendo che dopo starà peggio.



***


Harry Potter fissava la linea tremolante dell’orizzonte dalla finestra di una delle aule.
Nascosto al resto del mondo. Come uno scarafaggio che si nasconde dalla luce.
Ginny era al suo fianco, silenziosa. Cupa. Preoccupata.
Nonostante i suoi sforzi di apparire tranquillo, lei si preoccupava ugualmente.
Cercava di mostrarsi forte. Di non far vedere il panico che lo colpiva ogni volta che ripensava a quello che era successo quella notte lontana.
Cercava di non lasciarsi sopraffare dal dolore dei morti che incombevano sulla sua anima, che lo trafiggevano come mille spilli roventi.
Fingeva di lottare. Di resistere.
Non era mai stato un bravo attore, lo sapeva. E lo vedeva chiaramente sui volti di tutte le persone che lo circondavano.
La verità era che voleva lasciarsi andare alla deriva. Lasciare che il suo corpo venisse trascinato nella spirale di morte che si era creata attorno a lui.
Voleva morire.
Sapeva che questo era l’unico modo che aveva per pareggiare i conti. Non verso Voldemort, ma verso tutte le persone che avevano incontrato la morte per aiutarlo.
Troppe persone che avevano perso la vita in suo nome. Accecati da una speranza; depositando la loro fiducia su un ragazzo da poco maggiorenne.
Li aveva visti tutti quella notte, quando era andato incontro alla sua fine.
Aveva lottato per i suoi genitori. Per Sirius. Per Silente. Per tutte le persone che lo circondavano. E per tutti i volti opalescenti che non aveva riconosciuto quella notte, poco prima che Lord Voldemort lo uccidesse.
Ginny gli strinse la mano come se sentisse in lui il desiderio di lasciarsi andare, di smettere di vivere.
Lei era uno dei pochi motivi che lo inchiodavano alla vita. Che gli impedivano di partire da solo per cercare Voldemort.
La ragazza gli si avvicinò di più, accostando le labbra al suo orecchio.
- Dove sei Harry? – gli domandò con un filo di voce – Perché sei distante anche da me?
Il ragazzo si voltò a fissarla, gli occhi verdi brillavano aiutati dalla luce del tramonto imminente.
- Mi dispiace. – le rispose – Sono stanco.
Ginny l’abbracciò forte, cercando di trasmettergli tutta la sua forza, il suo disperato bisogno di lui. Harry appoggiò la fronte alla sua spalla e ispirò il profumo fruttato dei suoi capelli.
- Ti amo, Harry. – gli disse dolcemente accarezzandogli i capelli ribelli come farebbe una madre con la propria creatura – Non scordarlo mai.
Il ragazzo scosse il capo tra le sue braccia e la strinse più forte.
Avrebbe voluto restare in quella stanza per sempre. Lontano da tutto, da tutti. Senza problemi, senza guerre e morti che gli toccavano la coscienza ogni giorno.
Avrebbe tanto voluto che tutto finisse in quell’istante.
Ginny lo strinse forte, ricacciando indietro le lacrime che premevano dietro le palpebre serrate. Vederlo soffrire in quel mondo era atroce. Avrebbe fatto qualsiasi cosa per poter condividere con lui il dolore che lo affliggeva, ma Harry non la lasciava entrare nel suo mondo. Non le permetteva di aiutarlo. Se ne stava solo con la sua disperazione.
Lo strinse ancora e sentì che l’abbraccio era ricambiato.
Sapeva che lui l’amava ma, a volte, i loro mondi non combaciavano e tutto sembrava privo di significato.
Si era posta delle domande senza mai trovare le risposte.
- Non scordarlo…- ripeté a bassa voce, cullandolo proprio come un neonato – non scordarlo mai.
Sentì qualcosa di bagnato toccarle la spalla, una goccia calda che scese lungo la scapola intrufolandosi poi sotto l’ascella.
Un’altra.
Un’altra ancora.
La schiena di lui ebbe un leggero singulto.
Harry stava piangendo.
Il suo cuore si strinse nel petto.
Piangeva in silenzio. Tra le sue braccia.
Ginny strinse di più le palpebre, ma le lacrime trovarono ugualmente una via d’uscita.


***


Severus camminava spedito per le stradine di Godric’s Hollow.
I pochi passanti che incrociava non lo ritenevano abbastanza interessante da poterlo anche solo fissare per un attimo. Continuavano con la loro vita senza accorgersi dello strano personaggio che, ogni pomeriggio, percorreva la via che conduceva al piccolo cimitero.
Ma quel giorno non svoltò per la solita strada.
Quel pomeriggio decise di fare un altro percorso.
Una crepa nella sua routine perfetta.
Proseguì per la stradina tortuosa. Il manto stradale era disconnesso in più punti rendendo ogni pozzanghera una possibile trappola ricoperta di ghiaccio. Era facile scivolare e rompersi qualche osso.
Per un attimo desiderò metterci un piede sopra e sfidare la sorte.
Una piccola scivolata. Un crak. Poi il nulla.
Non aveva mai creduto in nessun tipo di Dio. Per lui non c’erano cori d’angeli, luci in fondo al tunnel, aureole o templi ricolmi di ricchezze. Per lui c’era solo un infinito niente.
Pace e la completa assenza di dolore.
E lui non meritava niente di tutto ciò.
Alzò il bavero del mantello, riparando il volto dal vento freddo, tagliente come la lama di un pugnale.
Il suo pugnale argentato di Mangiamorte.
Proseguì, ignorando i pensieri nefasti che gli si accalcavano in testa.
Mano a mano che si avvicinava la sua meta prendeva forma dietro la recinzione arrugginita.
La casa dapprima sembrava normale; una semplice villetta a due piani. Solo l’intonacatura esteriore era rovinata dal tempo e dall’incuria.
Non appena gli incantesimi di protezione riconobbero l’aura magica l’atmosfera cambiò radicalmente.
L’intonaco della facciata cadeva a pezzi rivelando i mattoni sottostanti.
Alcune persiane, un tempo di un blu acceso, pendevano da un solo cardine mostrando le finestre sporche di terra e polvere. Occhi ciechi che fissavano i Babbani e i maghi con risentimento per quello che era successo all’interno delle sue mura.
Severus si avvicinò al cancello e osservò in silenzio.
Il prato era coperto da un fitto manto di neve fresca e candida. Alcune macerie erano state coperte solo in parte e facevano capolino quasi scherzose in quel mare di bianco accecante. In quel paesaggio desolato che trasmetteva solo il dolore portato dalla morte. L’edera aveva avvolto la casa, come se avesse voluto curare le sue ferite. O come se volesse proteggerla dal male del mondo.
Gli occhi scuri saettarono verso il primo piano. Lì dove il suo cuore era morto assieme alla donna che amava.
Non posso più fingere. Tu hai scelto la tua strada, io la mia.
Osservò i muri rimasti di quella che era stata, per pochissimo tempo, la cameretta di Harry Potter.
Non uccida lei… la prego, Padrone. Uccida il bambino ma non lei!
Socchiuse gli occhi cercando di migliorare la sua visuale. Riusciva a vedere stralci della tappezzeria sbiadita. Non era sicuro me gli sembrava che ritraesse boccini d’oro e scope volanti.
Tu mi preghi, Severus?
Il lettino era ancora lì. Era certo che se qualcuno l’avesse toccato si sarebbe trasformato in polvere sottile.
Tu mi disgusti.
Le mani, coperte da guanti neri di pelle, afferrarono le sbarre del cancello. Alcune schegge di ruggine entrarono nella stoffa ma non gli ferirono le mani.
Sai come e perché è morta.
Appoggiò la fronte ad una delle sbarre di ferro. Era fredda. Come il suo cuore, la sua anima; tutto il suo mondo.
Fa’ che non sia stato vano.
- Mi dispiace. – mormorò piano, l’alito si condensò davanti al volto, le parole si persero nel vento – Perdonami.
Strinse di più le sbarre. Sentì la ruggine sgretolarsi sotto le dita.
Perduta… morta…
Chiuse gli occhi soffocando un urlo.
Aiutami a proteggere il figlio di Lily.
- Non posso… - gemette – … solo…
Non posso vivere senza di te.
Sbarrò gli occhi, colpito da quel ricordo quasi improvviso. Le iridi nere erano lucide per via dalle lacrime che non avrebbe mai più versato.
Io voglio la tua luce.
Sollevò la fronte incontrando ancora il profilo della casa semidistrutta.
Severus…
- No… c’è solo lei… Lily. – e quel nome uscì dalle sue labbra come se fosse una condanna, un pesante fardello di cui non voleva liberarsi.
Abbassò lo sguardo. Il cartello era apparso non appena aveva sfiorato la grata. Le lettere d’oro brillavano nonostante non ci fosse molta luce.
Si tolse uno dei guanti con un movimento quasi frenetico. Sfiorò con due dita il nome dell’altra metà del suo cuore.
Solo un nome, una foto e ricordi dolorosi.
Tutto quello che gli rimaneva di lei.
 
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Helèna Velena
view post Posted on 3/9/2010, 14:32




E ora...

Kijoka - In qualunque luogo
Soppa, Wanda! (Modo di dire che esprime sorpresa e sottolinea come qualcosa sia esorbitante e inaspettato insieme… insomma il massimo della mia espressività! :woot: )
L’inizio l’ho trovato sconvolgente. Questo Severus “da monta” ma poi così padrone di sé stesso, e il tutto introdotto così bene, fa sì che ci si sente risucchiati nella scabrosa e paurosa situazione protestando… un attimo, beh, aspetta un attimo…
Ah, meno male… Severus sa quello che fa!
Oh, anche l’anello… Lui è sempre così ben equipaggiato! La renderà incosciente perché possa sopportare… Ma come? La uccide…?
In poche parole: un ribaltamento continuo, come tanti colpi di scena che si susseguono in un episodio solo, per un inizio folgorante.
Bellissimo, complimenti!!
CITAZIONE
Viveva un anno per portare la sua speranza e la sua verità su quell’inutile sepolcro, per deporre il suo amore su una tomba vuota …

Struggente immagine che condensa il seguito, che per fortuna si distende un po’ dandoci modo di riprenderci dal cardiopalma.
Severus sarà vivo o morto? In ogni caso, la sua figura rimane comunque bistrattata… nessuno si scomoda a prendersi il disturbo per riabilitarne anche solo la memoria. Il ritratto nei sotterranei, non degno a sufficienza di stare tra gli altri presidi rende l’idea più precisa, più amara.

La protagonista Fay che più volte sorride all’idea della morte se solo perché c’è di mezzo Severus mi sembra un po’ estrema, ma proprio per questo suo stile rassegnato e sepolcrale mi riesce anche simpatica!

Cambio di scena, di situazione. Uhm… occhi nerissimi. Sarà lui? Cosa? Papà?
Il vortice riprende a risucchiare.
Acc, anche la pietra magica. Davvero molto ben equipaggiato, questo Severus.
Bello il cambio di punto di vista della stessa scena, di Fay sotto al temporale e di cosa abbia fatto, vista dapprima in prima persona e poi nella pietra. Questo espediente divide e collega la scena e ci fa sapere che lui sa.

Particolare e pieno di invenzioni, lucido e intrigante, ben scritto e ben temporeggiato.
Forse il racconto che mi ha colpito di più… Così complesso e così semplicemente e immediatamente reso.
byebye

Edited by Helèna Velena - 3/9/2010, 17:35
 
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Helèna Velena
view post Posted on 3/9/2010, 15:36




Nemesis - Wild life

Oh, finalmente una combattente vigliacca! Che sollievo, in mezzo a tanti eroi. Questa prima immagine mi avvicina all’eroina.
CITAZIONE
Si fermò, socchiudendo gli occhi, e allargò appena le narici: c’era il profumo metallico del sangue.
Sì, per Arcadia quello era profumo e per nulla fastidioso da annusare.
Terribilmente attratta, seguì la scia, senza preoccuparsi più di tanto di dove si stesse dirigendo.

Sarà mica una vampira? Ma se vuole mettersi in salvo?
Siamo decisamente lontani dalla Mary-Sue, meno male…
E poi, che romanticismo: l’usta di sangue le farà trovare l’amore… suppongo!
Ma chi è costei?

Wild life è un bel titolo, che promette di sicuro qualcosa di strano, e fa pensare alle belve e alle foreste. Soprattutto associato a Severus, normalmente così controllato e “urbano“, spinge a chiedersi da subito quale sarà l’imprevisto, lo stravolgimento delle consuetudini.
CITAZIONE
La morte raggiungeva molto facilmente coloro che sfidavano Bella.

Bella frase, e così vera!
La gestione del flashback nella scrittura elegante e posata fa in modo che la lettura scorra liscia e sicura, piacevole.

CITAZIONE
Ritornò verso la Foresta Proibita, dove si sentiva sempre più al sicuro, rammentando quanto fosse a suo agio in un ambiente così selvaggio, privo della presenza umana.

Eheheh, visto? Belve e foreste. Ma allora che cos’è, lei, un Lupo Mannaro?
CITAZIONE
La donna, mentre controllava che Greyback non la vedesse, scese al primo piano, dirigendosi verso la scala a chiocciola.
Sperò vivamente che non gli accadesse nulla.

Saranno mica amanti?
CITAZIONE
“Un elemento debole” rifletté la Mangiamorte.
Puntò la bacchetta contro la persona che aveva davanti, logora dal dolore, e, con fare molto annoiato, disse: « Avada Kedavra. » come se fosse la cosa più semplice e naturale di questo mondo.

Oh, ma allora è cattivissima…

Bene, hai apparecchiato la tavola con ingredienti golosi.
Aspetto di veder bollire il minestrone… :)
byebye
 
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Helèna Velena
view post Posted on 3/9/2010, 16:29




Infine...

Swindle - Stardust

Riprendiamo le fila della morte di Severus attraverso le considerazioni (e gli incubi) del Potter. Il che mi sembra un punto di vista interessante, cioè l’entrare nella sua testa e vedere cosa pensa ADESSO di Severus.

CITAZIONE
« Quanto mi sbagliavo, Hermione, quanto avevo torto. Non avevo capito nulla, avevo frainteso tutto, e ho odiato una persona che ha fatto di tutto per me e per il mondo intero, ho odiato un vero e proprio eroe. »

Alleluja! Mi vien da dire… era ora che ci arrivasse…
Bello e approfondito e vivace il dialogo tra Hermione e Harry, con quest’ultimo che ci illustra deduzioni articolate evidenti soltanto a lui, fa un’indagine delle possibilità e che parla quasi ispirato, allucinato ma penetrante come uno Sherlock Holmes sull‘orlo di una crisi di nervi.
In fondo gli è stato più “vicino” di altri.
La gestualità descritta per sottolineare lo scambio tra i due personaggi aggiunge corpo e verità.
CITAZIONE
« Cos’hai da ridere? » chiese Hermione curiosa.
« Pensavo che se fosse vivo… mi ucciderebbe per le parole che dirò al suo funerale. »
I due si guardarono, prima di scoppiare a ridere, al ricordo del cipiglio del professore nelle sue giornate più nere.

Bello! Questo Harry quasi mi piace, e mi avvince, e comunque lo stai centrando proprio bene.
CITAZIONE
Il quadro… il quadro era il segreto!

Elementare, Potter…

Ben introdotta ed equilibrata, vivida nella prima descrizione dei personaggi anche la scena seguente, nella quale Severus sembra avere perso la memoria. O sarà l’ennesima prudente mistificazione?
C’è un sottofondo di riflessione sulle azioni/reazioni dei personaggi che li rende piuttosto tangibili.
Ma no ho trovato un secondo capitolo, per il momento mi fermo qua chiedendomi se sono cecata io o se non l’hai ancora inserito tu…
byebye
 
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view post Posted on 8/9/2010, 09:16
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I ♥ Severus


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Parte prima
Inganno d’amore – ovvero – Quando i sogni muoiono


Cap. 3 - Vivere i sogni (1)




Per alcuni giorni aveva quasi creduto di vivere in un limbo, in quel verde luogo d’attesa in cui la luce degli occhi della sua Lily l’aveva condotto mentre la sua sorte dopo la morte doveva ancora essere decisa.
Ma poi aveva capito che non poteva essere così: Lily non poteva essere viva e lui stesso doveva essere ormai definitivamente morto e nessun limbo d’attesa esisteva. Forse quella era solo la sublimazione degli ultimi istanti della sua vita, agonizzante e solo sul pavimento impolverato della Stamberga Strillante, il dolore alla gola che lo dilaniava, la sua soggettiva percezione che dilatava indefinitamente i confini del tempo intrappolandolo in quel sogno senza fine, che lui stesso non voleva terminasse mai e che, non fosse stato per lo straziante dolore alla gola, per lui avrebbe rappresentato il Paradiso grazie alla presenza di Lily. O, forse, sarebbe per sempre rimasto intrappolato in quel sogno, il suo personale Purgatorio, dolore e amore a tormentarlo e deliziarlo allo stesso tempo.
Sì, per qualche strano motivo, forse proprio il desiderio di vivere che all’ultimo istante l’immagine di Lily aveva riacceso in lui, che da troppi anni, invece, solo desiderava morire, doveva essere rimasto sospeso in quel sogno e l’unica cosa ragionevole che poteva fare era di abbandonarsi e viverlo con tutto se stesso, nel dolore e nella felicità, fino a quando fosse durato. Del resto, nella sua vita alla sofferenza era stato ben abituato, ma le mani di Lily, che gli regalavano il supremo piacere di delicate carezze, erano per lui un’esperienza del tutto nuova, sublime, un vero assaggio di Paradiso: per quei momenti celestiali era pronto anche ad affrontare la dannazione eterna dell’Inferno, intanto, anche di quella aveva avuto ampi e dolorosi assaggi quando era stato con l’Oscuro Signore, immerso nelle tenebre in cui aveva smarrito se stesso.
Sì, quello doveva essere un sogno, una splendida chimera che voleva vivere fino in fondo, fino a quando l’oblio della morte non avrebbe spento definitivamente la sua coscienza. Ma, fino allora, si sarebbe riempito gli occhi della stupenda visione della sua Lily lasciando che la propria pelle fremesse al tocco delicato delle sue mani.
Il mago sospirò, trattenendo il gemito di dolore che premeva insistente contro le sue labbra sottili per uscire: la mezzora densa di dolore che seguiva l’applicazione della pozione medicamentosa era puntualmente decorsa ed ora gli avrebbe di nuovo versato sulla ferita le gocce del potente sedativo che lo avrebbe addormentato rubandogli per ore il suo sogno. No, non voleva! Non gli interessava se doveva continuare a soffrire per sognare: quello che voleva era perdersi di nuovo nei chiari occhi di Lily ed annegare nel suo dolce sorriso. Solo quello, nient’altro.
Riaprì gli occhi e la vide, bella come sempre, l’abito verde chiaro che faceva risaltare la tonalità delle sue iridi, piccolo trucco che Lily aveva imparato a sfruttare fin da quando era una ragazzina.
- Lily! – sussurrò piano, - Lasciami restare sveglio, ti prego!
La maga strinse le labbra, quasi in un movimento d’inconscio disagio, e fece un cenno di diniego, incerto.
- Il dolore non è molto forte, oggi, - mentì Severus deglutendo impassibile la propria sofferenza, - lascia che possa guardarti e presto svanirà! - la implorò ancora.
Lily si fermò, l’ampolla già inclinata e pronta a lasciar scendere le gocce che gli avrebbero regalato la sospirata, sebbene rifiutata, pausa nella sofferenza.
- Severus…
Il mago rabbrividì sentendo sussurrare in quel modo il suo nome dalla donna che amava da tutta la vita e che gli sembrò sospirare, il dispiacere racchiuso nella verde luminosità degli occhi:
- Hai bisogno di riposare, lo sai, di riprendere le forze…
Sì, stava sospirando, il mago ne era certo: si doleva per la sofferenza aggiuntiva che era costretta a infliggergli per cercare di guarirlo.
- … e non puoi farlo se il dolore non ti da requie!
Severus sorrise, assurdamente felice: la sofferenza più tremenda si mutava in piacere se Lily era al suo fianco e per nulla al mondo si sarebbe perso l’amato gesto con il quale, proprio come faceva da ragazzina quando era insicura, vezzosamente attorcigliava la lunga ciocca di capelli rossi attorno all’indice.
- Il dolore non è più così forte: l’ultima formulazione della pozione è certamente migliore, - la rassicurò ancora, leggendo senza fatica, nel verde brillio dei suoi occhi, la consapevolezza della propria menzogna, - e ieri mi avevi promesso che mi avresti lasciato guardare mentre prepararvi la pozione cicatrizzante e avremmo cercato di risolvere insieme il problema.
Lily scosse il capo ma gli sorrise, comprensiva, proprio come si fa con un bimbo capriccioso.
Effettivamente, non era stato proprio quello l’accordo che le aveva strappato a fatica il giorno prima, ma ormai era evidente che il veleno di Nagini impediva la cicatrizzazione della ferita, meglio sarebbe stato dire lo squarcio che il serpente gli aveva inferto sul collo, che continuava così a sanguinare con eccessivo vigore costringendo Lily a rinunciare al suo meritato riposo, stancandosi sempre più, per distillare la Pozione Rimpolpasangue che gli impediva di deperire. Però, in quel modo si trovavano in un vicolo cieco e non avrebbero risolto nulla: doveva ad ogni costo riuscire ad aiutarla e l’unico modo era vedere esattamente come preparava la pozione e studiare con lei i necessari miglioramenti.
- Non puoi restare alzato a lungo…
- Resterò sdraiato sulla poltrona, immobile, lo prometto! – la interruppe il mago recitando con maliziosa aria ironica il ruolo del bravo bambino ubbidiente.
Lily rise e il cuore di Severus si riempì di gioia: era passato così tanto tempo dall’ultima volta che l’aveva sentita ridere che, quasi, non ricordava più quell’incantevole risata cristallina.
- Però dovrai lasciare che ti sostenga mentre cammini. – disse col tono di chi non accetta repliche mentre gli richiudeva la benda sul collo ed appoggiava l’ampolla con il sedativo sul comodino.
Il cuore del mago ebbe un nuovo balzo: l’avrebbe avuta al proprio fianco, quasi stretta tra le braccia! Sì, avrebbe finto di aver bisogno del suo aiuto e si sarebbe appoggiato a lei cingendole la vita con un braccio, sentendo il morbido tepore del suo corpo premere contro di sé.
Il respiro accelerò improvvisamente a quell’incauto pensiero ed il mago quasi arrossì davanti allo sguardo maliziosamente divertito che la maga gli lanciò. Come diavolo faceva a intuire così bene le sue sensazioni? O era lui, così ingenuo da farsi sempre scoprire?
Lasciò che scostasse il lenzuolo ed infilasse il braccio sotto la sua schiena mentre si sollevava un poco, quindi sporse le gambe fuori dal letto e le cinse la vita ponendole con delicatezza le mani sui fianchi; mentre si alzava in piedi, appoggiandosi a lei, si ritrovò con il viso a pochi centimetri dal ventre e poi dal suo seno, soffice e caldo, fino quasi a sfiorarle il volto, e le labbra, con le sue. Nelle verdi iridi di Lily vide improvvisamente riflesse le fiamme tumultuose che ardevano incontrollate nelle tenebre dei propri occhi; così rimase immobile, il respiro contratto, quasi spaventato ma anelando al sapore di quella bocca appena dischiusa e troppo vicina alla sua; con il braccio la strinse un poco di più a sé e fu sicuro di sentirla fremere quando le sussurrò piano sulla guancia:
- Grazie per l’aiuto…
Doveva lasciarla andare, non poteva continuare a stringerla in quello che sempre più sembrava un abbraccio, seppure goffo e timido; inoltre gli girava la testa, ma questa volta era sicurissimo che la causa non fosse l’essersi alzato, cosa che del resto aveva già fatto altre volte, da solo, per andare in bagno. No, era la vicinanza di Lily che gli faceva mancare il respiro e battere forte il cuore.
Ma anche il cuore di Lily batteva forte contro il suo, ne era certo.
Se voleva sognare, però, quello era proprio il momento adatto, e Severus aveva fermamente deciso di sognare.
Sorrise e chiuse gli occhi per assaporare a fondo l’aroma della sua pelle e in quell’istante si rese conto di non ricordare il profumo di Lily, ma la fragranza che aveva appena riempito le sue narici era semplicemente deliziosa.
Il braccio di Lily continuava ad avvolgere la sua schiena e non sembrava trovarsi per nulla a disagio nel suo abbraccio, ma il mago si rese conto che quel sogno stava causando tangibili effetti sul suo corpo, fin troppo reali ed evidenti e che potevano diventare molto imbarazzanti; desiderando solo di stringerla più forte a sé e rubarle un bacio, delicatamente si scostò da Lily, dalle sue labbra e dal suo profumo, si pose al suo fianco e, appoggiandosi appena, cominciò ad incamminarsi verso la stanza attigua chiedendosi se, forse, il lieve sospiro di Lily indicava che anche la maga avrebbe preferito continuare a sognare.
Si lasciò aiutare a stendersi sulla poltrona accanto al camino e rimase ad osservare con attenzione ogni suo gesto, curioso di conoscere come si muoveva attorno a un calderone.
Un brivido lo scosse quando la vide chinarsi con sicurezza ed afferrare il mestolo per inserirlo nel liquido in quel modo particolare che proprio lui le aveva insegnato, tanti anni prima, quando i sogni, ancora, erano reali e vivi.
Chiuse gli occhi e tremò: come poteva essere realmente Lily, viva davanti a lui?
La sua immaginazione poteva elaborare un sogno così complesso da sembrare tremendamente vero? La sua disperazione poteva veramente condurlo a tanto? I suoi rimorsi potevano torturarlo così a fondo, illudendolo che Lily fosse viva, anche mentre stava invece morendo dissanguato per il morso di Nagini? L’atroce dolore al collo, che quasi gli impediva di respirare e deglutire, poteva annebbiare fino a quel punto i suoi ricordi e la sua capacità di discernimento? O questa era solo la punizione che stava infliggendo a se stesso perché aveva osato vivere il suo sogno, l’aveva stretta fra le braccia ed aveva desiderato baciarla?
S’impose di riprendere il controllo di sé e di riaprire gli occhi: non poteva essere più confuso di così. Forse stava molto peggio di quel che pensava, o magari le pozioni che Lily gli somministrava per lenire il dolore contenevano degli allucinogeni: doveva scoprire al più presto gli ingredienti del sedativo ed anche delle altre pozioni che gli faceva ingerire mentre era in condizioni di semi-incoscienza. Se n’era accorto un mattino, quando aveva trovato sul comodino due fiale vuote che evidentemente Lily aveva dimenticato lì per la stanchezza dalla notte precedente. Non aveva neppure fatto in tempo a prenderle, con l’intenzione di annusarle con attenzione, che la maga era piombata a fianco del suo letto e, nella foga, ne aveva perfino fatta cadere a terra una, che era subito andata in mille pezzi, per poi pulire immediatamente con la magia ogni minima residua traccia del liquido.
Che strano, non si ricordava che avesse la bacchetta in mano, eppure l’incanto era stato eseguito alla perfezione e, soprattutto, con l’estrema naturalezza di chi è abituato a fare magie senza mai usare la bacchetta.
- Severus, Severus! Stai bene?
La voce di Lily era agitata; riaprì gli occhi di colpo e si rese conto di aver perso conoscenza per qualche istante: doveva averlo chiamato e non le aveva risposto, con il bel risultato di farla preoccupare, così ora, magari, lo avrebbe costretto a tornare a letto.
- Va tutto bene, Lily, stavo solo pensando - sospirò piano abbassando lo sguardo, - al passato.
Non era una vera e propria menzogna, ma neppure la verità. A dire il vero, per uno che non sapeva nemmeno più se era vivo o morto, se stava sognando oppure vivendo in una realtà, magari anche alternativa, in fondo la sua risposta poteva anche essere considerata sincera.
La reazione della maga, però, gli parve strana: ben lungi dall’essere sospettosa, come aveva invece temuto, gli parve piuttosto di intravvedere un’aria soddisfatta sul volto un po’ teso dalla stanchezza, subito sostituita da qualcosa che poteva sembrare stizza, mentre negli occhi per un istante credette d’intravvedere un moto d’odio, immediatamente dominato sul nascere, tanto che quasi non fu neppure sicuro d’averlo realmente visto.
Infine la maga si chinò sulla poltrona e gli porse una pergamena:
- La ricetta base per la più potente pozione cicatrizzante che esista, - disse indicando col dito, - e le modifiche necessarie in presenza di veleno, - aggiunse mostrando una lista piena di correzioni scarabocchiate a lato, - ma evidentemente quello di Nagini deve essere molto particolare e non sono ancora riuscita a trovare la giusta formulazione, - concluse con un sospiro di sconforto, - così ti ho fatto solo soffrire inutilmente con tutti i miei vani esperimenti!
Gli occhi della maga erano pieni di tristezza mentre gli carezzava delicatamente la guancia, scostando una lunga ciocca di capelli corvini e scendendo lieve verso il collo, ben attenta a non sfiorarlo nemmeno. Delle lacrime brillavano nelle chiare iridi verdi, illuminandole, e Severus si rese conto una volta di più di quanto le costava vederlo soffrire e sapere di essere in parte la causa di quello straziante dolore cui non riusciva a mettere fine, nonostante tutti gli sforzi e le notti passate china sul calderone e su antiche pergamene.
Le dita che lo sfioravano con tenera leggerezza gli diedero un inatteso brivido di piacere che non riuscì a reprimere in tempo: la maga se ne accorse e ritrasse subito la mano. Doveva aver pensato di avergli fatto male perché una lacrima tremolò sulle ciglia prima di scendere a rigarle una guancia.
- No, non piangere, Lily, ti prego! – la implorò.
Non era riuscito a trattenere le parole, ma neppure il gesto, ed era la sua mano, ora, che con dita tremanti le sfiorava piano il viso raccogliendo quella preziosa lacrima: la sua Lily stava di nuovo piangendo per lui!
Quelle poche parole, esclamate con voce roca, gli straziarono la gola rinnovando il fuoco del suo tormento. Lily aveva ragione: aveva un tremendo bisogno di quel sedativo, ma non era disposto ad ammetterlo perché avrebbe perso l’opportunità di stare con lei e di riempirsi gli occhi della sua incantevole visione.
Di nuovo, però, la maga reagì in modo inatteso sottraendosi di scatto alla sua delicata carezza e scacciando quasi con rabbia le lacrime con la nocca della mano in un gesto di stizza che somigliava a quello tipico di Lily, ma, Severus ne era certo nel modo più assoluto, non era però il suo. Il mago rimase così nel dubbio se Lily aveva rifiutato la sua carezza o se, invece, ce l’aveva con le sue stesse lacrime.
- Hai provato tutti gli antidoti ai veleni dei rettili? – chiese a bassa voce, cercando di ridurre al minimo il movimento della gola.
- Sì.
- Anche combinati fra loro?
- Sono quasi due settimane che provo ogni possibile, maledetta combinazione! – rispose delusa la maga.
- Tenendo conto di sinergie e controindicazioni legate ai singoli antidoti o alla loro sovrapposizione?
- Sì, ovviamente sì!
Lily era sempre stata una “allieva” particolarmente dotata nelle lezioni private di pozioni che aveva inventato appositamente per lei ed ora stava dimostrando di non aver dimenticato nulla, nemmeno dopo tutti quegli anni!
- L’Oscuro Signore deve aver praticato qualche sortilegio su Nagini, temo, modificando il suo veleno. – dedusse Severus, la gola in fiamme.
- Sì, è la stessa conclusione cui alla fine sono giunta anch’io, - rispose mostrandogli un’altra pergamena, anch’essa piena di correzioni, - questo è l’elenco di tutto ciò che Voldemort potrebbe aver usato.
Il mago scorse velocemente la lista che conteneva per la maggior parte incantesimi oscuri: come poteva conoscerli, Lily? Soprattutto quelli più particolari, antichi e ignoti ai più e che solo i Mangiamorte della cerchia più ristretta, forse, conoscevano?
La fissò stupito e gli parve di intravvedere un lampo d’orgoglio nella verde luce dei suoi occhi, come se la maga avesse compreso il suo pensiero e fosse molto soddisfatta del difficile risultato raggiunto, così rimase a fissarla, incredulo, mentre la sua mente velocemente vagava tornando sui precedenti argomenti, alla disperata ricerca di una risposta valida.
Se era riuscito a ragionare in modo rapido e corretto riguardo alla pozione, nonostante il lancinante spasmo alla gola, arrivando subito ad intuire l’utilizzo delle Arti Oscure, forse le sue capacità di comprensione della realtà non erano poi così annebbiate dal dolore come aveva creduto poco prima di perdere conoscenza per quei pochi istanti. Ma se le cose stavano così, allora, chi era la maga di fronte a lui?
Era Lily, doveva essere Lily, disperatamente voleva che fosse la sua Lily!
Ma Lily non si sarebbe mai mostrata orgogliosa di conoscere arcani sortilegi oscuri!
- Ho sbagliato qualcosa?
La voce titubante della maga interruppe i suoi pensieri che stavano tornando a farsi confusi.
- No, hai fatto un ottimo lavoro… solo mi chiedo come tu sia venuta a conoscenza di quegli incantesimi: si tratta di Arti Oscure e tu le hai sempre rifuggite. – chiese, dando respiro ai suoi sospetti.
- Se vuoi combattere contro qualcosa, prima devi imparare a conoscerla a fondo per sapere come distruggerla.
C’era l’energia e la determinazione della sua Lily, in quelle parole, della coraggiosa paladina disposta a combattere fino alla morte per la causa giusta in cui credeva.
Ed era morta.
Erano state le sue parole che l’avevano uccisa, quando aveva riferito la profezia tradendo l’esistenza di suo figlio, l’unico che poteva sconfiggere l’Oscuro Signore.
Severus sospirò: il suo sogno sembrava veramente in grado di resistere ad ogni sospetto.
- Me l’ha insegnato una persona cui volevo molto bene, – spiegò mentre gli occhi si riempivano di lacrime, - e cui devo tutto ciò che sono, comprese le mie scelte.
No, il mago non voleva sapere chi fosse quella persona, ma, che James avesse sempre odiato e combattuto contro le Arti Oscure, era un dato di fatto che non poteva fingere di ignorare.
- Occorre capire che cosa può aver usato e cercare il contro incantesimo. – continuò la maga con rinnovato entusiasmo, - così finalmente riuscirò a far cicatrizzare quel maledetto squarcio sul tuo collo e potrai guarire! – concluse con un sorriso pieno di speranza.
Un tipico sorriso “alla Lily”, pensò Severus, che la maga sapeva sfoderare anche nei momenti più difficili. – Anche se ti rimarrà la cicatrice… temo.
- Neppure con quintali di dittamo potrebbe scomparire! – rispose sorridendo alla sua meravigliosa Lily. – Ma è il minore dei miei problemi, in questo momento…
La maga annuì e gli porse di nuovo la pergamena.
- Ora sono molto stanco e il dolore è troppo forte per continuare, - rispose ammettendo la sua sconfitta per fuggire dal vicolo cieco in cui l’aveva portato il pensiero del suo rivale, - ma domattina esaminerò l’elenco e penserò ai contro incantesimi più utili.
- Oh Severus, scusami, non mi sono accorta che fosse così tardi… e tu stai ancora tanto male, povero amore mio!
Il cuore del mago smise di battere per un istante, poi impazzì del tutto e gli sembrò impossibile che Lily non si accorgesse dei tonfi che provenivano dal suo torace, ma la maga gli stava sorridendo, apparentemente ignara della reazione che si era scatenata in lui, e si era chinata per aiutarlo ad alzarsi ed accompagnarlo al letto. Questa volta Severus fece molta attenzione a non avvicinarsi troppo al suo corpo, così intensamente desiderato: la parola “amore” aveva provocato una forte reazione del suo cuore, ma non solo di quello, e non era proprio il caso di trovarsi di nuovo a pochi centimetri dalla sensuale tentazione delle labbra di Lily e di inebriarsi ancora del suo profumo…

*


I loro sforzi congiunti, con Lily china sul calderone a provare sempre nuove formulazioni sotto la guida del mago che, a sua volta, studiava senza sosta sugli antichi tomi che lei, chissà come, si era procurata, portarono presto a buoni risultati e la profonda lacerazione sul collo di Severus cominciò a rimarginarsi permettendogli di iniziare a ristabilirsi e recuperare velocemente le energie fisiche e magiche.
Un mattino si svegliò molto presto, la mente stranamente lucida.
No, non era poi così strano, considerato che aveva solo finto di bere il secondo filtro che la maga gli aveva dato. Questa volta ne aveva travasato il contenuto in una piccola ampolla nascosta dietro il comodino, per analizzarlo il giorno dopo, invece di rovesciarlo fuori dal vicino davanzale della finestra. Era da alcuni giorni che aveva il dubbio che quelle pozioni non servissero solo a farlo dormire, togliergli il dolore e dargli energia, ma contenessero qualcosa che gli annebbiava la mente mantenendola in un continuo stato di sottile intorpidimento, così riducendo la sua lucidità e capacità di ragionare e ricordare. Dall’odore aveva già fondati sospetti, ma doveva verificarli. Intanto, ogni volta che gli riusciva, evitava di berli.
Di nuovo cercò di ragionare, di capire quale strano sogno stava vivendo. Di nuovo cercò strenuamente di ricordare cosa fosse accaduto dopo aver consegnato i suoi ricordi al figlio di Lily ed averlo implorato di guardarlo negli occhi.
Voleva che il ragazzo infine lo vedesse per chi realmente era, solo un uomo che aveva immensamente amato, ma troppo sbagliato, nella sua vita, per avere il diritto di essere felice. Era solo quello il motivo per cui gli aveva dato tutti quei ricordi, anche quelli inutili, che non servivano per sconfiggere l’Oscuro Signore. Voleva che il ragazzo sapesse che non lo aveva mai odiato, anche se aveva in tutti i modi cercato di farglielo credere: ma come avrebbe mai potuto odiare il figlio della donna che aveva amato per tutta la vita? Come poteva odiare quel figlio che tanto avrebbe voluto fosse stato il suo?
Si accorse d’avere gli occhi pieni di lacrime trattenute.
Però non era solo quello il motivo per cui aveva chiesto a Harry di guardarlo quando si era accorto che la morte era ormai vicina.
No, voleva rivedere un’ultima volta quei tanto amati occhi verdi, ma scevri dall’odio che lui stesso aveva instillato nel ragazzo. Sapeva bene perché l’aveva fatto ed era stato assolutamente necessario: se Harry gli avesse sorriso, proprio con quegli occhi, sarebbe impazzito di dolore. No, non poteva permettere che gli occhi di Lily gli sorridessero, non dopo quello che le aveva fatto, quindi non aveva avuto altra scelta che quella di farsi odiare da suo figlio. Ed era stato facile, fin troppo: gli bastava guardarlo in volto e rivedere i detestati lineamenti di James per trasformarsi nell’essere più disgustoso e sgradevole del mondo e raggiungere così lo scopo di calamitare l’odio verso di sé.
Aveva fatto soffrire il ragazzo solo per non ardere di dolore davanti al figlio di Lily: non poteva permetterselo, perché sapeva bene che sarebbe miseramente crollato. Ma guardarlo ogni giorno, per tanti anni, e vedere l’odio crescere a dismisura in quegli occhi tanto amati era stata una punizione veramente atroce.
Le lacrime gli rigarono silenziose il volto: ecco un’altra delle sue tante colpe, e per nessuna aveva potuto chiedere perdono. Perché Lily era morta, perche non ne aveva mai avuto il coraggio, perché quel perdono sapeva di non meritarlo.
Aveva nascosto la pozione in attesa di analizzarla: non l’aveva bevuta perché voleva essere lucido e ricordare, ma ora che ricordava voleva solo l’oblio di quel sogno in cui Lily era tornata a sorridergli e non vi era più odio nei suoi occhi verdi.
Allungò la mano e prese l’ampolla, quindi trangugiò in un sol sorso tutto il liquido.

*


Si era svegliato di colpo, dopo il solito sogno, con quella strana litania in testa, ma ora le parole gli sfuggivano e non riusciva più a trattenerle, volavano via, offuscate dalla luce degli occhi di Lily.
Era da quando aveva smesso di bere gli intrugli che Lily gli somministrava che erano cominciati quei sogni; non era mai riuscito ad analizzare gli ingredienti di quei filtri perché Lily non lo lasciava mai da solo nella stanza attigua, il suo “studio”, come lo chiamava lei, l’unico posto dove c’era il necessario per eseguire l’analisi. Era convinto che ci fosse un ben preciso nesso tra il contenuto di quelle pozioni e la sua incapacità di ricordare cosa era accaduto dopo aver consegnato i ricordi a Harry ed aver immerso lo sguardo nei suoi occhi: l’emersione di quegli strani sogni era la dimostrazione che il suo organismo si stava progressivamente disintossicando.
Cercò di concentrarsi sul sogno. Sì, tutto era cominciato quando aveva immerso lo sguardo in quello di Harry, mentre le forze lo abbandonavano del tutto. Gli era sembrato di chiudere gli occhi e, finalmente, di morire, ma la luce verde delle iridi di Lily non glielo aveva permesso e lo aveva obbligato a riaprire gli occhi impedendogli di lasciare quell’esistenza che lo faceva solo soffrire.
Sbatté ripetutamente le palpebre: sì, ora ne era certo, erano gli occhi di Lily che si erano incatenati ai suoi, era sua la voce che ripeteva ossessiva quelle frasi, un incantesimo, forse. Ma quali frasi? Erano rimasti solo piccoli spezzoni impigliati nelle dita dei ricordi, parole sparse, difficili da interpretare: ut mortem… eligere… fatum fato… catenis vinctura… anteactus… volunt…
Un arcano incantesimo del tutto sconosciuto, una lunga formula completamente in latino: magia oscura, forse?
Rammentava bene la musicale cantilena della formula, composta da più frasi, ma perché non riusciva a ricordare altro?
Erano parole di destino e di morte, forse scelte di un passato che incatena la volontà del presente; stava cercando di indovinare un senso impossibile in quelle frasi smozzicate provando a adattarle alla propria situazione, ma senza cavare un ragno dal buco.



(nota 1) Questo capitolo è dedicato alla mia dolce Monica e il suo titolo è stato pensato proprio per lei, così come molti dei brani inseriti e relativi ai sogni.


Edited by Ida59 - 18/7/2015, 22:36
 
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Starliam
view post Posted on 9/9/2010, 12:09




Posso iscrivermi in ritardo? ho già pronti i primi capitoli, intanto posto il primo. :D

Titolo: Nuova lotta
Beta-reader: Ale85LeoSign
Autore/data: Starliam (agosto 2010 - )
Tipologia: Long fic
Rating: per tutti
Genere: Avventura, azione.
Personaggi: Severus, Harry, Ron, Hermione, Personaggi originali.
Pairing: Severus/personaggio originale
Epoca: post settimo libro
Avvertimenti: nessuno
Riassunto: Sono passati due mesi dalla sconfitta di Voldemort, e tutti cercano di tornare alla normalità. Ma una nuova lotta si avvicina, contro un nemico oscuro, sconosciuto e temibile. Inaspettatamente, Harry e i suoi amici potranno contare su una persona che credevano appartenente al passato...
Disclaimer: I personaggi ed i luoghi presenti in questa storia non appartengono a me bensì, prevalentemente, a J.K. Rowling e a chi ne detiene i diritti. La trama di questa storia é invece di mia proprietà ed occorre il mio esplicito e preventivo consenso per pubblicare/tradurre altrove questa storia o una citazione da essa.
Questa storia non è stata scritta a scopo di lucro, ma per puro divertimento, nessuna violazione del copyright è pertanto intesa.

INDICE:
Capitolo 1.
Capitolo 2
Capitolo3.
Capitolo 4.
Capitolo 5.
Capitolo 6
Capitolo 7
Capitolo 8


CAPITOLO 1.
Sogni

Harry era stanco, quando a tarda notte si stese sul letto nel suo piccolo appartamento. Stava lavorando molto: il tirocinio che lo impegnava da quasi un mese al Ministero della Magia era molto stressante. Il suo minuscolo appartamento era ancora ingombro di scatoloni, pieni di oggetti che ancora non aveva deciso come sistemare.
Aveva preso in affitto un piccolo bilocale nel quartiere di Camden: dopo la sconfitta di Voldemort, trovatosi nella nuovissima possibilità di poter decidere della sua vita, non se l’era sentita di tornare dai suoi zii. Così, aveva optato per quella soluzione economica che gi dava l’indipendenza di cui sentiva il bisogno.
Si stese sul letto completamente vestito, con l’idea di alzarsi dopo pochi minuti per prepararsi qualcosa da mangiare. Invece, si addormentò.

Stava correndo per le scale dirette ai sotterranei, era in ritardo per la lezione e il professor Piton si sarebbe infuriato. Teneva su la veste con una mano, e intanto continuava a correre, sempre più veloce, lungo la scala che sembrava non finire mai. Non se la ricordava così lunga: quando finalmente arrivò in fondo, con il fiatone, sapeva di essere in ritardo.
“Sei in ritardo, Potter”. Il professor Piton lo aspettava sulla soglia,a braccia conserte e con la consueta espressione severa sul volto pallido.
“Mi spiace…”
Piton continuò a parlare, come se non lo avesse sentito. “E sei anche in pericolo. Come al solito”. Harry si guardò intorno, confuso: adesso si trovava non più nel corridoio, ma nell’aula di Pozioni, e Piton era in piedi vicino alla cattedra. In un angolo, in un calderone ribolliva un miscuglio che Harry non riusciva a capire cosa fosse, ma che diffondeva nell’ambiente un odore orribile. Odore di sangue, e di carne in putrefazione.
“Poteri oscuri si stanno riunendo, Potter…”
Ma Harry non riusciva ad ascoltare. Non riusciva a staccare gli occhi dalla pozione oscena che stava ribollendo nel calderone, che sembrava gonfiarsi sempre di più, diffondendo nell’aria l’odore mefitico.
“Non abbiamo molto tempo, Potter, fra poco dovrò interrompere il contatto”.
Improvvisamente, Harry si rese conto che la classe era vuota, a parte lui.
“Professore, dove sono tutti gli altri?”
“Quali altri? Solo tu devi essere qui, Potter. Posso parlare solo con una persona. E’ troppo difficile quello che faccio, e solo pochi abili maghi ci riescono. Di certo tu non potresti, visto com’è stato facile entrare nella tua testa… come sempre, del resto”.
Harry stava per ribattere, quando dal calderone iniziò a fuoriuscire un liquido rosso, simile a sangue. Harry rimase a fissarlo a occhi sbarrati, mentre il liquido colava sul pavimento e continuava a uscire dal calderone.
“Il sangue fondamentale, Potter. Ti ha già salvato una volta, e ti salverà di nuovo”.
“Professore, cosa…”
Il sangue continuava a fuoriuscire dal calderone, allargandosi sul pavimento a una velocità allarmante. Harry si stava chiedendo perché Piton non spegnesse il fuoco sotto il calderone, quando la stanza iniziò a tremare, sempre più forte. Piton si riscosse dalla sua immobilità, voltando la testa da una parte e dall’altra con sguardo allarmato, mentre i libri e i contenitori di vetro cadevano dagli scaffali, infrangendosi nella pozza di sangue sul pavimento.
Piton lo afferrò per una spalla, mentre il soffitto iniziava a sgretolarsi. Istintivamente, Harry cercò di tirarsi indietro per scappare, ma la stretta di Piton era come una morsa sulla sua spalla.
“Devi fare un incantesimo… il sangue…”
Piton continuò a parlare, ma le sue labbra si muovevano senza far uscire alcun suono, mentre la stanza iniziava a vorticare.

Harry si svegliò scattando a sedere sul letto, sudato e ansante. Tese la mano a prendere la bacchetta sul comodino, pronunciando sottovoce un “Lumos”. La stanza era in ordine, e si soffermò qualche attimo a guardarsi intorno, riprendendo fiato. Poi accese la luce, e si accorse di aver dormito tre ore, quando il sogno sembrava essere durato pochi minuti.
Ma era troppo reale per essere un sogno, pensò Harry stendendosi di nuovo. Sentiva ancora la mano di Piton sulla sua spalla, come se lo avesse afferrato per davvero. Si sentiva stanco, ancora più stanco di come si era sentito prima di dormire, ma al tempo stesso non riusciva a rilassarsi e a scacciare quella strana sensazione.
Era forse possibile che Piton gli avesse inviato un messaggio in sogno? Il professore era morto dadue mesi, ormai. Dopo sette anni nel mondo della magia aveva iniziato a capire che non erano molte le cose che non si potevano fare, e ogni giorno aveva qualcosa da imparare. Ma se anche fosse stato così, che cosa voleva dire Piton? Il sangue… e di quale incantesimo parlava? Per quanto si sforzasse di riflettere, la sua mente affaticata non arrivava a nessuna conclusione plausibile. Prima di scivolare nuovamente nel sonno, si ripromise di parlarne con Ron e Hermione il giorno seguente.

Edited by Ida59 - 18/7/2015, 22:37
 
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Ale85LeoSign
view post Posted on 9/9/2010, 12:11




Ciocchina is back! :stupore: :stupore: :stupore:

Cerrrto che ti puoi iscrivere, se non ti iscrivevi qui ti pestavo a sangue! XD
 
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view post Posted on 9/9/2010, 12:52
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I ♥ Severus


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Da un dolce sogno d'amore!

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Ma che bello: una nuova sfidante!
Direi che questa sfida sta proprio diventando un vero successo!

Benvenuta Stella!

Cerca di metterti in pari al più presto, non solo con l'inserimento dei capitoli (entro settembre va inserito il 3°) ma anche con i commenti ai capitoli degli altri sfidanti.


Edited by Ida59 - 18/7/2015, 22:37
 
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745 replies since 11/1/2010, 13:59   24453 views
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